Serie vintage Netflix: quali sono le migliori? Nell’immenso catalogo Netflix una sezione spesso trascurata è quella relativa al vintage. Non esiste una vera e propria categoria per rintracciare i cult che hanno fatto grande la serialità . Perciò, noi di Hall of Series abbiamo voluto raccogliere per voi le 10 serie vintage su Netflix che proprio non potete perdervi. Ce n’è per tutti i gusti tra teen drama, comedy, sci-fi, anime e anche una straordinaria opera comica italiana.
10) Dawson’s Creek
Partiamo da una delle serie vintage su Netflix più iconiche nell’adolescenza di moltissimi (ex) ragazzi. Dawson’s Creek ha riempito i pomeriggi adolescenziali di tanti serializzati, con puntate a cadenza regolare che costituivano una delle poche certezze nella vita. Una serie da teenager per teenager che ha saputo conquistare grazie a personaggi nei quale rivedersi ed esperienze che si sarebbero volute vivere.
Per molti, insomma, Dawson’s Creek è stata una simulazione di vita, un meraviglioso terreno nel quale sperimentare, seduti comodamente su un divano, esperienze che poi si sarebbero vissute davvero. Una preparazione alla vita che ha nutrito speranze, amori e aspettative future. L’evoluzione lenta ma costante dei protagonisti e del mondo attorno a loro è stato un percorso umano, parte integrante delle vite di molti.
È notizia recente che Netflix abbia deciso di tornare al passato, caricando nel proprio palinsesto questo cult adolescenziale senza tempo. Non siamo del tutto sicuri di essere pronti al rewatch, forse il rischio sarebbe di rimanere delusi, di intaccare un momento irripetibile della nostra giovinezza. Ma per chi voglia guardarla con gli occhi nuovi dell’età adulta o provare a far appassionare i propri figli, Dawson’s Creek è lì pronta a un nuovo round. Anche se (purtroppo) priva della sigla originale…
9) Nana
E parlando di ricordi e serie vintage Netflix non possiamo escludere dall’elenco uno degli anime più amati dai giovani degli anni 2000.
Nana è stato un autentico punto di riferimento per molti e ha saputo conquistare in particolare i cuori femminili. In realtà l’anime non ha genere e si rivolge con profondità a un pubblico quanto mai eterogeneo. Se su Dawson’s Creek abbiamo dei dubbi sul rewatch, nessuna incertezza invece per Nana, un’opera che mantiene intatto il suo fascino e che anzi potrebbe arricchirsi di nuova consapevolezza ora che la visione si fa più matura e adulta.
La storia è quella di due giovani ragazze che, trasferitesi nella Tokyo contemporanea, decidono di condividere la vita quotidiana in una routine sempre carica però di emozioni e qualche difficoltà . Nana è un anime semplice ma incredibilmente profondo, capace di analizzare con grandissima capacità le relazioni umane, i piccoli quotidiani accadimenti e suscitare un’emozione del tutto particolare nello spettatore.
Le due personalità principali, quelle delle ragazze accomunate dal nome, non potrebbero essere più diverse ma nello stesso tempo appaiono quasi come due facce della stessa medaglia, due corpi di un’unica anima. Ingenua l’una, smaliziata l’altra. Propositiva la prima, diffidente e sardonica la seconda. Le due personalità sono analizzate a fondo, si scava nel passato, nella loro natura. Ci si proietta al futuro dando modo di assistere a una lenta discoperta dell’anima più profonda di entrambe, ai loro cambiamenti e alla lenta maturazione. Un anime tutto da riscoprire e far riscoprire.
8) The IT Crowd
Scanzonata, iconica, irresistibile: The IT Crowd è per certi versi una comedy classica ma talmente particolare da essere unica nel suo genere. Un cult ancora ignorato che ci auguriamo possa ottenere una seconda vita come accaduto con The Office US. A offrire questa possibilità è Netflix che ha deciso di lanciarsi nell’impresa ospitando la serie sulla sua piattaforma.
La storia, ambientata nella sede di una società industriale, è quella di due nerd disadattati e fuori dal mondo nella cui vita si fa largo, a causa di un curriculum poco veritiero, Jen, che dovrà essere la loro responsabile. I due si occupano dell’intero apparato informatico della società e dei continui e banali problemi che riguardano i pc. Jen dovrebbe fungere da tramite tra loro e il resto della società ma la sua totale incompetenza in materia informatica diventa al contrario un motivo di incomprensione e isolamento ancor maggiore.
