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Noi divoratori seriali sappiamo bene che esistono sigle e sigle. Ovvero sappiamo fare una distinzione tra una semplice intro, a volte incisiva altre volte anonima, e una brillante sigla che renda perfettamente chiara la natura e l’anima della serie tv. Un componimento musicale a cui è impossibile resistere che ci ha fatto dire “devo guardare questa serie!”. E sappiamo che la sigla è quella giusta quando, anche dopo il ventesimo episodio, persino dopo il cinquantesimo, stiamo ancora là a sentirla piuttosto che saltarla e andare avanti.
Possono trattarsi di veri e propri capolavori, come quelli di Badalamenti, McCreary e Djawadi, oppure del signor nessuno. Ma il risultato non cambia e possono rimanerci impresse.
Sono anni e anni che il cinema ci insegna quanto una colonna sonora non sia affatto un elemento da sottovalutare. Anzi, essa è tanto essenziale da diventare una protagonista di prim’ordine. Lo stesso discorso vale allora per le serie tv che fin dai tempi di Ai Confini della Realtà hanno reso la musica elemento partecipe della storia che si vuole raccontare. Nelle sigle di determinati prodotti troviamo qualcosa di ipnotico e trascinante, a volte le arriviamo a musicare sottovoce o fischiettando. Le riconosceremmo tra mille altri suoni. Anche a distanza di anni ci ritroviamo a canticchiare o battere il tempo a ritmo di sigle mai dimenticate.
Negli ultimi anni, alla scelta della semplice intro si accompagna la ricerca di colonne sonore sempre più complesse ed elaborate. Un esempio su tutte, le musiche meravigliose composte da Ramin Djawadi per Westworld e Game of Thrones, attraverso le note possiamo quasi veder prendere forma i personaggi e le loro avventure.
Noi di Hall of Series abbiamo scelto 20 sigle delle serie tv. Ce ne sono molte altre, ma per oggi hanno vinto queste!
1) GAME OF THRONES
È considerata LA sigla per eccellenza degli ultimi anni. Creata per Hbo dallo studio di produzione Elastic, che nel 2011 ha ricevuto un Emmy per il miglior design, la sequenza mostra una mappa tridimensionale del mondo immaginario della saga, muovendosi sui luoghi nei quali si svolgono gli eventi con complicati meccanismi a orologeria che permettono agli edifici e ad altre strutture di emergere verticalmente.
La storia di Game of Thrones prende così forma fin dalla sequenza iniziale. Osserviamo dal punto di vista di quella che è forse un’aquila (o un drago?) tutta Westeros e sorvoliamo i diversi luoghi in cui le vicende si svolgono. I suoni scuri ci introducono alla storia di un mondo che non perdona, ma poi ecco i violini che si innalzano e noi con loro mentre capiamo che la storia di Game of Thrones riguarda tanto altro ancora.