ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler sulle seguenti serie tv recenti da vedere: Stranger Things, Ted Lasso, From, Suburra, Sex Education
Perché amiamo così tanto le serie tv? Bhe, dare una risposta non è semplice, e tanto meno veloce. Quindi ci limitiamo a sottolineare un aspetto, cruciale e fondamentale, di questo nostro amore. Amiamo così tanto le serie tv per svariati motivi. Molti personali, altri molto più collettivi. Sicuramente, però, le amiamo per la loro capacità di trasportarci in altri mondi. Che siano fantastici o realistici. Che siano un rimando alla nostra esperienza personale o solo una qualche realtà esterna che finisce per conquistarci così tanto da diventare familiare. Amiamo le serie tv per la loro capacità di creare una connessione, immersiva e stimolante, con noi, che da spettatori ci sentiamo integrati nel tessuto narrativo, e in nome di questa connessione sviluppiamo un legame solido con quello, e coloro, che stiamo guardando.
Finiamo così per vivere, più che guardare, le serie tv. E la vita, lo sappiamo, è fatta di emozioni e sensazioni. Forti e istintive. In virtù di questo legame, dunque, ci appassioniamo, ci affezioniamo, gioiamo, esultiamo e sì, piangiamo anche, con i protagonisti delle serie tv. Perché quando un racconto ti conquista, è impossibile soffocare i sentimenti che poi si provano durante la visione. Che si fa esperienza, non semplice sguardo passivo. Amiamo le serie tv perché ci fanno piangere, quindi? Anche, certamente. Quel pianto è la manifestazione di un’emozione, e in quanto tale possiede un valore importante, che rimane impresso in chi lo prova.
Oggi, dunque, celebriamo proprio questa sensazione che le serie tv riescono a farci provare. Consacrazione del legame che si crea tra racconto e spettatore. Parliamo di 5 momenti, appartenenti a 5 serie tv recenti (e sottolineiamo recenti, perché è un filtro decisivo per l’inclusione/esclusione di diversi punti), che ci hanno fatto piangere come delle fontane. E che, innegabilmente, ci hanno legato per sempre in modo indissolubile a quella serie tv.
1. I momenti che ci hanno fatto piangere delle serie tv recenti da vedere: la lettera di Hopper a Undici in Stranger Things
Cominciamo da quello che, personalmente, è stato uno dei momenti più emotivamente impattanti nelle serie tv recenti da vedere. Al termine della terza stagione di Stranger Things Jim Hopper viene, apparentemente, disintegrato dall’esplosione nel laboratorio che si trova nel cuore dello Starcourt. Già l’evento in se ha una portata enorme, considerando l’ingente peso di Hop nella narrativa della serie tv di Netflix. Il momento più intenso, però, arriva più tardi, quando proprio sul finire della puntata (l’ultima, appunto, della terza stagione), Undici legge la lettera che Hopper le aveva scritto quando, invitato da Joyce, intendeva farle un discorso paterno circa la sua frequentazione con Mike. Un testo che racchiude tutta la bontà e la genuinità di un personaggio enorme come Jim Hopper.
Il discorso che lo sceriffo prepara per Undici è estremamente toccante. Esso condensa l’anima di un rapporto padre-figlia, sottolineando la paura che il genitore prova davanti ai cambiamenti che la crescita della figlia provoca, ma anche l’inevitabilità di questi cambiamenti, che fanno parte, semplicemente, della vita. Il tempo è il demone che terrorizza Hopper, come terrorizza qualsiasi genitore che vede i propri figli crescere e di conseguenza distaccarsi da loro. Il tempo, però, sarà anche il demone di questi ultimi, che molto spesso si rendono conto solo a posteriori dell’importanza di questi anni e della vicinanza dei genitori che a quell’età vogliono solo un po’ più distanti.
E allora Hopper mette da parte la sua paura e spinge Undici a godersi questa età dannatamente difficile quanto bella. Spinge la ragazza a vivere, e ciò comporta anche fare errori e provare dolore. E questo dolore, che Hopper conosce benissimo, non è qualcosa da evitare, ma da vivere e metabolizzare.
Nella lettera che Hopper scrive a Undici c’è tutta la franchezza di un uomo che nella sua vita ha provato tanto dolore, ma che ora prova anche un’estrema gratitudine perché quella vita che l’ha colpito così duramente gli ha concesso, proprio tramite Undici, anche una seconda chance. E la paura che Hopper prova nel vedere crescere Undici è ampliata proprio da quel dolore che ha vissuto, perché lui una figlia l’ha già persa, nel modo più doloroso possibile. Ora ne sta vedendo un’altra andar via da lui, ma capisce che è il normale corso della vita. Mette, quindi, da parte la paura, e spinge Undici a quel cambiamento che lo spaventa tanto.
C’è tutto il cuore possibile nella lettera di Hop, e leggendola insieme a Undici non possiamo, anche noi, non abbandonarci a un pianto profondo, perché in quelle parole si rintracciano, qualunque siano le esperienze personali, ogni tipo di rapporto genitoriale che si possa vivere. Stranger Things è una delle migliori serie tv recenti da vedere, capace di regalarci tantissimi momenti incredibili e indimenticabili. Questo di cui abbiamo parlato ne è una dimostrazione molto efficace. Se come noi non vedete l’ora del ritorno a Hawkins, vi lasciamo un video dal backstage sulla stagione finale.