6) La guerra dei papaveri – Rebecca F. Kuang
Una trilogia che colpisce nel segno e che si divora pagina dopo pagina. Pubblicato dalla Oscar Vault in Italia, i tre romanzi grimdark fantasy hanno raccolto un copioso numero di consensi sia da parte del pubblico che da parte della critica. Il grimdark è un sottogenere del fantasy in cui, seppur sono presenti diversi elementi del genere principale, la storia tende ad avere una piega molto più violenta e cruenta con personaggi moralmente grigi. La guerra dei papaveri è una lettura molto singolare ma anche una che vi consigliamo vivamente.
Partendo da fatti storici realmente avvenuti – la cosiddetta “guerra dell’oppio” – la Kuang costruisce una vicenda estremamente cruda arricchita da elementi fantasy.
La storia è quella di Rin, giovanissima orfana di guerra disposta a tutto pur di sfuggire alla vita che i suoi genitori hanno deciso per lei. Rin decide così di scappare e seguire il proprio destino. Dopo essere entrata all’Accademia militare, con sua grande sorpresa, la giovane inizia il durissimo e severo addestramento diventando anche bersaglio di molti suoi compagni. Tra i soprusi degli altri cadetti e le dure lezioni dell’accademia, Rin scopre anche qualcosa di inaspettato su se stessa. Ovvero di essere in possesso di poteri sciamanici latenti che la metteranno al centro di un conflitto inimmaginabile.
Il libro sembra essere idealmente diviso in tre parti, ognuno dei quali segna un punto di passaggio ed evoluzione nella crescita del personaggio di Rin. Se all’inizio la nostra protagonista è ancora acerba, in cerca del proprio posto nel mondo, con il passare del tempo la ragazza diventa più dura e affilata. Proprio come la sua lama. La guerra è una tematica centrale nel romanzo che condiziona e plasma la vita di tutti i personaggi.
Starlight Media, già dietro film come Crazy Rich Asians e Midway, ha acquisito i diritti dell’intera trilogia di Rebecca F. Kuang. La casa di produzione ha tutte le intenzioni di collaborare con l’autrice per sviluppare e finanziare l’epopea fantasy femminile, che combina la storia della Cina del XX secolo con un mondo di dei e mostri. Siamo ancora molto agli albori del progetto e considerato la mole di lavoro e la difficoltà di realizzarlo non è detto che vedremo una serie tv in tempi brevi.
7) The Atlas Six – Olivie Blake
Un po’ dark academia, un po’ Harry Potter. The Atlas Six è un fantasy oscuro pieno di rompicapi e misteri. Un cubo di Rubick da decifrare pezzo dopo pezzo in grado di appassionare i cultori del genere ma anche gli amanti dei gialli. Dalle atmosfere alle tematiche affrontate, The Atlas Six strizza l’occhio a uno degli immaginari più affascinanti degli ultimi tempi. Un immaginario che sarebbe esaltante vedere riprodotto in un film o in una serie tv.
Esiste una società alessandrina super segreta, che detiene un sapere sconfinato. Entrare a far parte di tale società significa quindi poter attingere a quel sapere e ad altrettanto potere. Riuscirci, però, non è semplice e solo i maghi migliori della propria epoca possono farcela. Ogni dieci anni, infatti, si aprono le selezioni per essere ammessi alla società e solo sei tra i più talentuosi sono ammessi alla competizione. Le sei reclute dovranno sfidarsi l’uno contro l’altro fino a che uno di loro non verrà eliminato. Uno deve morire.
Pur basandosi su una trama molto lineare, The Atlas Six si schiude poco a poco davanti ai nostri occhi rivelando i misteri della società alessandrina e dei personaggi che vi gravitano attorno.
Proprio loro portano avanti la storia rappresentandone il cuore pulsante. Tutti e sei i protagonisti sono estremamente diversi l’uno dall’altro creando delle dinamiche e situazioni uniche. Nessuno di loro ha intenzione di farsi piacere dal lettore, anzi. Ci sono certi personaggi persino detestabili ed è forse questa loro umana imperfezione a rendere il libro fenomenale.
Amazon si è assicurata i diritti per adattare The Atlas Six, diventato un successo su BookTok dopo che la Blake lo ha autopubblicato per Kindle nel 2020. La serie tv, tratta dal romanzo, sarà prodotta in collaborazione con Brightstar, una società di produzione fondata da Tanya Seghatchian e John Woodward, noti per il loro lavoro rispettivamente su The Crown e Cold War.