Il titolo di questo articolo suona quasi come una battuta. A pensarci bene, le Serie Tv sono parte integrante della televisione. È quasi implicito nel loro stesso nome: Serie Tv ci porta a pensare a qualcosa nato appositamente per il settore televisivo, dato che Tv altro non è che l’abbreviazione di televisione.
Ma siamo davvero sicuri che le Serie Tv siano adatte alla televisione?
L’obiettivo del mio articolo di oggi è proprio questo, tentare di spiegare se questo genere di intrattenimento sia effettivamente funzionale al media per cui è stato creato. E, se così non fosse, spiegare in maniera più specifica perché, secondo me, non lo è. Cerchiamo di chiarire un punto fin da subito: non ho intenzione di imporre la mia opinione, né tanto meno farla passare come legge. Prendetela più come un’analisi del sistema. D’altronde, le Serie Tv nel corso degli anni si sono evolute, e pure parecchio.
La verità è che, molto probabilmente, le Serie Tv erano nate come prodotto televisivo. Un nuovo tipo di intrattenimento, che andava a coniugare caratteristiche cinematografiche con il piccolo schermo. Anche chi non aveva tempo e voglia di uscire di casa, quindi, aveva la possibilità di distrarsi, stando comodamente seduto sul suo divano, guardando una storia che procede di settimana in settimana.
A pensarci bene, stiamo parlando di un momento in cui, probabilmente, si riunivano le famiglie, o gli amici, per vedere una data Serie Tv, più o meno famosa, per cui tutti andavano pazzi. Importava poco la durata della puntata, quante ne venissero mandate in onda o quanta pubblicità fosse inserita in mezzo. Si assisteva ad uno spettacolo in compagnia, nella comodità di casa, e andava bene così.
Se vi state chiedendo se oggi sia ancora così, la mia risposta è “sì e no”. Vale a dire che in alcuni casi questo sistema vale ancora, ma nella stragrande maggioranza sappiamo tutti che le cose sono ben diverse. Più le Serie Tv si sono evolute, più il loro mercato si è allargato, più hanno cominciato ad essere esportate per il mondo… E più la televisione ha cominciato a diventare troppo stretta per la loro messa in onda.
È indubbio che questo mezzo di trasmissione sia oggi ancora utilizzato, ma converrete con me che l’avvento di internet, e la globalizzazione in generale, l’ha portato a essere inevitabilmente surclassato, relegandolo ad essere, letteralmente, l’ultima spiaggia dello spettatore. Se ci troviamo di fronte ad un telefilm addicted di livello, in realtà, probabilmente vi chiederà che ci fate ancora con una televisione in casa.
In sostanza, se anche le Serie Tv erano nate come nuova idea di intrattenimento televisivo, ora è più che mai evidente che non lo sono più. Dalla loro nascita sono cambiate molte cose, le stesse Serie Tv si sono evolute, e lo spettatore ha cominciato ad avere un ideale diverso relativamente alla loro fruizione. Traduzione: se c’è un modo per vedere le Serie Tv appena nascono, perché aspettare che arrivino sulla Tv italiana?
Ecco che quindi ci siamo trovati di fronte alla nascita dei siti di streaming, legali e non, e di una nuova frontiera della traduzione: il sottotitolaggio. Le Serie Tv hanno quindi cominciato ad adattarsi ai bisogni dei loro spettatori, e non più viceversa. Un passo avanti enorme, che conferma l’inarrestabilità di questo genere d’intrattenimento.
Lo so, in genere, le cose dovrebbero andare al contrario, tipo che chi usufruisce del prodotto si adatta ad esso. Qui, invece, è successo esattamente il contrario. La gente ha cominciato ad appassionarsi alle Serie Tv, ma si è resa conto che aveva bisogno di tempo per seguire le varie puntate, per capire la storia, per assaporare le battute…
E tutto questo non sarebbe stato possibile se ci si fosse limitati semplicemente alla visione televisiva. Non posso dire che non sia ancora comoda, specie nel momento in cui si ha del tempo libero da perderci dietro, magari per fare un rewatch di una Serie Tv che stanno passando in quel dato momento. Ma contemporaneamente, il palinsesto televisivo limita terribilmente le esigenze dello spettatore.
Proviamo a fare rapidamente due conti, cosa che posso fare solo dando la mia esperienza personale. Le reti Rai, Rai4 in primis, mandano spesso in onda Serie Tv molto famose, e Game of Thrones rientra tra quelle. Adesso le puntate stanno andando in onda il lunedì sera, ma siamo davvero sicuri che tutti gli spettatori siano a casa e possano vederla? Io, ad esempio, non potrei mai.
Scioccante, vero? Proviamo però a fare un altro esempio: il pomeriggio televisivo di Italia 1. Il canale bombarda i suoi spettatori con Serie Tv comedy dalle 15.00 alle 18.00, andando così a coprire più la fascia dei bambini adolescenti. Ma come la mettiamo con gli adulti amanti del genere, che non possono vedere la loro Serie Tv preferita perché magari lavorano?
Il problema del palinsesto televisivo sta proprio qui: non permette a tutti di usufruire dei servizi di cui hanno bisogno. Certo, è statisticamente impossibile accontentare chiunque, quindi è necessario fare delle scelte. Ma allo stesso tempo non c’è da stupirsi se si va a perdere una determinata fascia di pubblico, magari anche cospicua.
