Chiudiamo in bellezza con quella che è universalmente considerata, sotto ogni punto di vista (non ultimo quello fondamentale della pirateria) la regina delle Serie Tv, nonché con un omaggio ad un grande regista di origine italiana.
GAME OF THRONES: UNA SERIE DI FRANCIS FORD COPPOLA
Game of Thrones è una Serie Tv che non ha bisogno di presentazioni: anche chi non ha mai visto un episodio saprebbe farne una sinossi, ed è probabilmente la più importante rappresentazione della parabola del potere e della gloria degli ultimi anni, nonché una Serie sterminata e impegnativa anche nella visione, che richiede, soprattutto agli inizi, una buona memoria e un blocco per appunti per prendere nota di tutte le genealogie, le guerre, le alleanze e le casate che compongono un meraviglioso mosaico immaginario, ma che come pochi altri prodotti letterari e poi cinematografici ha saputo raccontare la nostra storia, i nostri vizi, le nostre aspirazioni.
Allo stesso modo, anche Coppola è un regista che non ha bisogno di introduzioni, un vero e proprio pilastro del cinema, i cui film sono entrati di diritto nell’immaginario comune e da lì direttamente nel mito. Soprattutto due si prestano molto bene all’analogia con l’epopea di Game of Thrones, la trilogia de Il Padrino e Apocalypse Now, film che raccontano due facce dell’America, quella della creazione di un impero che fagocita i suoi autori, lasciando poi l’ultimo boss solo, a morire dimenticato da tutti, e quella della guerra, una guerra totale su più fronti e dentro gli animi di chi la combatte, una grande riflessione sulla violenza, l’odio e il potere.
I temi fondanti di Game of Thrones ci sono già tutti, e l’analogia con Coppola regge anche per l’immensa portata che hanno gli eventi che accadono nei Sette Regni: al punto in cui la storia è arrivata, la guerra è alle porte e sarà una guerra non per la conquista di qualche territorio, ma per l’intera sopravvivenza della razza umana, per la civiltà, per i valori che pochi personaggi sembrano ancora possedere. All’interno di questo grande quadro si muovono le pedine che portano avanti i loro interessi personali, chi la ricostruzione della propria famiglia, chi la vendetta, chi il proprio appagamento sociale. Coppola è un regista che si sofferma nel racconto, prediligendo la narrazione estesa, che ha il respiro dell’epica e la portata di un grande dramma storico, che sia la storia di una famiglia che si eleva ai più alti ranghi della criminalità o il dramma di un soldato incaricato di trovare un colonnello americano divenuto signore della guerra vietcong. Il dilemma morale che caratterizza il cinema di Coppola, e i personaggi che incarnano la contraddizione del male che si mescola con il bene sono elementi che connettono strettamente la sua filmografia alla Serie Tv del momento, e fanno pensare che, se il regista di origini italiane avesse avuto le redini della regia, la Serie non avrebbe sofferto dei cali di tensione dovuti alla mancanza di materiale letterario da cui attingere.
Le dinamiche della lotta per il potere, dell’autoaffermazione, del “tutto per la famiglia”, della guerra globale e degli scrupoli che suscita nell’uomo comune, questi elementi familiari a Coppola l’avrebbero reso il regista “mito” ideale per tirare le fila magistralmente di un prodotto che vanta tra le sue fila attori di spessore, capaci di ricevere l’importante testimone che comporta il lavorare con un autore di tale portata. Un ruolo centrale in Game of Thrones lo riveste la sessualità, che sebbene in Coppola sia presente principalmente in un film che ha ricevuto opinioni contrastanti come Bram Stoker’s Dracula, sarebbe sicuramente indagata esaustivamente dal regista come strumento di potere, di conquista e di costruzione di alleanze tra gli uomini (oltre che con il sovrannaturale).
Non si poteva chiudere questa carrellata di accostamenti immaginari che con due fuoriclasse nelle rispettive categorie; e sebbene l’elenco sia potenzialmente infinito, spero di aver bene illustrato i sogni proibiti dei cinemaniaci e degli appassionati di Serie Tv.