Se vi avessero tolto la preadolescenza per specularci sopra, come vi sentireste? Soprattutto considerando che il mondo che vi circonda non fa altro che approfittarsi di voi e del vostro talento. Diventerete una macchina fabbrica-soldi e non ne sarete pienamente coscienti. Continueranno a spremervi fino a farvi arrivare al limite, per poi rimpiazzarvi con il nuovo fenomeno da baraccone. Al massimo finirete su qualche testata giornalistica da quattro soldi perché i paparazzi vi hanno fotografato mentre riempivate di vomito i sedili scamosciati della limousine. Questa è la triste vita che aspetta tutte – o quasi – le giovani star del cinema sin dagli albori della cinepresa. E ora anche i giovani idoli delle Serie Tv.
I piccoli attori si susseguono in un ciclo infinito, seguendo uno schema ben preciso in cui vige il sistema di una simil-anaciclosi aristotelica. Dopo l’acme vi è il declino verso il dimenticatoio per poi essere completamente rimpiazzati dal nuovo talentuoso di turno. Che tristemente farà la stessa fine del precedente.
Quanti degli attori del ciclo ’90-’00 che hanno iniziato giovanissimi la loro scalata al successo hanno avuto una vita florida e una carriera stabile? Penso che si possano contare sulle dita di una mano. Di contro possiamo osservare numerosissimi ex-enfant prodige costretti a fare miseri camei da quattro soldi in produzioni altrettanto squattrinate, dopo aver riempito la loro fedina penale e visitato tutti i centri di riabilitazione del mondo.
Il problema è che adesso, per i mini-divi delle Serie Tv, le pressioni si acuiscono.
Oltre a quelle dello show-biz vi sono anche quelle dei social media, diventati parte integrante della vita di una star. In un momento in cui l’immagine è più importante che mai è impossibile per dei ragazzini – perché di questo si tratta – essere se stessi. Una vita patinata per la quale si è obbligati a rinunciare alla spensieratezza e all’ingenuità della preadolescenza.
Ed ecco che si ritrovano costretti a sfoggiare look audaci, totalmente fuori contesto, diventando – e questo è davvero aberrante – dei “sex symbol”. Esempio lampante è Finn Wolfhard che si è dovuto difendere e non poco dalle molestie (sì, molestie: di questo si tratta) dei suoi stessi fan.
In più, in una società ancora latentemente maschilista, per le ragazze la pressione è ancora maggiore. Una vita continuamente in ordine, capelli perfetti, tacchi, vestiti alla moda e quasi mai un sorriso. Diventano così piccoli oggetti sin da ragazzine, obbligate a seguire determinati standard di bellezza.
I ragazzetti delle Serie Tv vivono alla mercé dei loro manager e/o produttori senza rendersene conto. Questo finché l’acqua passata sotto il ponte non diventa troppa per la portata delle fondamenta, conducendo alla distruzione. C’è anche da dire che a quell’età non si è neanche capaci di gestire un fatturato quasi milionario. Onestamente a 13 anni non avrei avuto la minima idea di che cosa avrei potuto fare con 200.000€ a episodio.
È psicologicamente appurato che togliendo a un qualsiasi essere umano una fase del proprio sviluppo ne risentirà successivamente. Ed è quello che succede agli attori cresciuti troppo in fretta. Pronti, come dei martiri, a sacrificare la loro vita per la carriera. Una carriera che molte volte li porterà al declino. Infuocati come delle meteore a contatto con l’atmosfera terrestre che si sgretolano lentamente nello schiantarsi al suolo.
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