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I 23 tipi di personaggi presenti nelle Serie Tv, descritti in maniera onesta

Serie Tv
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Le Serie Tv, come i racconti, i libri, i film, si contraddistinguono per la presenza di personaggi divisi secondo ruoli e funzioni differenti. Abbiamo il protagonista principale, il nemico, il personaggio futile, l’interesse sentimentale, il genitore e tanti altri personaggi che, singolarmente, hanno (quasi) sempre lo stesso compito anche se in contesti e modi diversi. Per spiegarlo in modo semplice, potremmo dire che è come se esistesse una rubrica delle Serie Tv in cui per ogni personaggio esiste un numero che ne rivela il vero ruolo, anche se molto spesso questo viene idealizzato attraverso interpretazioni e congetture. Cerchiamo allora di osservare veramente quel che i personaggi sono e fanno fin dall’inizio dell’era delle Serie Tv, e guardiamoli finalmente nella loro vera natura. Stavolta, senza fare nomi e cognomi.

Dal protagonista al Professore: ecco i veri ruoli dei personaggi delle Serie Tv

Serie Tv
La protagonista – Stranger Things (640×360)

Il/La protagonista: Viene presentato all’inizio del primo episodio della prima stagione. Sul suo personaggio ruota il 90% della trama e molto spesso è un accollo per chiunque, perfino per le comparse che entrano in scena per soli 20 secondi. Se siamo in una commedia, sicuramente amerà un qualcuno con cui litigherà l’80% del tempo per poi fare un ricongiungimento fast durante la fine della serie, se invece la storia è più d’azione o soprannaturale, l’intero universo dipenderà da lui. Molto spesso disconosce i suoi genitori o, se li ha ancora con sé, questi ultimi sono il motivo di un terzo dei suoi evidenti disagi. Ha pochi amici ma riesce sempre a non passare neanche un momento della sua vita in solitudine. Tutti gli ricordano quanto egli sia speciale. Se all’inizio della stagione è considerato uno sfigato, alla fine riuscirà a ottenere la gloria eterna.

L’antagonista: Odia in maniera ossessiva il protagonista della serie, qualsiasi sia il contesto. Molto spesso sembra quello più forte, potente o popolare, ma basterà arrivare alla fine della serie per scoprire che il protagonista è più forte di lui. Se siamo in una commedia, il 90% delle volte la sua infanzia è stata contraddistinta da una solida amicizia con il personaggio principale della serie, rovinata poi da un evento verificatosi pochi anni primi (gli ha rubato il gelato, il fidanzato o ha vinto le elezioni studentesche). Cammina accerchiato da un esercito di amici che molto spesso sembrano essere dei sottoposti venuti al mondo soltanto per servirlo. Incute timore, ma non al protagonista che – al momento del confronto – lo guarda dritto negli occhi affermando: tu non mi fai paura.

I genitori: Nella maggior parte delle Serie Tv sono come dei fantasmi che sai che ci sono ma non li vedi. Quando i loro figli vanno a conquistare il mondo e tornano dopo giorni a casa, loro neanche si accorgono della loro assenza. Molto spesso sono i responsabili degli evidenti disagi dei loro figli a causa di un’infanzia in cui non si sono presentati alle recite o alle partite di calcetto. In una Serie Tv thriller nascondo quasi sempre un segreto che ci fa credere che siano in qualche modo coinvolti, mentre nelle comedy/drama si limitano a sperare che il proprio pargolo frequenti la stessa università in cui sono andati loro entrando anche nella stessa confraternita. Nella maggior parte dei casi sono degli infermieri o degli agenti immobiliari, ma il loro reddito sembra quello di un Presidente degli Stati Uniti. Vivono infatti sempre all’interno di enormi ville con piscina. Il loro dialogo con i figli è più o meno sempre lo stesso e recita queste frasi:

  • Il football è 10% abilità e 90% cuore, figliolo.
  • Una volta ero come te.

La cerchia di amici: Aiutano il protagonista nelle proprie sventure cercando di risolvere il problema all’interno del solito pub a cui sembrano permettere di pagare le tasse con tutti i caffè che bevono quotidianamente. Si uniscono tra loro come gli Avatar e, puntualmente, si accorgono di amare il proprio migliore amico. Il loro talento sta nel sopportare ogni giorno quell’accollo del protagonista, mentre il loro modus operandi è ribadirgli che ne ha superate tante, supererà anche questa.

Pretty Little Liars (640×360)

Il Poliziotto/Detective: Nella maggior parte dei casi pedina i protagonisti perché convinto che siano colpevoli, ma alla fine della serie scopre di non aver capito niente e di aver percepito uno stipendio senza merito perché le sue veci sono state fatte da un gruppo di ragazzini che hanno capito tutto in autonomia. Spesso beve tazze di caffè mentre è in servizio e le sue battute sono ridotte al minimo indispensabile. Su 10 parole che dice, 7 sono: Maledizione Jack, ce l’hanno fatta di nuovo.