Gli effetti comici sono naturalmente affidati al contrasto tra questi due strambi informatici, incapaci di relazionarsi con gli altri e inabili ad affrontare le ordinarie emergenze, e Jen, tanto estroversa quanto inetta sul lavoro. The IT Crowd tra le serie vintage su Netflix non è di certo quella che accontenta tutti: ha pause ricercate, un’ironia decisamente british e un’eccentricità che può far innamorare come lasciare indifferenti. Il consiglio è di approcciare alla prima stagione, di appena sei episodi, e scoprire se leggere questo articolo è stata la migliore scelta della giornata.
7) Death Note
Se Nana ha formato una generazione matura e consapevole di ragazzi, Death Note li ha accompagnati nella loro fase più difficile e contraddittoria, quella dell’adolescenza. L’anime non ha bisogno di troppe presentazioni: è un cult che ha ottenuto un successo globale e che ha saputo conquistare per intreccio e soprattutto profondità contenutistica.
Non commettiamo certo un errore a definirlo “filosofico” ed esistenzialista nella sua concezione, in virtù della capacità che ha di indagare a fondo i concetti di bene e male, partendo proprio dai suoi due protagonisti contrapposti ma anche intimamente e indissolubilmente legati. Il grande merito dell’anime è sicuramente quello di sollevare costantemente domande senza fornire risposte unidirezionali e impositive. Allo spettatore è affidata la riflessione che non potrà che essere soggettiva.
Giustizia, libero arbitrio, bene e male si alternano come grandi temi al di sotto dei quali si aprono in una miriade di sfumature tantissimi microtemi che emergono dalla trama. Per chi fosse del tutto estraneo a questo anime, la storia è quella di Light, un ragazzo che trova un quaderno che ha come potere quello di uccidere chiunque semplicemente imprimendoci il nome sopra. Pronti a partire per un viaggio che vi conquisterà totalmente? Tra le più appassionanti serie vintage su Netflix.
6) 24
Citatissimo per lo stile unico che ha saputo dare al suo racconto, 24 è una di quella serie che ogni serializzato dovrebbe conoscere assolutamente. Protagonista l’indimenticabile Jack Bauer, interpretato da Kiefer Sutherland, un agente federale che si occupa di antiterrorismo. Ma, direte voi, dov’è l’originalità ? Un indizio fondamentale ve lo dà il titolo. Ogni stagione è incentrata su una minaccia alla sicurezza nazionale e si svolge nell’arco di ventiquattr’ore. Una sola giornata per stagione.
Tanto basta per suscitare una tensione incredibile, continui avvicendamenti e colpi di scena inaspettati. Il grande merito di 24 è sicuramente questa capacità di coinvolgere e tenere col fiato sospeso lo spettatore, frutto di una sceneggiatura certosina che non conosce punti deboli. Iconico e ripreso costantemente è soprattutto il modello dello split screen, cioè la divisione dello schermo che mette in evidenza ciò che fanno i personaggi in uno stesso momento.
Ma a farla da padrone è lui, Jack Bauer, l’eroe tutto d’un pezzo che coniuga abilità fisica e intelligenza straordinaria. A Sutherland è andato anche un meritatissimo Golden Globe come migliore attore protagonista in una serie drammatica. Ma tanti sono anche i riconoscimenti per la serie vintage su Netflix, tra cui otto Emmy. Insomma, non potete proprio perdervela.
5) Prison Break
Figlia per certi versi di 24, Prison Break riesce a costruire un racconto davvero intrigante, carico di tensione, adrenalina, avventura e geniali espedienti. Nelle sue prime quattro stagioni parliamo di un prodotto di un livello assoluto. A dominare la scena Michael Scofield, un fantastico Wentworth Miller che si cala nella parte di un geniale ragazzo che si fa arrestare per riuscire a liberare il fratello, ingiustamente imprigionato.
Rimarrete conquistati dalle trovate adottate, dalla capacità narrativa della serie e dai suoi intepreti. Oltre a Scofield, infatti, indimenticabili rimangono figure come quelle di T-Bag, Fernando Sucre e John Abruzzi. Una rappresentazione eccezionale dell’ambiente carcerario e del suo brutale sistema di sopravvivenza fa da sfondo alla missione di Michael che si arricchisce continuamente di imprevisti e cambi di rotta.
Decisamente inferiore il rendimento di Prison Break nella quinta stagione che rappresenta un proseguo, a distanza di otto anni dalla season 4, di cui avremmo fatto volentieri a meno. Nonostante questo sfortunato revival, Prison Break nelle sue stagioni “originali” rappresenta un prodotto di grande fascino che non potete proprio trascurare.
4) Neon Genesis Evangelion
Torniamo nel mondo degli anime con una delle serie vintage Netflix che costituiscono una vera e propria eccellenza.
