Qualcuno ha detto serie tv tratte da libri? Eccoci qui!
Quando si nomina la letteratura, che essa sia italiana, spagnola o francese, la maggior parte delle persone è subito pronta a giudicarla come una noia mortale e a paragonarla immediatamente ai tempi del liceo o delle scuole medie. Ma vi siete mai soffermati a pensare, anche solo per un momento, che la letteratura, i libri, quelle parole e quei pensieri non rappresentano nient’altro che un solo aspetto: la vita stessa? Dimenticate le parafrasi, l’analisi del testo o i riassunti: leggere le parole degli autori è leggere la vita di tutti noi, l’amore, la sofferenza, la gioia, ogni più minuscolo aspetto della vita lo si può ritrovare in quelle pagine e la cosa magnifica è che racconta di tutti noi. Davvero nessuno escluso.
Sappiamo bene però che non a tutti piace leggere e allora ecco qui la soluzione: proviamo a sognare! Proviamo a pensare a dei classici della letteratura che potrebbero diventare delle serie tv imperdibili sotto tutti i punti di vista: ecco a voi i 10 classici della letteratura italiana che sarebbero delle bellissime serie tv!
Se qualche produttore è all’ascolto, restiamo a disposizione.
1) La Divina Commedia
“L’ amor che move il sole e le altre stelle”. Ma quanto sarebbe bella una serie tv sulla Divina Commedia? Andiamo, ammettetelo, anche voi più scettici dovete ammetterlo! Sarebbe una di quelle serie tv tratte da libri che si ricorderebbero davvero per molto tempo. Pensateci, con gli effetti speciali di oggi e una produzione di tutto rispetto questa serie tv rischierebbe di diventare un piccolo capolavoro. Certo ci sarebbe molto su cui ragionare, ad esempio: si dovrebbe partire direttamente dal viaggio immaginario che Dante compie, oppure iniziare dalla vita stessa dell’autore? Beh, senz’altro per comprendere appieno l’opera è imprescindibile conoscere la vita di Dante: il fatto che si sentisse completamente devastato dall’essere stato cacciato dalla sua amata Firenze e l’assoluto disprezzo che covava verso diverse tipologie di persone. In ogni parola dell’opera, in ogni personaggio e situazione, in ogni sentimento, si può scorgere l’esistenza umana e questo accadeva nel 300 così come accade ancora oggi, donando all’opera stessa l’immortalità che merita. Come trovare dunque un attore capace di portare sullo schermo tale mole di emozione contenuta nel cuore del poeta? Per non parlare poi della forza espressiva che dovrebbe avere una Francesca da Rimini mentre parla del suo amato Paolo o della potenza emotiva di un personaggio come Ulisse mentre narra delle sue avventure in mare aperto. Insomma ci vorrebbe davvero un cast stellare all’altezza del compito e questo incute un certo timore a chi desidera fortemente un prodotto d’eccellenza perché, come si evince da molti lavori usciti in questi anni, pochi risultano davvero efficaci. A ogni modo, notizia di qualche tempo fa è che sarebbe in lavorazione una serie tv ispirata proprio alla Divina commedia, con una produzione tutta americana dal titolo “Dante’s Inferno“. Questa però non sarebbe affatto una trasposizione cinematografica dell’opera – affliggiamoci pure assieme – ma la storia di una teenager americana, tale Grace Dante, alle prese con una vita alquanto turbolenta tra alcol e droga. Non sappiamo se il lavoro prenderà effettivamente vita perché il pubblico, già dal primo momento, non ha apprezzato tale visione della storia. Dunque, non ci resta che aspettare!
2) Gerusalemme liberata
AAA tutti gli inguaribili romantici! Questa sarebbe di sicuro una di quelle serie tv tratte da libri che farebbe di certo innamorare i più romantici tra noi. Capolavoro indiscusso di Torquato Tasso, la Gerusalemme liberata è la storia che narra del coraggioso Tancredi e dell’intraprendente Clorinda, che si innamorano perdutamente anche se impossibilitati a stare insieme dalle proprie culture e credenze. La storia è ambientata durante la prima crociata e il poema epico si snoda proprio tra le vicende storiche realmente accadute e la fantasia dell’autore. Lei bellissima principessa musulmana, lui impavido guerriero crociato in lotta proprio contro i musulmani, eppure l’amore non chiede il permesso, arriva e basta. La vicenda tiene il lettore con il fiato sospeso in ogni momento fino all’ultimo scontro dove Clorinda, stufa di essere considerata la solita donna bella da dover proteggere, decide di rubare un’armatura e andare in battaglia (Mulan? Mulan, sei tu?). Ed è proprio qui che il nostro cuore viene frantumato in mille pezzi e veniamo distrutti completamente da quello che Tasso ha deciso di infliggerci: Tancredi pugnala Clorinda pensando che fosse un suo nemico perché, data l’armatura, non la riconosce minimamente. Tasso descrive dettagliatamente il momento esatto in cui Tancredi le toglie l’elmo e vede una ciocca dei suoi capelli ramati, cadere. E voi ci sentite piangere? Ci sentite? Perché in questo punto dell’opera si piange di generazione in generazione, dal 1500 a oggi. Dell’opera non esiste alcun riadattamento come serie tv ma solamente diversi film: un lavoro del 1910 di Enrico Guazzoni, un altro degli anni 50 a opera di Giuseppe Orlandini – di cui vi lasciamo una scena qui – e ancora uno del 1968 che è un film-parodia con protagonisti i comici Ciccio e Franco. Che cosa aspettiamo dunque, per dare nuova vita a quest’opera tanto solenne quanto romantica?
