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Complice il successo dei libri, la trama intrigante (gli inquilini di un palazzo che stipulano un patto con il Diavolo per avere tutto quello che vogliono), la presenza di Terry O’Quinn (aka John Locke di Lost) e addirittura di Whoopi Goldberg, la serie doveva essere una bomba. E così sembrava anche dall’episodio pilota. Ma la magia è durata pochissimo, nemmeno per i tredici episodi della prima e una stagione. Perché di un’American Horror Story dei poveri non avevamo proprio bisogno.
WAYWARD PINES

La prima stagione è stata trasmessa in contemporanea in ben 125 paesi. Insomma, una vera e propria serie evento, così si presentava, complice la presenza di attori del calibro di Matt Dillon, Carlo Cugino e Toby Jones e di scrittori come Chad Hodge (True Calling, 134 modi per innamorarsi) e M. Night Shyamalan (Signs, Il sesto sesnso). E la prima metà della prima stagione mantiene la promessa: a dir poco strepitosa, nonostante i chiari rimandi a Lost e ad altre serie. I problemi hanno iniziato a emergere quando viene svelato l’arcano principale: l’hype cala e così anche l’interesse del pubblico. La serie si sarebbe ancora potuta ‘salvare’ se l’emittente avesse seguito il progetto originale di Hodge: l’arco narrativo doveva svilupparsi e chiudersi in un’unica stagione. Ma così non è stato e nemmeno l’abbandono del progetto da parte di Hodge ha scoraggiato l’emittente, che ha ordinato una seconda stagione. Prevedibile il flop clamoroso, per tutti tranne forse proprio per la produzione, che ha dovuto necessariamente rovinare la serie.