2) Non fidarti della str***a dell’interno 23
Sfortunatamente è durata davvero troppo poco, ossia una sola stagione. Ma questo non mi ha impedito di appassionarmi e di ridere. La storia, come tutte le buone storie, è davvero semplice: una ragazza di campagna viene a vivere in città solo che la sua coinquilina è una vera str***a. Questo dà il via a situazioni esilaranti quando questa povera campagnola piena di buoni sentimenti si ritrova a diventare amica di una Kristen Ritter all’ennesima potenza, che secondo me qui regge da sola la scena per tutta la durata della serie. E poi c’è James Van Der Beek, il nostro caro Dawson, che interpreta se stesso ossia, appunto, “il tizio che ha fatto Dawson e che campa di questo”.
3) Gotham
Una città in preda alla follia e la nascita di tutti i villain di Batman. Non c’è niente di meglio per chiudere i battenti della propria vita, qualunque essa sia e andarsene a vedere che cosa succederà in questa polveriera. Jim Gordon passa in secondo piano, ci interessano Pinguino, Cappellaio Matto, Jerome e compagnia. Il tutto è poco credibile e decisamente sopra le righe, le situazioni sono caricate oltre ogni limite, il ritmo è alle stelle. Il cervello può rimanere a bassissimi regimi per tutto il tempo mentre stai lì, incollato allo schermo in un crescendo di assurdità che ti ripagano in momenti di pura follia. E ti sei dimenticato del tutto del lavoro, delle ragazze, del fatto che non hai veramente una lira.