3) Ultime lettere di Jacopo Ortis
Continuiamo il nostro viaggio immaginario attraverso quelle che potrebbero essere le migliori serie tv tratte da libri, con una di quelle opere che risulta essere o amata o odiata dai proprio lettori. Direte voi: “come tutte”, ma questa è una di quelle che pone davvero un aut aut, tra quelli che la apprezzano fortemente per il suo denso significato e quelli che la giudicano troppo pesante per godersela completamente. Tra le opere più famose di Ugo Foscolo, questo romanzo di formazione è la prima raccolta epistolare fatta a libro della storia della letteratura italiana e già questo le conferisce una straordinaria importanza che non può essere negata. ll protagonista, Jacopo Ortis per l’appunto, è un giovane studente universitario che decide di ritirarsi a vita privata per sfuggire alle persecuzioni politiche che sarebbero arrivate di lì a breve. Inizia dunque a scrivere delle lettere all’amico Lorenzo Alderani per far sì che il suo tempo in solitario ritiro non vada e sprecato e non debba essere così tragico. Le lettere che Jacopo scrive all’amico sono considerate da molti critici come le più pregne di significato e morale della storia: egli scrive di amore, amicizia, studio, passione, nient’altro che dei piaceri e dispiaceri della vita, consegnando a Lorenzo delle massime indimenticabili che serviranno a lui stesso nel corso della sua esistenza. Quella che potrebbe uscirne sarebbe una serie a cavallo tv tra storia e sentimenti, tra vicende politiche ed esistenziali, in un secolo di luce e razionalità come il 700. Alla sceneggiatura sarebbe affidata l’attenzione per i dettagli come i costumi e le ricostruzioni storiche, mentre agli attori l’ardire di avvicinarsi a ruoli delicati e di alto significato. Samo davvero sicuri che piacerebbe a una gran fetta di pubblico.
4) I Malavoglia
Ecco, questa é una di quelle serie tv tratte da libri che è impossibile non sia ancora stata fatta! Eppure non c’è, non esiste, il che è impensabile in un paese come l’Italia, dove ancora oggi di ingiustizie sul lavoro e nella vita quotidiana ce ne sono a bizzeffe, purtroppo. Certo, Verga scrisse I Malavoglia in un secolo così lontano dal nostro da sembrare imparagonabile a noi, ma in molte realtà e famiglie quello spirito di sacrificio, di lotta interna ed esterna per la sopravvivenza, è ancora forte oggi più che mai, motivo per il quale i telespettatori la comprenderebbero di certo e l’ apprezzerebbero fortemente. Non possiamo dunque che immaginarci una produzione tutta italiana per questo lavoro, perché portare sullo schermo i nostri sapori, le ambientazioni siciliane e un quadro storico così pregno di italianità , non può che toccare noi. Questo è già accaduto con un successo oltre oceano come quello di L’amica geniale, e può succedere ancora, perché no? Ma solamente se fatto con dedizione e passione messe in ogni minimo dettaglio. Immaginiamo ad esempio chi potrebbe interpretare pardon’ Toni, magari un Antonello Fassari con quel suo talento pignolo e attento al particolare, o una Maruzza come la talentuosissima e meravigliosa Luisa Ranieri, con tutta la sua bellezza meridionale. Insomma, possiamo farcela eccome a creare un altro capolavoro tutto italiano. Anche se come già detto non vi sono adattamenti dell’opera di Verga in chiave di serie tv, ve ne sono invece altri in chiave cinematografica, come ad esempio “La Terra chiama” del 1948 o il più recente “Malavoglia” del 2010, riadattamento della storia di Verga ma nel Terzo Millennio, descrivendo molto bene i problemi di una Sicilia ancora oggi in grande difficoltà .