Senza dubbio nei primissimi posti dei migliori anime di sempre, Neon Genesis Evangelion è un prodotto che in pochi episodi è capace di regalare un numero impressionante di livelli di lettura mescolando cabala, miti, filosofia e religione.
A un primo livello, prettamente fantascientifico fatto di azione e scontri titanici, si susseguono livelli più profondi, quasi tutti concentrati nella figura di Shinji, l’incerto protagonista dell’anime. La sua soggettiva domina la scena: i suoi dubbi, le debolezze, le paure, l’incapacità di agire. Shinji vive una debolezza interiore che si riflette nella vicenda. Sarà il suo percorso personale a rappresentare un imprescindibile tema del racconto e solo attraverso l’interpretazione delle sue scelte il finale assumerà una profondità nuova.
Neon Genesis Evangelion è l’anime con la ‘A’ maiuscola, l’opera magna della creatività nipponica, capace di diventare espressione di un’intera generazione e magnifica chiave di lettura di un mondo interiore nel quale molti giovani finiscono per perdersi. Un messaggio di speranza che Hideaki Anno lancia a tutti gli spettatori.
3) Star Trek
La serie vintage Netflix per eccellenza, un classico senza tempo.
Netflix la onora con la serie classica, quella animata e le edizioni The Next Generation, Deep Space Nine, Enterprise e Discovery oltre a numerosi film della saga. Insomma un vero e proprio Sacro Graal per gli appassionati ma anche una spettacolare occasione per approcciare al genere per i profani.
Non sottovalutate questo prodotto, soprattutto la serie classica. Nonostante l’età e l’ambientazione sci-fi questo prodotto è molto più di viaggi spaziali e esotici pianeti. L’impostazione fantascientifica serve infatti come semplice fondale su cui porre tematiche molto più umane e profonde. Ogni episodio restituisce una morale tutt’altro che scontata facendoci interrogate su questioni di stretta attualità come la differenza di genere e di etnia, l’importanza dei rapporti umani e la ricerca della felicità .
Star Trek è davvero un viaggio nell’interiorità di ognuno di noi capace di smuovere riflessioni e scuotere le nostre certezze. Il motivo per cui la serie ha fatto tanta fortuna, non soltanto tra gli appassionati del genere, è proprio questo: la multiforme umanità messa in scena, l’apertura all’altro, al diverso, e il costante e pressante interrogarsi su se stessi. Non l’avreste mai detto? Se continuate a dubitare, ma queste parole hanno smosso in voi la curiosità , mettete alla prova Star Trek. Finirà per sorprendervi, vedrete.
2) Friends
L’emblema delle serie vintage Netflix, la serie comedy che ha fatto la storia e tracciato la rotta per tutti i successivi prodotti.
Friends parla da sé: non è semplicemente una scanzonata commedia incentrata su sei amici che vivono a New York. È un vero e proprio microcosmo capace di mettere in scena con originalità personaggi davvero unici che si consacrano per sempre nell’immaginario collettivo.
Uno show che parla di tutto e di niente, di amore e amicizia ma anche di quotidianità , rapporti umani, dubbi esistenziali e piccole incomprensioni. I suoi protagonisti così unici vengono a rappresentare ciascuno un’anima diversa di noi stessi. Ci rivediamo nella pignoleria di Ross e Monica, nella scanzonata allegria di Joey, in quella ben più cinica e asociale di Chandler, nell’eccentricità di Phoebe e nell’estemporaneità di Rachel.
Sono figure così ben tratteggiate da apparirci del tutto reali. Tanto più perché non rimangono mai uguali a se stesse. Ognuna vive un personale processo di crescita e cambiamento che li porta fino al semplice e nostalgico finale. Una serie che sa far ridere, commuovere e coinvolgere come poche.
1) Boris
Non possiamo che ringraziare Netflix per ospitare sulla sua piattaforma quella che è probabilmente la migliore serie comedy italiana. Uno spaccato geniale, esilaranti e critico dell’Italia degli ultimi due decenni. Notizia recente è la sua riapertura per una clamorosa nuova stagione. Mentre aspettiamo trepidanti (ma anche un po’ preoccupanti) questo ritorno al passato varrà ben la pena un recupero della serie originale.
Lo show ci concentra sull’esperienza di un ragazzo, Alessandro, che entra come stagista nella produzione di Occhi del cuore, una fiction “italianissima” girata “alla c***o di cane”. A diventare vero fulcro del racconto però è proprio quel set costituito dai personaggi più disparati: macchiette grottesche che mettono alla berlina le ipocrisie più comuni dell’italiano medio in un andirivieni di sketch comici irresistibili. Una serie geniale che si è consacrata a cult per alcune proverbiali espressioni, ormai entrate nell’immaginario collettivo di tutti noi.