Se le Serie Tv si sono evolute in modo tale per cui lo spettatore possa vederle con i suoi tempi, quindi, dobbiamo ammettere che la programmazione televisiva non aiuta la loro diffusione. Questo però non è l’unico problema che noi spettatori riscontriamo, quando ne seguiamo l’andamento. Avete mai fatto caso al fattore pubblicitario? Sarebbe strano se non aveste mai sentito nessuno lamentarsi del gran quantitativo di pubblicità in televisione, tipo nemmeno una volta. È una sorta di argomento ricorrente, specie quando non si sa che cosa dire per lamentarsi del programma che si sta guardando. Troppa pubblicità, troppa stanchezza… Troppo tutto.
Se quindi ci troviamo di fronte a una puntata che magari dura tra i quaranta e i sessanta minuti, più o meno, se la televisione ci mette in mezzo dai quattro ai cinque intermezzi pubblicitari, di sette minuti l’uno, circa, è normale che ci sembri di vedere qualcosa di più lungo di quanto effettivamente non sia. Più pubblicità c’è, più la puntata sembra lunga. E guardarla di sera, magari con la stanchezza accumulata di una giornata, non è esattamente una grande idea.
In realtà noi ci lamentiamo in continuazione del gran quantitativo di pubblicità nei programmi italiani, ma sappiamo benissimo che anche in America non scherzano affatto. Chi ha fatto almeno una diretta di una Serie Tv d’oltre oceano, che da noi vanno in onda ad orari improponibili, sa che se riusciamo a vedere dieci minuti di puntata senza intermezzi pubblicitari è già tantissimo.
A conti fatti, dunque, gli spot pubblicitari spesso limitano la visione di Serie Tv in televisione. Aumentano la lunghezza delle puntate, favoriscono il sonno di noi spettatori e, alla fine della fiera, è già tanto se riusciamo ad arrivare a metà senza esserci persi qualche pezzo perché abbiamo preso sonno sul divano.
L’effetto stanchezza, tra l’altro, va a dare man forte alla difficoltà di vedere le Serie Tv in diretta televisiva. Infatti, non tutti riescono a seguire la programmazione proposta dalle reti nazionali. Ne abbiamo accennato prima parlando del palinsesto, ma ora aggiungiamo un dettaglio in più: se arriviamo a fine giornata stanchi e distrutti, come si può pretendere che seguiamo la storia della puntata che ci viene proposta?
Aggiungiamoci il fatto che la visione di una puntata implica una certa concentrazione, che la pubblicità fa solo aumentare la nostra stanchezza e il gioco è fatto. E, anche oggi, riusciamo a vedere una puntata domani!
L’insieme di tutti questi fattori fa si che sì preferiscano ben altri sistemi di visione, per guardare le Serie Tv. Qualcosa che si possa mettere in pausa quando si vuole, senza essere vincolati a un determinato orario per la visione, che possiamo guardare letteralmente quando ci pare e piace, in ogni modo e in ogni luogo.
A voler mettere i puntini sulle i, lo streaming è stato la soluzione a tutti i nostri problemi. Nessun problema di orario, nessun intermezzo pubblicitario tra i piedi, da poter vedere ovunque purché ci sia il Wi-Fi. Data la nascita di questi servizi, ci siamo trovati di fronte anche a un ulteriore miglioramento per noi spettatori, qualcosa che, stando fermi alla visione televisiva, non avremmo mai avuto.
Per farvi capire, vi riporto un attimo agli standard televisivi. Ci sono volte in cui vengono mandate in onda più puntate di una Serie Tv, il che significa che, con tutti i fattori finora presi in considerazione, il tempo di visione viene non solo raddoppiato, ma direttamente quadruplicato. Cosa succede se invece ci affidiamo allo streaming? Succede fondamentalmente ciò che ogni telefilm addicted sogna di poter fare: possiamo guardare diverse puntate di Serie Tv una di fila all’altra, senza preoccuparci della lunghezza, del tempo o della pubblicità. Quest’ultima è del tutto assente, perciò possiamo goderci la puntata in tutta la sua durata. Quella reale, stavolta.
Questo è stato sicuramente un miglioramento, in grado di portare le Serie Tv al livello successivo. Che il genere fosse in continua crescita era indubbio, quello che forse non si sapeva ancora, al momento della sua nascita, era l’incidenza che avrebbe avuto sulle vite degli spettatori. Non vi chiederò se siete mai stati toccati profondamente da una Serie Tv, so già che è così.
La verità è che non sappiamo se tutto ciò sarebbe stato possibile senza variazioni. Vale a dire che se le Serie Tv fossero rimaste stretto appannaggio della televisione, non tutti sarebbero arrivati a goderne a pieno, a diventare dei veri appassionati e a farsi catturare dalla storia, episodio dopo episodio.
Non fraintendetemi, il rapporto Serie Tv/televisione esiste ancora, e a occhio e croce possiamo dire che esisterà per sempre, perché in parte sono ancora un momento che riunisce amici e famiglie, o che ci porta a svagarci la sera, se siamo troppo stanchi per accendere il computer. Ma contemporaneamente sappiamo quanto è improbabile il fatto che siano relegate solo a questo.
Abbiamo considerato quanto le Serie Tv sono cambiate negli anni, abbiamo osservato come sono cambiate e perché, ai giorni nostri, la televisione non è più un modo utile per guardarle o seguirle. È vero che sono state create con un altro scopo, ma sono diventate qualcosa che le persone amano guardare con i loro tempi, e non stando a una programmazione imposta da qualcun altro.