Final Girl: E’ l’eroina designata della serie. Entra in scena come protagonista dal passato traumatico e subito diventa la vittima preferita dell’antagonista. Viene terrorizzata da continue chiamate anonime e ovunque vada lei succede una tragedia, ma continua comunque ad avere un gruppo di amici che non capisce che è meglio andare nel lato opposto della città in cui è situata. Alla fine della serie, gli stessi vengono massacrati e fatti fuori dal nemico per eccellenza, ma lei riesce invece a salvarsi anche se non fa assolutamente niente di rilevante. Riesce sempre a tirarsi fuori da una casa che va a fuoco e partecipa al funerale degli amici facendo un monologo per ognuno di loro. Per essere onesti, il suo elogio funebre dovrebbe dire qualcosa tipo: se mi fossi fatta i ca*zi miei, sarebbero ancora tutti vivi e vegeti.

Il Professore: Nella maggior parte dei casi, il professore in questione insegna letteratura e crede fortemente nelle capacità del protagonista. Consiglia di leggere Jane Austen e chiede un saggio per il giorno dopo, come se Orgoglio e Pregiudizio si potesse leggere in una notte. Ha una vita fatto di sogni infranti e l’insegnamento è soltanto un ripiego avviato dopo non aver raggiunto il proprio obiettivo. Molto spesso è single e vive in una casetta umile in cui puntualmente va a trovarlo il protagonista, ma sempre con la massima discrezione: a scuola non devono sapere del loro legame.

Il personaggio secondario senza scopo: All’interno della trama non ha alcun senso. Non ha un ruolo ben preciso e, nella maggior parte dei casi, serve soltanto per allungare il brodo e fregare uno stipendio in più alla casa di produzione. Parla poco e viene sottovalutato da tutto il resto dei personaggi e telespettatori che non riescono a ricordarsi neanche della sua presenza all’interno della serie.

Friends (640×360)

La coppia protagonista: Nella maggior parte delle Serie Tv, la coppia protagonista si conosce all’inizio della prima stagione e va avanti a tira e molla per il resto del tempo. Litiga e si lascia abitualmente cercando di rendere romantica la trama della serie, non comprendendo che alla decima crisi di coppia di romantico c’è soltanto il momento in cui il telespettatore smette di andargli dietro. Spesso, tra una pausa di riflessione e l’altra, hanno relazioni con altre persone che hanno la sola funzione di tappare il vuoto che il loro ex ha lasciato. Si recriminano continuamente delle colpe non capendo che sono uguali ed entrambi esauriti. Il loro lieto fine è d’obbligo: soltanto stando insieme nella loro follia potranno infatti evitare di andare in giro a rovinare altre persone.

La coppia stabile: Accanto alla coppia altalenante, c’è (quasi) sempre una coppia stabile che sta insieme dal primo all’ultimo episodio senza farne un caso di stato. Se discutono risolvono la questione senza tradirsi nei vicoli della città. Camminano sempre insieme e sembrano pronti per dar luce alla famiglia del Mulino Bianco. Nel tempo che passano insieme ai loro amici e alla coppia protagonista, ringraziano il cielo per quello che hanno e assistono ai litigi con un crocifisso in mano.

Il barista: Non ha alcuna funzione rilevante all’interno della serie se non quella di chiedere Il solito? A questa domanda i protagonisti rispondo annuendo anticipando la frase che lo ha reso immortale all’interno di qualsiasi Serie Tv: Brutta giornata, eh?

La Finestra: Non è un personaggio, ma ha un ruolo fondamentale all’interno della serie. Spesso viene utilizzata dai protagonisti per entrare nelle case dei propri amici/fidanzati senza avvisare o chiedere il permesso. Situata accanto a un albero, si apre sulla stanza del protagonista che, ogni notte, ospita lì qualcuno di nascosto ai propri genitori. Nessuno, cercando di arrampicarsi ed entrare dalla finestra, è mai caduto da lì. Forse nella vita i protagonisti sono degli atleti professionisti di cui non sappiamo niente.

Sex and the City (640×360)

Le migliori amiche: Si conoscono fin da quando erano piccole e fanno letteralmente tutto insieme. Si vedono ogni giorno e hanno una routine composta da 70 ore. La sera escono per andare a ballare e conquistare la città. Tornano all’alba e il giorno dopo lavorano come se niente fosse. Si intromettono in qualsiasi cosa riguardi l’altra decretando se quello sia o meno il ragazzo giusto per lei e non si beccano mai un Si però fatteli un po’ i ca*zi tuoi. Il loro talento sta nel non chiamarsi continuamente amò.

I migliori amici: Si chiamano Brò e Frà circa ogni 3 parole. Bevono ettolitri di birra ma sono sempre sobri. Sono famosi per la loro reputazione da playboy ma puntualmente, quando l’altro si innamora, chiedono con aria affranta Non ti sarai davvero innamorato? come se fosse una malattia infettiva da debellare. Alla fine si innamorano entrambi ma se lo tengono nascosto fino alla fine della serie quasi vergognandosi di questa azione così deplorevole. Si sentono come dentro al Fight Club ma non si rendono conto di fare discorsi da Disney Channel.

