Vai al contenuto
Home » Serie TV

7 Serie Tv vintage che sembra siano state girate l’altro ieri

Columbo (1200x675)
Ma prima di continuare con la lettura abbiamo entusiasmanti novità da condividere con te. A breve sarà disponibile Hall of Series Plus, il nostro servizio in abbonamento che ti permetterà di accedere a moltissimi contenuti esclusivi e in anteprima.

Inserisci il tuo indirizzo email e clicca su ‘Avvisami’ per essere notificato quando Plus sarà disponibile.

* campo obbligatorio

Le Serie Tv vintage da vedere sono tante, ma non tutte sono eterne. Già, perchè una storia può essere eterna. Ma è facile che la sua confezione si deteriori in fretta. Esistono show nati già vecchi, come Call Me Kat o The Ranch, e serie tv vintage amatissime, che ricordiamo con affetto – come The A-Team – che oggi ci fanno sorridere per l’ingenuità degli effetti speciali oppure per i contenuti ormai superati. E poi ci sono quelle che sembra siano state girate l’altro ieri. Serie tv, come Seinfeld, che non solo non perdono un colpo, ma più invecchiano più migliorano. Le 7 opere di cui stiamo per parlare sono molto diverse tra loro, ma hanno una cosa in comune: sono rimaste sospese nel tempo. Nonostante la tecnologia impiegata appaia superata, le ovvie differenze socio-culturali e il contesto storico, è ancora possibile goderne a pieno. 7 cult diventati subito dei classici, appunto, dei modelli di riferimento senza tempo, capaci di creare paradigmi stilistici e tropi. Iniziamo questa passeggiata nel tempo alla scoperta di 7 serie tv dal carattere universale. Sit-com, crime, sci-fi e comedy che hanno fermato il tempo per raccontare una storia immortale capace di coinvolgere una generazione dopo l’altra. Non solo non sbiadiscono, ma diventano di anno in anno sempre più brillanti.

Ecco 7 serie tv vintage che sembrano ancora così attuali, come Seinfeld.

Seinfeld (1989 – 1998), una Serie Tv Vintage da vedere su Netflix

Seinfeld (640x360)
Seinfeld (640×360)

Creato da quei geniacci di Jerry Seinfeld e Larry David, nel 1989 arriva uno “show sul nulla”. Come era stato definito, in chiave denigratoria, da un produttore. Senza avere una forma allora riconoscibile, e carico di protagonisti insopportabili, il pilot di Seinfeld si presentava come un mix di spezzoni di cabaret del comico, Seinfeld, e conversazioni incentrate su aspetti banali del quotidiano. Si parlava di come fare il bucato oppure si cercava di capire le intenzioni delle donne che trascorrevano la notte nell’appartamento di Jerry. La presentazione del pilot fu un disastro. I dirigenti della NBC non risero. E neanche il pubblico campione! Brandon Tartikoff, un produttore esecutivo, non era nemmeno convinto che la sit-com avrebbe funzionato.

Oggi sappiamo che non solo si sbagliavano, ma che quella struttura che il pubblico campione definì “debole”, quel ciarlare a vuoto di banalità (“Non puoi essere troppo eccitato per due ragazzi che vanno alla lavanderia a gettoni”, replicò uno spettatore) e quei personaggi davvero poco amabili divennero un punto fermo per la comicità seriale futura. Inutile dire che Seinfeld e David non si sono arresti e, più tardi, appesero quei promemoria diffidenti nel bagno. Dopo un inizio travagliato, The Seinfeld Chronicles è arrivato in tv con il nome con cui diventerà una leggenda. Preston Beckman, all’epoca responsabile del dipartimento di ricerca della NBC, ha sottolineato quanto la serie fosse diversa. Nessuno aveva visto niente del genere. Non solo, ma raramente uno spettacolo che aveva ricevuto un gradimento così basso nella fase di test era poi diventato un fenomeno culturale. Seinfeld è nato con un anticipo di vent’anni e oggi risulta quindi più attuale che mai. Lo trovate su Netflix!

Il Prigioniero – The Prisoner (1967-1968), una Serie Tv vintage da vedere ancora oggi

Il Prigioniero – The Prisoner
The Prisoner

Visionaria, avanguardista, eterna. La serie tv britannica di fantascienza creata da Patrick McGoohan e George Markstein (ma la paternità è ancora una questione controversa) è un unicum nel suo genere. Ancora oggi. Anzi, l’aspetto vintage non fa che conferirle un fascino ancora più inquietante e misterioso. Si tratta di un dramma psicologico in chiave sci-fi incentrato sulla vicenda di un uomo senza nome, Number Six (interpreto da McGoohan), che dopo essersi dimesso dal suo incarico governativo – apparentemente nei servizi segreti – si ritrova rinchiuso in una prigione situata in un misterioso “villaggio” isolato dalla terraferma da montagne e mare.

La serie era stupefacente allora e lo è ancora oggi. Il suo impianto originalissimo, ricercato e intelligente, la rende un’opera difficile da collocare nel suo periodo di riferimento. Crea inquietudine, porta a riflettere su tematiche esistenziali, ma è in grado di divertire con un umorismo sofisticato. Niente era quello che sembrava. Nessuno aveva un vero nome ed era impossibile capire chi fossero i buoni o i cattivi. Una sceneggiatura così solida, che fa del dubbio il suo protagonista, potenzialmente, non invecchierà mai. Il Prigioniero è una serie che, ancor prima di Twin Peaks, è diventata un cult per la sua capacità di confonderci, giocare con il nostro inconscio e solleticare il nostro incessante bisogno di risposte. The Prisoner ha influenzato, e continua a influenzare, la cultura pop occidentale. La ritroviamo ovunque, da Lost a X-Files, da I Simpson, i fumetti alla musica. The Guardian ha scritto che “senza The Prisoner, non avremmo mai avuto serie tv criptiche e sconvolgenti come Twin Peaks o Lost.”

Pagine: 1 2 3 4 5