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Le 8 più brillanti Serie Tv di genere thriller psicologico degli ultimi 5 anni

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2) Swarm

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Swarm

Spesso macabra e disturbante, Swarm è una delle Serie Tv thriller più difficili con cui potrete mai venire a contatto. E non è un modo di dire o una premessa per una produzione più cupa di altre. Perché Swarm non è soltanto più oscura: è dissacrante. Non ha freni, esattamente come la sua protagonista. Non conosce gentilezza, come la sua protagonista. Cresciuta in casa con la sorella e con troppi problemi da affrontare in solitudine, Dre cerca di fare più lavori possibili per arrivare a fine mese. In una casa spesso buia e fatta di mancanze, la sua unica ancora è Ni’jah, una cantante che da sempre fa sognare lei e la sorella. Insieme, le due, hanno trovato in lei quella speranza per pensare che le cose potessero andare meglio in futuro, nonostante tutto e nonostante tutti.

Le cose cominciano a cambiare però quando la sorella si allontana dall’ideale di Ni’jah, lasciando Dre ossessionata dal difendere la sua cantante. Chiunque abbia intenzione di mettere in discussione il suo talento, dovrà vedersela con Dre. Ha intenzione di vendicarla, di fare giustizia. Nella sua testa, sta ripagando Ni’jah per tutto quello che ha fatto per lei. Ma nella realtà, Dre è una spietata serial killer che confonde la sua ossessione con la rivendicazione. Che si sente una chiesa in cui pregare per l’unico Dio che conosce, Ni’jah, e in cui è proibito dire il suo nome invano.

Swarm è una Serie Tv estremamente angosciante e disturbante. Un’opera glaciale che, senza filtri, affronta argomenti come la salute mentale. Dre è infatti per prima cosa il risultato di una vita che non l’ha mai aiutata, prospettiva che renderà la visione di Swarm frammentata in due scenari. Da una parte, ovviamente, giudicheremo, ma dall’altra rifletteremo sul modo con cui spesso i dimenticati rimangano tali. Anche se, un piccolo aiuto al momento giusto, forse potrebbe salvarsi dal completo collasso. Ci interrogheremo sul perché Dre non abbia mai potuto contare sull’aiuto di istituzioni. Perché quel che stupisce di Swarm è che non è un’addizione. Non è 2+2 fa 4, Dre uccide e Dre è una serial killer.

La cosa è molto più profonda di così, e Swarm la analizza in tutte le sue sfaccettature, mettendo in atto un’opera grottesca, tanto spaventosa quanto necessaria. Creata da quel genio di Donald Glover, Swarm è una Serie Tv thriller che non può e non deve essere ignorata. Una produzione fittizia con ovvi richiami alla realtà, come il labile confine che sussiste tra l’ossessione e l’ammirazione. Una Serie Tv che non giudica e non assolve, ma semplicemente racconta, facendoci fare i conti con delle realtà troppo spesso nascoste sotto al tappeto.

3) Scissione

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Scissione

Alla piattaforma Apple Tv+ ci si approccia ancora troppo timidamente, rischiando però di lasciare inosservati alcuni capolavori che meriterebbero tutta l’attenzione dovuta. Nonostante la vasta scelta e l’ampliamento del catalogo, la piattaforma resta infatti ancora relativamente nell’ombra, almeno in Italia. Spesso diffidente, il telespettatore non punta troppo su Apple Tv+, nonostante negli anni abbia reso note produzioni di livello come Ted Lasso e Scissione. Proprio la seconda, distribuita nel 2022, si candida ferocemente per essere una delle migliori Serie Tv thriller degli ultimi anni. Una produzione di originale, tanto affascinante quanto spesso angosciante, dotata di un’intelligenza emotiva non comune. Scissione è infatti lo studio della memoria. O meglio, un’analisi del suo peso nelle nostre vite.

Noi siamo le stesse persone sia a lavoro che fuori? Siamo dei professionisti affidabili dietro la scrivania e poi persone terribili nella vita di tutti i giorni? Tra le tante domande che Scissione si fa, si nasconde anche questa ma, soprattutto, se ne nasconde una che ha a che fare con il peso della memoria. Severance (titolo originale, in Italia tradotto con Scissione) racconta infatti la controversa storia di un’azienda che utilizza una procedura medica di scissione per separare i ricordi che fanno parte della vita personale da quelli lavorativi. Un’opera silenziosa, mai rumorosa, fatta di sottintesi e taciti accordi. La memoria ci condiziona, ci rende quello che siamo, ma chi saremmo davvero se per un attimo dimenticassimo? Se mettessimo da parte i traumi e fossimo solo dei lavoratori? E che cosa saremmo se, invece, fossimo delle persone senza alcun ricordo dei propri talenti professionali?

Scissione si pone queste domande, sfidando il telespettatore a una feroce riflessione. Scissione è d’altronde un’esperienza di vita, un’analisi sul modo con cui i ricordi operino nella nostra psiche, in che modo ci plasmino. E’ una fredda analisi di un realtà che spesso viene mistificata e interpretata a seconda delle nostre memorie, e che qui – forse – ottiene finalmente una lettura più oggettiva, libera da qualsiasi condizionamento. Perché d’altronde niente ci condiziona più del nostro passato, di quello che ricordiamo e di quello che vorremmo dimenticare ma non possiamo. In questo, forse, i protagonisti di Scissione sono stati più fortunati di noi. Ma nulla è semplice in questa storia, e il cammino sarà più tortuoso e difficile del previsto.

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