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Le 8 più brillanti Serie Tv di genere thriller psicologico degli ultimi 5 anni

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Se c’è una cosa da cui non abbiamo mai spostato la nostra attenzione, quelle sono le Serie Tv thriller psicologiche. Un genere, questo, che può reinventarsi sotto mille sfaccettature plasmando la sua natura sia sul piano terreno che paranormale. E la cosa che fa più paura, nella maggior parte delle volte, è la parte terrena. Quella in cui i dubbi e i mostri sono cosa nostra, e l’ignoto non ha alcuna responsabilità. Se c’è una cosa che i thriller psicologici hanno sempre dimostrato di saper fare, quella è raccontare l’essere umano nei suoi abissi più profondi. Nelle sue ipocrisie e false verità che non solo dice agli altri, ma che racconta anche e soprattutto a se stesso.

Lo abbiamo visto con The Undoing, una Serie Tv in cui la verità sta sempre sotto i nostri occhi ma a cui noi non vogliamo credere. E lo abbiamo visto anche con Scissione, una produzione che racconta il peso della memoria e il peso delle coscienze. Insomma, i thriller psicologici possono diventare tutto quello che vogliono per raccontare la loro storia. Diventare il palcoscenico delle menzogne e delle incognite. Negli ultimi 5 anni numerosi thriller psicologici ci hanno sbalordito, dando vita a delle storie che – ad oggi – non possono che essere considerate tra le più brillanti. Vediamole insieme!

Da Scissione a The Patient: ecco le 8 Serie Tv thriller psicologiche più brillanti degli ultimi 5 anni

1) Omicidio a Easttown, una serie tv thriller psicologica che fa parte anche della lista delle 15 migliori miniserie di tutti i tempi

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Omicidio a Easttown

Quando si parla di thriller psicologici spesso si parla anche di fantasmi. Ma non quelli con il lenzuolo bianco o le catene. Fantasmi reali, che campano e si cibano dentro di noi come sanguisughe. Quelli che sono sospesi nel tempo, seppur nati nel passato. Le loro radici plasmano i percorsi e le scelte, portando l’essere umano all’esasperazione. Questa è, in breve, Omicidio a Easttown. Un miniserie HBO che fin dal suo arrivo ha ottenuto il successo sperato, probabilmente grazie anche alla presenza di nomi come Evan Peters e Kate Winslet, due attori che si presentano già da sé. Negli anni abbiamo potuto vedere quanto la presenza di un grande cast non per forza facesse la fortuna di una Serie Tv, ma questo non è il caso di Omicidio a Easttown.

Con un ritmo che cresce scena dopo scena, questa miniserie HBO conquista e vince sia nei momenti più frenetici che in quelli più piatti. Un termine che qui non acquisisce una nota negativa, ma una caratteristica mirata a sottolineare la lentezza con cui Mare, la protagonista, proverà ad approcciarsi alla sua vita, al suo passato, al suo traumatico lutto. Lei, detective, da qualche anno non conosce altro che il suo lavoro. Un buon modo per andare oltre e non concentrarsi troppo sui fantasmi con le catene che si porta dentro e che, in qualche modo, la imprigionano in una gabbia invisibile all’occhio esterno. E’ un lavoro necessario, ma non può essere a tempo indeterminato. Prima o poi qualcosa deve svegliarsi. E infatti si sveglia durante uno dei casi più complessi con cui Mare abbia mai avuto a che fare.

Come spesso capita, la protagonista per eccellenza di questa produzione non sarà soltanto Mare, ma anche il paesino di provincia in cui i segreti si nascondono come taciti accordi tra gli abitanti. Per buona convivenza, per una pace che non può essere messa in discussione. Ma tutto questo non avrà lunga vista, non adesso che Mare ha imboccato la strada giusta e, oltre ai suoi fantasmi, è pronta a venire a patti con una realtà messa a tacere per troppo tempo. Con un colpo di scena ben strutturato, Omicidio a Easttwon si afferma come uno dei migliori thriller psicologici più interessanti degli ultimi cinque anni. Un’opera in cui passato e presente s’intrecciano e la verità genera effetti collaterali su ognuno dei protagonisti. D’altronde, quando si tratta di guardare in faccia la realtà, chi è che ha scampo?

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