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I segnali per capire che una Serie Tv deve finire il prima possibile

Grey's Anatomy - Meredith John 2
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Il ruolo di uno sceneggiatore non è affatto semplice. Per passare da una banale bozza a una serie tv vera e propria, bisogna considerare tantissimi fattori. Solitamente il processo inizia da un’idea, l’incipit che dà il via alla storia. Ad esempio:

In una tranquilla cittadina, un aspirante regista adolescente gira un film amatoriale insieme ai suoi amici. Improvvisamente arriva una bella ragazza, la sua nuova vicina di casa.

Da questa semplice frase, il creatore e la sua troupe iniziano a lavorare sulla trama vera e propria, ponendosi degli obiettivi. Prima di tutto vengono considerate l’ambientazione e la collocazione spazio-temporale, poi si sceglie come costruire i personaggi e come farli interagire fra loro. Infine, si sceglie qual è lo scopo della serie tv a cui si sta lavorando, su quali tematiche focalizzarsi e quale messaggio si vuole trasmettere. Questi sono i criteri con cui valutare, passo dopo passo, gli sviluppi della storia. Ma quali sono i segnali che aiutano a capire che si è raggiunto il picco narrativo ed è giunto il momento di scrivere il finale?

L’evoluzione completa dei personaggi

Breaking Bad serie tv

Una serie tv vincente è quella che riesce a caratterizzare in maniera corretta i suoi personaggi. Negli ultimi tempi la psicologia dei protagonisti è un aspetto su cui si investe molto, perché l’attenzione ai dettagli da parte degli spettatori aumenta sempre di più. Fin dal primo episodio è necessario che sia comprensibile la personalità dei protagonisti. Alcune volte sono i comportamenti a far capire cosa aspettarci, altre volte sono i personaggi stessi a raccontare episodi importanti della propria vita, indicativi del loro temperamento.

Perché una serie abbia senso, i suoi soggetti non possono essere statici. Il personaggio è lo strumento con il quale attirare l’interesse del pubblico, che si immedesima o si affeziona. La sua evoluzione, quindi, non deve essere un cambiamento troppo drastico o poco verosimile. Ci deve essere un filo logico che porta dal punto iniziale al momento finale. Può essere un processo chiaro fin dall’inizio oppure deciso nel corso della scrittura delle stagioni.

Ad esempio, se Sheldon Cooper viene presentato come incapace di comprendere le emozioni altrui, il suo cambiamento a riguardo sarà completo quando riuscirà a interpretare cosa provano gli altri senza l’aiuto di nessuno. Ci sono due serie in particolare che hanno colto il momento esatto in cui concludere la storia dei loro protagonisti, perché erano arrivati proprio dove gli sceneggiatori volevano (in positivo o in negativo). In Lost il traguardo era la redenzione, in Breaking Bad la completa autodistruzione.

Tutte le domande hanno trovato una risposta

serie tv

Se in un episodio di The Walking Dead si scoprisse la causa dell’epidemia zombie, la serie difficilmente potrebbe continuare per anni e si dovrebbe optare per una rapida conclusione. Ogni serie tv pone dei quesiti, più o meno importanti, durante le stagioni. La scoperta delle risposte è proprio il fattore che alimenta l’interesse e la curiosità di sapere cosa succede nell’episodio successivo. Quando ci si avvicina alla soluzione di tutti gli enigmi, che nei gialli corrisponde palesemente allo smascheramento del colpevole, conviene prepararsi all’epilogo.

Game of Thrones pone due domande principali: chi sono gli Estranei e chi è il vero erede al trono di spade? Questo è quello che emerge fin dai primi episodi ed è su questo che si basano tutte le vicende. Pian piano si scoprono tutti i legami di sangue e anche l’elemento che rende più vulnerabili il Re della Notte e i suoi seguaci. Ecco perché l’imminente ottava stagione sarà l’ultima. Perché l’Inverno tanto annunciato è ormai arrivato.

È sempre tutto così semplice?

Grey's Anatomy - Meredith John serie tv

No, non tutti gli sceneggiatori fanno la scelta più saggia. Ci sono casi in cui sarebbe meglio dare un taglio netto al prodotto, e invece si opta per un rinnovo. A volte ci si fa accecare dalle offerte economiche o dalla voglia di accontentare i fan, che non vogliono abbandonare i loro personaggi preferiti. Ci sono segnali però che dovrebbero far riflettere e considerare l’opzione della fine.

L’esempio più emblematico è quello del calo di ascolti. Le serie tv vengono scritte per il pubblico e se questo non è più interessato allora è meglio smettere. Lo stesso dovrebbe accadere quando l’attore che interpreta un personaggio fondamentale per la trama non fa più parte del cast, e ne è un esempio Grey’s Anatomy.

I casi più complessi sono quelli in cui i personaggi non hanno più uno scopo, non comunicano più nulla o iniziano a comportarsi in maniera opposta al loro carattere. Sono le circostanze in cui si percepisce lo sforzo degli sceneggiatori per far funzionare le cose anche quando non c’è più speranza. Il fascino di una serie tv non dipende dal numero di stagioni ed è indispensabile capire quando una storia necessita di uno o di venti anni per essere un prodotto eccellente. Basta fare un esempio italiano: Romanzo Criminale – La serie è formata soltanto da due stagioni, eppure è perfetta, non ha nulla da invidiare alle sue colleghe più prolisse.

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