Con l’aumento della consapevolezza sui progressi della psicologia e sullo studio della mente umana, sono aumentate anche le produzioni televisive che si sono occupate dell’argomento. La mente umana è una materia così affascinante da prestarsi a molteplici letture e svariate riflessioni. La mente umana è uno scrigno con infiniti scompartimenti da analizzare ed esplorare e le serie tv psicologiche tentano di aprirne alcuni per condurre lo spettatore in un viaggio pieno di fascino e mistero. Negli anni, le produzioni televisive sull’argomento sono andate via via affinandosi, dando vita a prodotti brillanti e complicati, gemme televisive in grado di esplorare le profondità della psiche umana con intelligenza ed originalità, senza sacrificare la componente narrativa.
Sono tante le serie tv psicologiche che si sono occupate della mente umana, quasi fosse un vero e proprio oggetto di studio. Ma quali sono quelle che lo hanno fatto con più originalità?
I sei titoli che seguono ci sono sembrati i più adatti per presenziare in questa lista. Si tratta di serie che hanno provato a raccontare in modo diverso la psiche dell’uomo e le sue ramificazioni. Siamo davanti a grandi esplorazioni della mente umana, a serie tv psicologiche che ne hanno saputo raccontare la complessità bilanciando in maniera efficace e originale riflessioni scientifiche e spunti narrativi. La mente umana può essere raccontata nei modi più svariati: come mero strumento a supporto di una trama articolata, come oggetto di studio o protagonista assoluto. La nostra psiche si fa quindi sfondo, ambientazione e personaggio, lasciando gli sceneggiatori liberi di tastarne le misteriose e affascinanti profondità.
Ecco allora le 6 serie tv psicologiche che hanno saputo trattare con originalità, intelligenza e creatività le complessità della nostra mente.
Mr. Robot
Partiamo da Mr. Robot, una serie tv che ha reso la mente umana protagonista del racconto. Lo show è andato in onda dal 2015 al 2019, riscontrando un enorme successo di pubblico grazie alla particolarità della trama e alla complessità del personaggio principale. Elliot Alderson è un abilissimo ingegnere informatico che lavora nel reparto della cybersecurity per un’azienda chiamata Allsafe Cybersecurity. È un vero genio informatico, abilissimo con computer, codici e sistemi di sicurezza. Da solo, sarebbe in grado di violare la sicurezza anche dei sistemi informatici più impenetrabili. Lavora da solo e non ha bisogno della coadiuvazione di nessuno.
Un giorno però Elliot viene contattato da uno strano personaggio, che si fa chiamare Mr. Robot. È una figura oscura, che agisce nella zona di confine tra legalità e illegalità. Gli dice di aver creato un collettivo di persone con l’obiettivo di scardinare il sistema economico globale, proprio attraverso la violazione dei sistemi informatici delle grandi aziende. Mr. Robot contatta Elliot perché conosce il suo talento e vorrebbe reclutarlo al servizio della causa. I primi episodi di Mr. Robot seguono il percorso di inserimento di Elliot all’interno dell’organizzazione. Man mano che si va avanti con la visione però, lo spettatore si accorge che esiste un’altra faccia della medaglia.
Il personaggio di Elliot è molto più complesso di quanto non sembri.
È quello che potremmo definire a tutti gli effetti un sociofobico, una persona che presenta chiare difficoltà a relazionarsi con gli altri. Elliot sta sempre solo, cerca di evitare il più possibile situazioni in cui è costretto a stare con gli altri. Ha paura del contatto con l’altro essere umano, è ansioso e pieno di manie. È paranoico, vive di sospetti e crede di essere seguito da strani personaggi. Fa uso frequente di droghe per gestire ansia, paranoie e rabbia repressa. Ma non è tutto qui. Senza spoilerare ulteriormente la trama di Mr. Robot, possiamo dire che la serie ha affrontato in maniera molto originale un disturbo psicologico come quello della dissociazione della personalità. La serie ha trattato l’argomento rendendolo il fulcro di una trama sempre avvincente e piena di risvolti inattesi. Gran parte di quello che succede in Mr. Robot in realtà accade solo nella testa di Elliot. Lo show è geniale almeno quanto il suo personaggio principale.
Tra le serie tv psicologiche che hanno provato a indagare le varie sfaccettature della mente umana, questa qui meriterebbe una menzione speciale per il modo in cui è stata costruita e per il grande coinvolgimento emotivo che riesce a creare nello spettatore.
Mindhunter
Mindhunter è un’altra serie tv psicologica che gli appassionati della mente umana dovrebbero guardare. Si tratta di un gioiellino prodotto da Netflix e che è stato lodato immediatamente per la scrittura e per l’interpretazione dei personaggi. Ma, soprattutto, per il realismo con cui ha affrontato le tematiche che sono al centro della serie. Mindhunter – lo si intuisce già dal titolo – è un viaggio nelle profondità della mente umana. Un viaggio che non è per niente lineare e prevedibile. Non si tratta di una traversata piacevole, ma di una discesa agli inferi, lì dove sono depositati i traumi e le turbe di criminali pericolosissimi. Le stagioni della serie seguono il lavoro di due agenti dell’FBI, Holden Ford (Jonathan Groff) e Bill Tench (Holt McCallany), che insieme alla psicologa Wendy Carr (Anna Torv) cercano di intervistare i serial killer in prigione per aprirsi un varco nella loro psicologia distorta.
Lo scopo dell’indagine è quello di penetrare la mente umana di determinati criminali per cercare di capire le motivazioni alla base dei crimini più efferati. Non parliamo di criminali qualunque: quelli sotto la lente di ingrandimento di Mindhunter sono assassini seriali che si sono macchiati di delitti indicibili. Il lavoro degli agenti dell’FBI serve a creare dei profili psicologici entro cui catalogare le menti criminali, per poter avere un quadro più chiaro sul modo di agire di alcuni killer e poter quindi prevenire lo stesso tipo di omicidio. Mindhunter è una serie psicologica disturbante, che lascia lo spettatore indifeso dinanzi alla complessità della mente umana.
Gli agenti dell’FBI protagonisti dello show non sono computer automatizzati che registrano i dettagli e compongono puzzle.
La loro stessa psiche è messa a dura prova dal tipo di lavoro che svolgono e dai dilemmi morali che li affliggono. Penetrare così a fondo una mente criminale può avere un impatto sulla propria coscienza? Si può scendere così in profondità senza rischiare di annegare senza possibilità di risalita? Sono questioni che la serie pone attraverso un racconto coinvolgente e brillante, che non ha paura di scavare e scandagliare anche a costo di restarvi intrappolato. Tra le serie tv psicologiche che indagano uno specifico compartimento della nostra mente, Mindhunter sceglie quella criminale.