Come nell’arte anche nelle serie tv le opere più importanti ci parlano in codice. Comunicano attraverso un simbolismo e un immaginario visivo che dobbiamo essere pronti a far nostro. A cogliere. Non sempre questo è possibile senza un’adeguata preparazione. Non sempre possiamo confrontarci con un capolavoro televisivo senza passare dalla preliminare visione di qualcos’altro.
Esistono serie tv che ci preparano ad altre serie. Che predispongono e stimolano a una nuova visione. Essenziali passaggi preparatori nel nostro percorso seriale ci permettono di apprezzare in pienezza un nuovo prodotto. Per questo le cinque serie tv proposte dovrebbero sempre precedere la visione delle altre. Proviamo a capire il perché e a quali show risultano propedeutiche.
1) Breaking Bad a Better Call Saul
Da poco conclusa la sua quarta stagione, Better Call Saul ci ha restituito un racconto incredibile al netto di una trama senza picchi d’intreccio. Il mancato apprezzamento di parte del pubblico all’opera ultima di Vince Gilligan è spesso dovuto all’assenza di un’adeguata conoscenza del suo simbolismo. Il geniale regista lascia che sia la sua telecamera a parlare, a dipingere un mondo in cui colori e simmetrie non risultano mai casuali.
Ce ne accorgiamo analizzando il vestiario adottato dai personaggi e le sfumature cromatiche di ciascuno di essi (qui l’articolo chiave sul significato del giallo in Jimmy McGill). Ma risulta perfettamente comprensibile solo se passiamo dalla visione preliminare di Breaking Bad. Nella Serie Madre, infatti, quegli stessi elementi risultano più immediati e volutamente accentuati. Tutti avremo notato il cambiamento nel vestiario di Walter durante la sua lenta trasformazione in Heisenberg. Come pure non ci sarà sfuggito quel filtro giallo che richiama il deserto del New Mexico.
Tutti elementi che tornano in Better Call Saul ma in maniera più scorrevole e fluida, nella certezza che lo spettatore già formato a Breaking Bad avrà la capacità di coglierli immediatamente. Non solo: se Jimmy McGill risulta così affascinante e carico di contraddizioni è tanto più grazie all’immagine che di lui avevamo in Breaking Bad. Una figura buffonesca, sempre pronta ad arrangiarsi tra scorciatoie e raggiri. È partendo da questa immagine, e avendo ben a mente questa sua caratterizzazione che possiamo apprezzare maggiormente la sua evoluzione morale in Better Call Saul. E, soprattutto, nel finale di quarta stagione avremo la capacità di cogliere in tutta la sua straordinaria dirompenza lo stacco tra le due anime del personaggio.