5) Il Piacere
Andrea Sperelli, le sue parole di miele, i bellissimi ristoranti e le meravigliose camere che frequentava. Le giacche, i fazzoletti e le scarpe perfette: come si fa a resistere al suo fascino? Impossibile. Certo non sarebbe mai un uomo da sposare e portare nella classica casa “con la staccionata bianca e il pastore tedesco”, perché non vi durerebbe neanche un giorno, ma innegabile è il suo infinito fascino e quella verve alla quale non si riesce proprio a dire di no. Ve la immaginate dunque una serie tv su l’opera dannunziana? Sarebbe davvero irresistibile, intrigante, piena di misteri e di un detto-non-detto che manderebbe fuori di testa moltissimi telespettatori (Bridgerton sei stata avvisata!). Due donne, due donne così diverse che però sono riuscite a rubare il cuore del bell’Andrea in quel di una Roma del primo Novecento, tra feste mondane e rapporti travolgenti. Gli attori protagonisti dovrebbero quindi puntare su uno dei capisaldi del pensiero dannunziano: la bellezza. Un po’ forte come frase da usare nel 2023, non credete? Sta di fatto che la bellezza, come la intendeva D’Annunzio, non sta nella semplice bella presenza ma in un qualcosa che va oltre: si intrufola nei sensi e passa attraverso la pelle, accarezza le emozioni e si insinua fin nel cervello, catturando addirittura la ragione (se non soprattutto). Si dice che per diventare dei veri attori bisogna essere capaci di far trasparire tutto quello che in quel momento prova il personaggio, le sue emozioni, i suoi desideri, e riprodurre questo nei personaggi dannunziani non è certo cosa facile! Buona fortuna a chi mai tenterà l’impresa. Molti di noi nel frattempo un suggerimento per il ruolo di Sperelli ne Il Piacere ce lo hanno eccome: perché non piazzarci un Alessandro Borghi? Tutti d’accordo?
6) Uno, nessuno e centomila
Uno dei capolavori indiscussi di Luigi Pirandello, Uno, nessuno e centomila sarebbe di certo una delle serie tv tratte da libri che molti oggi non riescono a immaginarsi così com’è, presa dal libro e trasportata in televisione. Forse perché calata in tempi incerti e non completamente definiti dall’umanità ? Troppo complicata? Eppure è proprio quel senso di identità – e perdita dell’identità stessa – così vero nel 1900, quando la psicanalisi stava facendo appena capolino, che ancora oggi è più forte nella nostra società e questo sarebbe il suo punto di forza! Il desiderio quasi indomabile di voler annullare noi stessi in favore di qualcuno o qualcosa che ci possa dare la libertà salvifica di riiniziare da capo: non è forse questo il sogno di molte persone? Una trasposizione di questo romanzo in chiave moderna, riadattato ai giorni nostri, non solo avrebbe una valenza morale gigantesca ma sarebbe di certo capito dalla maggior parte dei telespettatori che stanno vivendo un momento di confusione e sofferenza. Potrebbe rappresentare addirittura, per certi aspetti, un lavoro in grado di salvare qualcuno, di portarlo a pensare sulla vita e l’esistenza, così come ha fatto magistralmente Pirandello nel suo romanzo. Stiamo forse sognando un po’ troppo? Beh, l’arte è anche questo: sognare ad occhi aperti!
7) Il giorno della civetta
Questo racconto lungo di Sciascia sarebbe perfetto per diventare una mini-serie tv, magari da 4 o 6 episodi. La trama è un poliziesco a tutto tondo che parte proprio dalla morte di un tale che era salito poco prima su un pullman per Palermo. Si capirà ben presto che il mandante dell’omicidio altri non è che Cosa Nostra e partiranno immediatamente le prime indagini a opera dei carabinieri. Sciascia aveva già scritto in passato di Mafia ma con questo racconto è come se desse un’impronta decisiva alla voglia personale di dar giustizia al suo popolo – i siciliani – e a ciò che erano costretti a subire quotidianamente. Si sa, gli scrittori che contano si espongono da sempre senza paura, perché l’arte, usata a dovere, è migliore persino delle pallottole. Le indagini vengono affidate al capitano Bellodi, uno dei protagonisti del romanzo e figura alla quale è stato affidato proprio il ruolo morale della giustizia. Gli appassionati del genere starebbero di sicuro con gli occhi incollati allo schermo, anche quelli che conoscono già la fine del romanzo, perché d’altronde una trasposizione di questo genere sarebbe comunque una cosa nuova e intrigante, in ogni caso. Non vi è una serie tv tratta dal romanzo ma esiste già un film ispirato all’opera di Sciascia, dal titolo medesimo, che approda in Italia nel 1968 e che vede protagonista, tra gli altri, l’affascinante Claudia Cardinale.
