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Il connubio grande autore-grande serie tv è sempre valido? Probabilmente no, ma lo è in moltissimi casi. Se non garanzia di successo, la presenza di una grande firma è sicuramente un valore aggiunto importante per qualsiasi produzione. In termini di attenzione e visibilità, intanto, perché nomi altisonanti attirano inesorabilmente un certo numero di spettatori. Pure in termini di aspettative perché si tende, comprensibilmente, a dare maggior beneficio a un prodotto conosciuto, su cui ci si fanno determinate aspettative. E ovviamente anche in termini di qualità: perché se i grandi nomi, in fin dei conti, sono grandi, un motivo ci sarà.
Ci sono casi, però, in cui perfino la congiuntura di tutti questi fattori che abbiamo menzionato non riesce a garantire la giusta visibilità a una serie tv. Produzioni che si avvalgono di una firma prestigiosa, che si dispiegano con un certo livello di qualità, ma che incomprensibilmente non riescono a spiccare il volo. Ci sono tante belle serie tv che, a dispetto di un grande successo oltreoceano, qui in Italia rimangono ampiamente ignorate. Incredibilmente sottovalutate. E se per alcune ci sono delle difficoltà oggettive (distribuzione, tempi di rilascio e così via), per altre è francamente difficile spiegarsi questo sentimento di diffidenza. È il caso, ad esempio, delle cinque serie tv che abbiamo raccolto qui sotto. Produzioni che, inoltre, si avvalgono di una firma prestigiosissima, arcinota in Italia, ma che comunque rimangono ampiamente, e sopratutto ingiustamente, sottovalutate in Italia.
Sneaky Pete, una delle serie tv sottovalutate di un grande autore come David Shore

Uno dei primi casi che ci vengono in mente è quello di Sneaky Pete. Produzione Amazon, la serie tv è andata in onda per tre stagioni dal 2015 al 2019, prima di chiudere i battenti. Qui da noi questa produzione è rimasta ampiamente ignorata, appannaggio di una ristretta cerchia di spettatori che hanno avuto la fortuna, o per meglio dire l’abilità, di scovare questo gioiellino. In realtà anche negli States la produzione di Sneaky Pete non è stata semplicissima. L’episodio pilota della serie tv è uscito nel 2015, ma la prima stagione ha visto la luce nella sua interezza nel 2017. Perdendo, però, il proprio iconico creatore.
Sneaky Pete è stata, infatti, ideata da David Shore. L’uomo dietro successi enormi come Dr. House e The Good Doctor. A lui si devono, però, solo la genesi della serie tv e il primo episodio. La prima stagione è stata poi conclusa da un diverso showrunner. Impossibile, comunque, non scorgere la mente geniale dell’autore in questo racconto che segue le vicende dell’abile truffatore Marius Josipovic. Al fianco di Shore nella creazione di Sneaky Pete figura un altro gigante della televisione, ovvero Bryan Cranston. L’attore protagonista di Breaking Bad ha pure un ruolo nella serie tv, anche se pure lui esce presto di scena.
Potete trovare naturalmente Sneaky Pete sulla piattaforma di Prime Video. Anche oggi, la serie di David Shore rimane una delle produzioni più interessanti degli studios di Amazon. Inoltre, essendo tra i primi progetti, mostra anche l’ambizione, palesata sin da subito, che Prime Video ha messo nella sua discesa sul piccolo schermo. Con tre stagioni da 10 episodi, vale assolutamente la pena recuperare questa serie tv che porta la firma sul suo concepimento di uno degli autori televisivi più amati.
Parks and Recreation, la “gemella” sottovalutata di The Office

Avete amato alla follia The Office? Beh, allora non potete decisamente perdervi Parks and Recreation. La comedy porta infatti la firma di Greg Daniels, e possiede anche un percorso molto simile all’altra produzione – da noi sicuramente più fortunata – dell’autore. Parks and Recreation ha visto la luce nel 2009, quattro anni più tardi rispetto a The Office. Anche in questo caso l’inizio è stato accidentato. La prima stagione della comedy ha infatti ricevuto recensioni contrastanti, suscitando immediatamente paragoni con la prima, ancora oggi contestatissima, stagione di The Office. Poi, però, anche qui le cose sono drasticamente cambiate.
Dalla seconda stagione in poi Parks and Recreation sale di livello, diventando una comedy amatissima. Una delle migliori espressioni del proprio genere al proprio tempo. È difficile comprendere come mai non abbia fatto presa in Italia. Il rilascio accidentato è una giustificazione solo parziale, visto che comunque anche altre produzioni simili, tra cui proprio The Office, hanno avuto un rilascio a singhiozzo in Italia, ma hanno recuperato terreno a posteriori. Con Parks and Recreation questa rivalutazione non è accaduta, ma non è troppo tardi per rimediare.
Girata anch’essa con la tecnica del mockumentary, Parks and Recreation racconta la vita nel dipartimento per la manutenzione di parchi e aree pubbliche. Nel cast figurano alcuni nomi che sono letteralmente esplosi dopo la serie tv, da Chris Pratt (protagonista di un gesto davvero insolito sul set della serie tv) ad Aubrey Plaza, passando per Rashida Jones e Adam Scott. In totale la produzione NBC conta sette stagioni, che però non sono disponibili su nessuna piattaforma, se non a noleggio e solo parzialmente.