7. This is Going to Hurt (Adam McKay)
Provate a visualizzare un curioso ibrido tra E.R, Grey’s Anatomy e Scrubs e non otterrete altro che questo libro. In un diario che si riempie di ironia, che non aggira la crudezza del dolore e non nasconde neppure la dignità del passo indietro (quello del protagonista, che decide di abbandonare la professione), Adam McKay racconta i suoi 6 anni da specializzando nel reparto di ginecologia e ostetricia di un ospedale inglese. Il suo è uno sguardo scanzonato ma consapevole sulle gioie e dolori di una scelta che finisce col condizionare il presente e il futuro di chi la compie. Di chi, sotto al camice bianco, non è altro che un fascio di nervi, un cuore che pulsa, una testa piena di dubbi, un essere umano che cade, prova a rialzarsi, cade ancora e, a volte, si impelaga in decisioni che di semplice hanno ben poco.
Nell’infinita lista di medical drama fatti di malattie misteriose, triangoli amorosi e toni, spesso, fin troppo tendenti alla soap opera, quello di This is Going to Hurt potrebbe essere la variante senza filtri che manca e che potrebbe stupirci.
Il ritratto personale di una professione che scombina le carte e che, molto spesso, non è affatto quello che la televisione ha tentato di venderci. Forse non lo vedrei tagliato per un progetto made in Italy, piuttosto per una produzione in stile HBO e con un attore come Rami Malek, così incline a diventare un tutt’uno con il personaggio che ha l’onore e l’onere di interpretare.