5) Javier Peña
Quando guardi Narcos non puoi fare a meno di domandarti: chi sono i buoni? Chi i cattivi?
E in questa confusione io ho scelto come mio eroe Javier Peña, sebbene mi renda ben conto che possano essere molte le obiezioni e i diversi punti di vista.
Pablo è sicuramente stato un eroe per molti, e noi gli abbiamo voluto bene sinceramente, soprattutto mentre la fine si avvicinava e il carnefice ha finito per trasformarsi in vittima, ma definirlo eroe nel senso più ampio del termine risulta davvero complicato.
Un cattivo nobile, un uomo che ha fatto cose terribili per un fine positivo, ma eroe sarebbe davvero troppo.
Murphy è un poliziotto onesto, arrabbiato e assetato di vendetta. È un giusto in un mondo sbagliato, con ancora troppo saldi dentro di sè i principi dei gringos.
E poi abbiamo Javier Peña.
Lui è il classico buono che ha dovuto imparare a vivere tra i cattivi pur di raggiungere i propri obiettivi. Javier è un altro che cerca di fare la cosa giusta a ogni costo, anche se ciò significa compiere delle azioni sbagliate. Ha interiorizzato appieno il concetto di Colombia, l’ha fatto suo e ha imparato ad arrivare a quei compromessi necessari non solo per sopravvivere ma anche per salvare il fondoschiena a quante più persone possibile.
Se mettersi d’accordo con i Castaño significa catturare Escobar così sia, ma dal momento in cui il prezzo diventa troppo alto se ne chiama fuori, vittima lui stesso di un gioco troppo grande in cui Escobar, Peña e Murphy non sono altro che pedine in balia di giocatori più abili e potenti.
In lui vediamo la disperazione dell’uomo con le spalle al muro, disperato nel rendersi conto che guardando dentro l’abisso diventa necessario permettere all’abisso di guardare dentro di lui.
E lui l’ha guardato quell’abisso. L’ha osservato e ha cercato di comprenderne le profondità più terribili, ma lui, a differenza di altri, ha continuato imperterrito a camminare sul filo, mantenendosi in equilibrio tra quei concetti tanto labili di giusto e sbagliato.
Mentre per tutti gli altri personaggi bene e male sembrano tremendamente chiari, Javier è consapevole che in questo mondo tutto è diventato relativo, e che a volte chi viene chiamato eroe altri non è che il carnefice che ha vinto.
Javier Peña è solo un uomo giusto che ha imparato a vivere in un mondo sbagliato, ha imparato a raggiungere quei compromessi necessari per sopravvivere, ma farà sempre la cosa giusta alla fine, anche se dovrà pagarne lui stesso il caro prezzo.