Blackadder (1983 – 1989)
Dopo colossi come Seinfeld, M*A*S*H e Colombo, passiamo a una chicca pressoché sconosciuta in Italia, ma considerata una delle pietre miliari della comicità britannica. Blackadder è una period sit-com della BBC, creata da Richard Curtis e Rowan Atkinson e co-scritta insieme a Ben Elton, interpretata niente meno che da Rowan Atkinson, Tony Robinson, Tim McInnerny, Miranda Richardson, Stephen Fry e Hugh Laurie (l’indimenticabile Dr. House). Come tutte le serie tv di cui abbiamo parlato, anche questa sit-com britannica è unica nel suo genere. Dopo quasi quarant’anni, Blackadder riesce ancora a pungerci con arguzia. Ogni stagione è ambientata in un periodo diverso della storia britannica compreso tra il 1485 e il 1917 e segue le disgrazie di Edmund Blackadder (Atkinson), il quale è di volta in volta un membro della dinastia della stessa famiglia. A volte è un uomo brillante, altre è uno sciocco o un abile manipolatore.
Nel 2004, in un sondaggio televisivo della BBC, Blackadder è stata votata come la seconda migliore sit-com britannica di tutti i tempi. Anche in questo caso, il motivo è semplicissimo: la sua natura universale e la capacità di restare cristallizzata nel tempo. La storia, di base, racconta in chiave umoristica lotte per il potere, successioni, ambizioni e vizi umani. L’impianto narrativo e l’umorismo sono talmente particolari da risultare freschi e originali anche dopo decenni. Lo humor è sottile, mai esplicito, e fa in modo che sia lo spettatore a elaborarne il significato, facendo leva sugli stilemi della farsa e della satira storica. Il sarcasmo, poi, non passa mai di moda. Inoltre, la sceneggiatura è farcita da riferimenti colti, gioca con disinvoltura con Shakespeare e i caposaldi della letteratura inglese. E ovviamente, il valore aggiunto è senza dubbio il cast. Attori talentuosi – oggi divenuti delle icone – le cui interpretazioni stregano e divertono più che mai.