Il genitore che possiede la casa delle feste: Parte per una notte raccomandando al protagonista di non dar feste che, puntualmente, vengono organizzate nello stesso giorno della partenza. Possiedono una piscina in cui tutti faranno i propri bisogni e bicchieri rossi su cui verrà versata una dose indefinita di alcol. Hanno un reddito a sei zeri e un quadro di valore in casa che, nello stesso giorno della festa, verrà distrutto.

Il genitore che è andato via di casa: Il genitore divorizato che è andato via di casa, anche detto Satana, si palesa nella vita del proprio figlio soltanto nei giorni festivi. In ognuna di queste giornate chiede scusa per i suoi comportamenti e promette di fare del suo meglio presentandosi con un regalo sobrio come una macchina. Per sua sfortuna, il figlio non si farà comprare e gli rinfaccerà di averlo lasciato da solo con un genitore single e in preda alla crisi di mezza età. Tanto torto non ha.

rory gilmore
Rory Gillmore (640×360)

La piccola fiammiferaia: Indossa maglioni larghi e legge classici dell ‘800. Le sue letture le fanno credere di poter impartire lezioni di moralità al resto dei personaggi a cui sostiene di sentirsi inferiore ma che in realtà molto spesso giudica con fare arrogante. Ribadisce di non avere un euro sul conto e che si realizzerà soltanto grazie alle sue abilità senza l’aiuto di nessuno. Durante la serie fa dei lavoretti per riuscire a pagarsi la retta universitaria in autonomia mentre, intanto, vede i suoi amici andare alle feste a cui partecipa soltanto per ostentare il suo disgusto nei confronti dell’essere umano festaiolo. La sua migliore amica è sempre ricca.

Il piccolo paesino: La maggior parte delle Serie Tv vengono ambientate all’interno di paesini situati lì dove ha perso le scarpe il Signore. Tutti sanno tutto di chiunque e passano le giornate a ribadire che devono andare via da quel posto, ma alla fine rimangono sempre lì. Tutti hanno il numero dell’intera comunità, tanto che quando si vuole mettere nei guai qualcuno basta inviare una foto all’intera rubrica. Da quel momento tutti i telefoni squilleranno contemporaneamente dando prova dell’efficiente ricezione telefonica della zona.

Il Serial Killer: Possiede il dono dell’invisibilità. Riesce infatti a sterminare un paesino intero senza che nessuno lo becchi mai. Convinto della stupidità degli abitanti, agisce nello stesso modo ogni giorno nelle ore più affollate lasciando perfino degli indizi. Un po’ come a dire: vediamo un po’ se in 10.000 fate almeno un cervello.

Il sospettato: Si prende tutta la colpa per una svariata quantità di puntate perché sembra nascondere segreti inconfessabili. Alla fine si scopre che lui non abbia alcun tipo di responsabilità e che, semplicemente, cercava di nascondere cose di poco conto come un carattere misterioso e una famiglia poco raccomandabile ma comunque non assassina. Alle insinuazioni che lo vedono come un abile serial killer risponde sempre con la stessa frase: Lo odiavo, è vero, ma non l’ho ucciso io! Il suo compito è quello di depistare lo spettatore e gli agenti, ma il primo non ha alcuna esperienza nel settore delle indagini, i secondi che scusa hanno per non aver capito nulla e aver arrestato un innocente già disagiato per conto proprio?

13 reasons why
13 Reasons Why (640×360)

Il Playboy/ La ragazza più popolare: Camminano tra i corridoi della scuola a rallentatore mentre una pioggia di petali scende su di loro. Il loro compito è semplice: lui gioca a football e si innamora, lei è la reginetta della scuola al ballo e odia la protagonista. Entrambi probabilmente fanno parte di una famiglia ricca che li opprime con la scelta del college perché le aspettative sulla loro carriera sono molto alte: o diventano Presidenti degli Stati Uniti oppure sono una delusione. In entrambi i casi sono degli s*ronzi, solo che il primo viene salvato dalla protagonista, mentre la seconda spera di vederla in rovina. Gli studenti li guardano con ammirazione e accettano attivamente di diventare loro servi pur di poter raccontare di quella volta in cui hanno trascorso un minuto in loro presenza.

La segreteria del telefono: Protagonista indiscussa che viene richiamato all’ordine ogni volta che il destinatario della chiamata non ha alcuna intenzione di rispondere. Quando il telefono smette di squillare ascolta il messaggio lasciato da chi, ingenuamente, ha pensato davvero di poter ricevere risposta. Nella maggior parte dei casi il testo recita più o meno così: ti prego, perdonami se ti ho tradito con Michael. Era un momento di debolezza.

L’istruttore di guida: Dà la patente a qualsiasi sedicenne nonostante non sappia neanche mettere la prima. Tutti vanno a fare l’esame terrorizzati ma, alla fine, riescono a ottenere la patente anche se hanno messo sotto una vecchietta.

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