8) Sostiene Pereira
Eccoci alle prese con un’altra che potrebbe essere una di quelle serie tv tratte da libri, davvero unica! Classe 1994, quest‘opera magnifica è stata scritta da Antonio Tabucchi e narra le vicende di Pereira, per l’appunto, ovvero un giornalista che si trova a svolgere il proprio lavoro in una Lisbona degli anni 30, in piena dittatura Salazar. Ancora una volta un autore che si espone e parla di politica lanciando al contempo un forte messaggio di protesta sociale. Il nome di battesimo di Pereira non viene mai menzionato nel romanzo ma, a pensarci bene, la sua forza è proprio questa: tutti possono essere Pereira e rivedersi nel suo coraggio e nella sua determinazione. Non pensate dunque, che possa uscirne una serie tv davvero bella e interessante? D’altronde ancora oggi esistono dittature orribili nel mondo, che causano morte e sofferenza e ancora oggi serve terribilmente che se ne parli, perché non è mai abbastanza! Un romanzo dunque, dal quale potrebbe venir fuori un altrettanto valido lavoro televisivo. A oggi esiste un film che racconta il romanzo, datato 1995 e dal medesimo titolo, che vede fra tutti il nome colossale di Marcello Mastroianni.
9) Jack Frusciante è uscito dal gruppo
Addentriamoci ancora negli spumeggianti anni 90 con la prossima proposta nata dalla mente di Enrico Brizzi. Questa sarebbe di certo una serie tv dal grande e immediato successo in quanto, anche se narra di una storia di quasi 30 anni fa, farebbe di certo presa sugli adolescenti di oggi come l’ha fatta su quelli di ieri. Quale Millennials infatti – lettore, si intende – non ricorda Jack frusciante è uscito dal gruppo? Il romanzo prettamente adolescenziale del 1994, raccontava la vita di Alex, un adolescente come tanti altri che però all’improvviso non si sente più al proprio posto in questo mondo (a chi non è successo a quell’età ?). Non trovando riscontro con nessuno, famiglia e amici compresi, Alex decide di estraniarsi da tutto e tutti e di compiere azioni sconsiderate. Questo finché nella sua giovane vita non approda Aidi, una ragazza che finalmente sembra capirlo e che accende in lui una nuova speranza nel futuro. Questa speranza però non dura molto perché ben presto le vicende narrate degenerano terribilmente con la morte di un personaggio che sconvolgerà Alex e la sua visione della vita. Enrico Brizzi dunque affronta temi di vitale importanza per gli adolescenti di ogni tempo e una trasposizione del romanzo in serie tv potrebbe far dilagare positivamente questo messaggio – con un’importanza vitale per i nostri giovani – anche a tutti quelli che non amano leggere e che preferiscono guardare la tv.
10) La lunga vita di Marianna Ucrìa
Parliamo ora di una grande e densa opera scritta da Dacia Maraini. La storia che la scrittrice racconta è quella di una sua antenata, Marianna Ucrìa per l’appunto, una principessa del 700 che ebbe una vita alquanto travagliata. Ecco un’altra potenziale serie tv storica in costume che catturerebbe l’attenzione di tantissimi telespettatori. Ambientazioni settecentesche, vestiti sfarzosi di gonne e merletti e vicende familiari capaci di emozionare tremendamente gli animi più sensibili: un cocktail perfetto! Le vicende della giovane Marianna appaiono difficili già dalla sua nascita, quando immediatamente si capì che la piccola era sordomuta, e che quindi avrebbe avuto gravi problematiche per tutta la sua vita. Inoltre, la condizione di Marianna non rappresentava un problema solo per lei stessa ma ancor di più – mentalità reietta – per la sua famiglia, in quanto sarebbe stato difficile trovare un marito disposto a stare con lei in quelle condizioni. Proprio per questo si decide di darla in sposa niente di meno che allo zio materno, fratello minore della madre, che la prenderà in sposa per cercare di mantenere una continuità nella linea di successione. Vicende queste che oggi ci sembrano – a ragione – disgustose ma che per nulla lo erano nei secoli scorsi e tale drammaticità potrebbe interessare non poco i telespettatori più sensibili a questo genere di storie.
Dunque, il nostro ricchissimo decalogo finisce qui! Sappiamo bene che mancano all’appello moltissimi altri libri che hanno segnato la storia del nostro paese ma, come si dice, un decalogo è un decalogo e va fatta una cernita per portarlo a conclusione. E per voi? Quale sarebbero le migliori serie tv tratte da libri, che starebbero proprio bene sul piccolo schermo? Fateci sapere la vostra!