Le serie tv di spionaggio sono quel che ci vuole per provare un po’ di suspense e scaricare un po’ di adrenalina. Sì, proprio stando seduti comodi sul divano senza intraprendere alcun tipo di attività fisica, se non quella di cliccare play e immergersi nell’avventura. Chi è appassionato di spionaggio avrà di certo guardato più volte le saghe Mission Impossible e Jason Bourne, ma se vi dicessimo che grazie a Netflix adesso potrete dedicarvi anche alla visione delle serie tv sullo spionaggio?
Se infatti siete alla ricerca di serie tv ricche d’azione, di colpi di scena e di momenti di tensione, talvolta stemperati da ironiche battute, allora vi aiuterà conoscere le quattro migliori serie tv di spionaggio che potete trovare attualmente sul catalogo di Netflix Italia.
Pur appartenendo allo stesso genere, le storie che queste serie tv riescono a distinguersi e a non stancare mai lo spettatore, che spesso si ritrova a guardarle una dopo l’altra.
1) Undercover
Undercover è la serie tv di spionaggio che ameranno anche i fan di Breaking Bad e di The Americans, che sotto certi aspetti sembra ricordare. Tuttavia bisogna che ci si dimentichi dell’America e ci si concentri invece sui Paesi Bassi e sul Belgio, luogo dove è ambientata la serie Netflix.
La sceneggiatura di Nico Moolenaar trae spunto da fatti realmente accaduti raccontando – con eventi e personaggi fittizi – la storia di Ferry Bouman: il più grande produttore e trafficante di ecstasy del Belgio. Ma i veri protagonisti che diventano testimoni e narratori del mondo della droga sono un poliziotto e una poliziotta che, sotto copertura, fingono di essere una coppia in vacanza vicino alla villa di Bouman, in modo tale da poterlo spiare e incastrare facilmente. Entrambi hanno una personalità bizzarra poiché dal loro comportamento emerge l’idea che desiderino e preferiscano vivere sotto copertura piuttosto che tornare a rivestire le loro vere identità.
La regia è affidata a Eshref Reybrouck e Frank Devos, che hanno saputo raccontare con riprese interessanti, amalgamandosi alla sceneggiatura, le difficoltà e le stranezze di questa avventura. Lo scopo appare chiaro: la storia la costruiscono i personaggi attraverso la loro psicologia e le loro intenzioni. Non sono meri pupazzi, ma vivono sullo schermo trasmettendo tutte le emozioni che una realtà come quella della vita sotto copertura può comportare.
2) A Very Secret Service
A Very Secret Service è una miniserie francese che smonta tutti gli stereotipi dello spionaggio nati con la cultura anglosassone. Questa spy story è costruita riuscendo a dosare alla perfezione suspense e comicità, grazie a dei dialoghi e a una regia che sanno come catturare l’attenzione dello spettatore creando spesso sulla scena condizioni di disagio per il protagonista, André Merlaux (conosciuto da molti e molte per il ruolo di Louis Grimaldi in Gossip Girl).
Una serie tv di spionaggio in cui il protagonista non sa di essere una spia.
André viene infatti rapito dall’intelligence francese e si ritrova catapultato in un mondo con cui non credeva avrebbe mai avuto a che fare. L’unica cosa che gli viene comunicata è che dal giorno del rapimento in poi sarà addestrato per diventare una spia, ma il perché abbiano scelto lui e cosa gli vogliano far fare restano un mistero. Nella narrazione si susseguono azione, colpi di scena e tanta ironia che aiutano a realizzare un prodotto straniante di cui i personaggi – tranne il protagonista – sono consapevoli. L’umorismo che avvolge gli episodi rende questo prodotto decisamente diverso, ma molto interessante e piacevole. Noi spettatori avvertiamo il disagio di André perché lo proviamo con lui non sapendo dove la vicenda ci porterà. I personaggi secondari non sono per nulla macchiettistici ma ben delineati in un’ atmosfera che alterna i toni della commedia a quelli del genere d’azione.
3) Secret City
Secret City, serie tv di spionaggio australiana diretta da Emma Freeman, tiene incollati allo schermo. Al centro della vicenda vi è Harriet Dunkley, giornalista politica per The Daily Nation coinvolta negli attacchi, nelle tensioni e nelle lotte che si consumano sull’asse Canberra-Pechino. La protagonista, interpretata da Anna Torv che abbiamo visto anche in Fringe, decide di indagare sulla morte misteriosa e strana di alcune persone avvenuta in una tragica realtà militare.
Di certo possiamo inserirla tra le serie tv di spionaggio del catalogo Netflix che hanno catturato l’attenzione di molti spettatori e spettatrici.
La vicenda coinvolge nazioni diverse che agiscono e pongono sul campo infiltrati, spie e trappole ingegnose determinando misteri incessanti, suspense ben costruita e personaggi dalle vite indimenticabili.
Infatti sullo sfondo di questo scontro politico e sanguinario, sbocciano e si sviluppano – all’inizio più lentamente – le relazioni tra i personaggi che sulla scena si fanno pian piano più nitidi permettendoci di comprenderli, di capire le loro scelte e azioni in una realtà in cui celare ogni cosa e agire nell’ombra è forse l’unico modo per sopravvivere.
4) Collateral
Collateral è una serie britannica di quattro episodi che realizza un connubio perfetto tra crime e spionaggio e tra gli attori principali troviamo John Simm, Billie Piper e Carey Mulligan. Mulligan interpreta l’ispettrice Kip Glaspie, intenta nella risoluzione di un crimine violento: un omicidio consumato a Sud di Londra.
L’attenzione di Kip Glaspie cade soprattuto sul politico David Mars e sulla vicaria Jane Oliver che sembrano nascondere molti più scheletri di quanto sembri.
Ciò che emerge dalla sceneggiatura di questa serie tv crime e di spionaggio è la capacità di estrarre da un unico evento temi importanti.
Essi si inseriscono perfettamente sia nella narrazione che nel genere a cui la serie appartiene. Attraverso diversi personaggi – andando quindi oltre la protagonista – vengono narrate le condizioni difficili a cui sono costrette le militari. Al tempo stesso, ci viene mostrata la difficoltà e le numerose contraddizioni del ruolo femminile in ambito ecclesiastico.
Al centro delle vicende si pongono anche questioni strettamente politiche e belliche, che riguardano i rifugiati politici, gli scontri sanguinosi tra Paesi e la crisi. Tutto questo, che forse potrebbe all’apparenza sembrare un melting pot di trame, concorre invece alla realizzazione di un’ottima storia.