La stragrande maggioranza delle Serie Tv che guardiamo è americana e inglese. Ci sono poi eccezioni che coinvolgono produzioni estere, come quelle norvegesi (pensate al successo di Skam) e francesi (ce ne sono 10 che andrebbero proprio tenute d’occhio). Le guardiamo rigorosamente in lingua originale, con sottotitoli e con grande interesse. Ma perché le Serie Tv italiane non ci seducono allo stesso modo?
È vero che la fruizione delle Serie Tv, per i più nostalgici telefilm, è cambiata totalmente. Ormai si guardano in buona parte dal nostro portatile, sul tablet o sugli smartphone. La Tv è stata in buona parte surclassata dai dispositivi portatili e a risentirne, probabilmente, sono anche le Serie Tv italiane. Quello che molto spesso sottovalutiamo è che, anche la Tv italiana, è in grado di regalare produzioni di tutto rispetto.
Se la rete concorrente Mediaset è più dedita a reality-show, talent-show e bislaccherie varie, la vecchia mamma Rai sta cercando invece di imporsi nello scenario delle Serie Tv. Se pensiamo alla Serie che racconta le vicende de I Medici, con un cast tutt’altro che improvvisato, c’è da chiedersi perché tra gli accaniti spettatori di Serie Tv persista una certa diffidenza verso le produzioni nazionali. La Serie con Richard Madden è sorprendentemente bella: un mix di fattori che vanno dal luogo alla trama, fino ad arrivare al cast scelto, hanno aiutato questa Serie made in Rai ad affascinare gli spettatori.
La Serie sulla famiglia fiorentina è l’esempio più lampante di produzione Rai di grande rilievo. Ci sono poi Serie longeve come Don Matteo e Montalbano – 11 milioni di spettatori per quest’ultimo l’altra sera, con una consistente fetta di pubblico tra i 15-24 anni al seguito. Queste sono in grado di intrattenere un audience numeroso da anni e anni, evitando di annoiare. Ciò che sorprende ancora di più, però, sono le Serie in produzione o comunque uscite negli ultimi anni. La Rai sta infatti cercando di sviluppare trame basate su i personaggi e luoghi del nostro Paese.
Il tentativo di raccontare la storia di un controverso ma importante personaggio dei nostri anni, Oriana Fallaci, è stato apprezzabile anche se non ha convinto a pieno. Stessa cosa vale per Il Principe Libero, il tentativo della Rai di raccontare la vita di uno dei più grandi cantautori italiani, Fabrizio De André. L’arduo compito è stato affidato a un eccezionale Luca Marinelli che ha affascinato più di qualcuno. I fan più accaniti di Faber non hanno però apprezzato l’eccessiva stereotipizzazione di De Andrè come artista dannato e geniale.
Comunque sia, altre Serie Tv in arrivo come ad esempio di Il nome della Rosa, tratta dal romanzo di Umberto Eco e La mossa del cavallo – C’era una volta Vigata tratta dal romanzo di Andrea Camilleri, confermano le impressioni sul cambio di rotta Rai che punta alla qualità e alla sostanza delle storie narrate.
I grandi personaggi del Belpaese non sono gli unici protagonisti delle fiction Rai. Località poco in vista, grazie alle produzioni Rai basate in quei luoghi, hanno acquisito notorietà e fascino, diventando veri e proprio luoghi da andare a visitare.
Basti pensare a Ragusa e alla scogliera di Pisciotto del Commissario Montalbano, letteralmente invasa dai turisti negli anni. Anche Spoleto, la casa di Don Matteo, è ormai sui nostri schermi da quasi 18 anni. Lo scorso anno anche la Capitale della Cultura Europea del 2019, Matera, ha trovato spazio in Tv nella fiction Rai Sorelle con Anna Valle.
Non mancano però Serie che ricalcano problemi sociali del nostro Paese. Rocco Schiavone con Marco Giallini protagonista e La Porta Rossa con Lino Guanciale sono stati accolti molto positivamente dal pubblico, tant’è che in molti si chiedono se e quando uscirà una seconda stagione (per La Porta Rossa, l’inizio delle riprese è previsto in primavera). Anche la Serie tratta dal film di Pif, La mafia uccide solo d’Estate, è stata molto apprezzata e gli spettatori non vedono l’ora di avere la seconda stagione. La Linea Verticale è stato poi un esperimento di fiction del tutto nuovo, con un Valerio Mastandrea totalmente calato nel ruolo.
Presto rivedremo in Tv anche un’accoppiata inedita: Claudia Pandolfi e Claudio Santamaria. I due attori romani tornano con È arrivata la felicità, dopo una prima stagione andata in onda nel 2015.
Bisogna allora riconoscere che la Rai sta decisamente provando ad alzare l’asticella della qualità. Si nota la volontà di portare nelle Tv degli italiani qualcosa di importante e di diverso. È innegabile che nelle produzioni televisive nazionali sia sempre mancato qualcosa, a livello di fotografia e di sceneggiatura, che ci permetta di paragonarle alle produzioni estere.
Ciò che conta, però, è che la Rai abbia capito su cosa puntare: il nostro patrimonio culturale e artistico. Non è un caso che a Alberto Angela siano state date 4 prime serate per raccontare le meravigliose del nostro Paese. Come per ogni cosa, ci sono sempre opportunità di miglioramento, ma credo che la Rai si stia muovendo nel verso giusto. Anche la creazione della piattaforma di streaming online, Rai Play, è un segnale di apertura a chi preferisce guardare contenuti online.
C’è una lunga strada davanti alle produzioni Rai e italiane per raggiungere i livelli di colossi come Netflix e HBO. Il sentiero potrebbe però essere davvero quello giusto, soprattutto per il valore e il peso delle storie che la Rai si sta impegnando a raccontare.