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5 belle dramedy che sono più comiche che drammatiche

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Attenzione: l’articolo può contenere spoiler su Shrinking, Derry Girls, Sex Education, Non ho mai…, Upload.

Da anni ormai, il contesto mediale contemporaneo si caratterizza per una costante tendenza all’ibridazione. Le etichette, di qualsivoglia genere e formato, sembrano svanire sempre di più, lasciando spazio a una continua e costante mescolanza e ri-mescolanza tra le varie opzioni. Tant’è, che ormai, il confine è tra contenuti, prodotti e titoli di intrattenimento è sempre più labile. Persino le colossali suddivisioni in categorie dei tanto celebrati riconoscimenti internazionali, come i Primetime Emmy Awards o i Golden Globes, sembrano lasciare spazio ad alcuni dubbi. E’ proprio in questo contesto che si inserisce una delle ibridazioni narrative più comuni, quella delle produzioni dramedy. A metà strada tra dramma e commedia, i film o le serie tv che si identificano i tale area possono spaziare molto. Collocando ciascun prodotto all’interno di un insieme graduale che ha come estremi il dramma e la satira, troviamo storie che tendono più verso l’uno o più verso l’altro versante, mescolando tra loro elementi distinti di generi iconici e differenziati. Senza dubbio, le dramedy sono tra le narrazioni più in voga dei tempi più recenti. In molti casi, seppur all’interno di una categorizzazione di commedia drammatica, accade che a prevalere sia un tono invece di un altro. Se esistono belle dramedy che sono più drammatiche che comiche, esistono altrettante fantastiche dramedy più comiche che drammatiche. E, con l’occasione, ve ne consigliamo cinque.

1) Shrinking

sex education shrinking
Shrinking (640×360)

Rilasciata settimanalmente lo scorso anno su Apple TV+, Shrinking è una delle nuove dramedy di punta del servizio streaming americano. Con il termine della celebre e dolceamara Ted Lasso, la piattaforma ha rilanciato il suo ruolo nel mondo delle commedie drammatiche con la serie tv creata da Bill Lawrence, Jason Segel e Brett Goldstein. La storia segue le vicende del terapeuta Jimmy Laird (Jason Segel). Nonostante le competenze e l’autocontrollo che il protagonista dovrebbe riflettere dalla ferma professione, in Shrinking, questi è esso stesso alle prese con un grande dolore, connesso alla perdita prematura della moglie e al difficile rapporto con la figlia. La difficoltà nel convivere con il lutto e nell’adattarsi al nuovo ruolo di genitore single mette a dura prova Jimmy, fino a spingerlo a partiche poco ortodosse con i suoi pazienti. Nonostante le premesse possano sembrare particolarmente cupe, il tono dello show è spesso e volentieri leggero, permettendo di veicolare le tematiche più profonde e introspettive in maniera tenera ed empatica. Jimmy è un papà goffo, maldestro nei suoi tentativi di riconciliarsi con passato e presente e di trovare un nuovo equilibrio nonostante la mancanza di cui è vittima. A contribuire al carattere prevalentemente satirico di Shrinking vi è l’insieme di personaggi che circondano il protagonista. Soprattutto la collega Gaby (Jessica Williams) e la vicina di casa Liz (Christa Miller), che aiutano a smorzare il peso di gran parte delle situazioni. Grazie alla predominanza del tono della commedia, la serie tv è un racconto tenero, leggero e dal grande cuore che si rende facilmente accessibile al grande pubblico.

2) Derry Girls

derry girls
Derry Girls (640×359)

Ancor più comico del tono principale di Shrinking è sicuramente il grottesco Derry Girls, serie tv dramedy e teen britannica disponibile in Italia su Netflix. Ambientata a Derry, in Irlanda, durante gli anni del conflitto nordirlandese, la storia segue il percorso formativo dei suoi cinque protagonisti: Erin (Saoirse-Monica Jackson), sua cugina Orla (Louisa Harland) e i loro amici Michelle (Jamie-Lee O’Donnell), Clare (Nicola Coughlan) e James (Dylan Llewellyn). Adolescenti nella metà degli Anni Novanta e durante un conflitto che ha segnato la storia del Paese, le cinque frequentano persino una scuola cattolica per sole ragazze. Il trambusto dell’età e i disordini che le circondano danno addito a molteplici situazioni comiche, con lo sfondo di alcuni accadimenti più cupi e politici. Ma, complici la presenza della preside Sorella Michael (Siobhan McSweeney) e le eccentriche famiglie d’origine, Derry Girls è una serie tv satirica e irresistibile. Le bizzarrie di un periodo come quello dell’adolescenza danno spesso origine a occasioni comiche, tant’è che gli show adolescenziali spesso si collocano a metà strada tra comedy e drama, e questo ne è uno dei casi più esemplari. Essere una giovane ragazza di Derry può essere una condizione particolarmente ardua, ma il tono umoristico che pervade la storia non può che renderla anche un’occasione per ridere delle tragicomiche situazione del periodo di maturazione più insolito di tutti.

3) Sex Education

Sex Education 3
Sex Education (640×360)

Come già sottolineato, il genere dei racconti teen ben si sposa con l’ibridazione continua tra diversi toni e stili narrativi. E’ il caso anche della britannicissima serie tv originale Netflix Sex Education. Durante le quattro stagioni dello show, le avventure bizzarre del giovane Otis Milburn (Asa Butterfield) e dei suoi compagni di scuola si sono caratterizzate per una moltitudine di folli situazioni, che hanno contribuito allo stile eccentrico e leggero di Sex Education, nonostante la trama non si esima dal proporre situazioni anche più amare e formative per gli inesperti protagonisti. Infatti, al centro di Sex Education c’è un racconto formativo ironico, educativo e catartico che, approfittando del periodo dell’adolescenza e dell’iniziazione all’età adulta, propone una riflessione ampia e complessa sulla gioventù, sull’amore, sul sesso, sulla crescita e sulle relazioni personali. Gli intrighi sentimentali del colorato liceo Moordale e i drammi più o meno adolescenziali degli studenti e dei loro genitori non fanno che aprire costantemente a momenti di pura ironia inglese. A smorzare il peso di situazioni e temi più universalmente sofferti e/o stigmatizzati intervengono personaggi inusuali, adolescentissimi nel loro essere come tutti gli altri e diversi dal resto. Ed è questa la forza di Sex Education: impiegare un tono leggero e autoironico per veicolare dinamiche non sempre facili da digerire altrimenti.

4) Non ho mai…

sex education non ho mai
Non ho mai… (640×378)

Sulla stessa linea di Sex Education, anche Non ho mai… è uno show teen di punta della produzione originale Netflix che gioca costantemente con i generi narrativi a cui si riferisce. Facendo leva sui drammi adolescenziali, apparentemente superficiali ma spesso ricchi di richiami più complessi, anche la serie tv statunitense sembra oscillare maggiormente verso il genere della commedia, pur non trattenendosi dal proporre anche momenti più soppesati e amari. Le vicende dell’antieroina Devi Vishwakumar (Maitreyi Ramakrishnan) animano la storia complicata di uno dei teen drama più esagerati degli ultimi anni. La protagonista è tutt’altro che innocente: una giovane studentessa complessa, ambiziosa e impulsiva. Con l’ombra costante della perdita del padre, Devi si fa strada in un ambiente scolastico americano pieno zeppo di opportunità, ma anche di facili occasioni di insuccesso. Tra una reputazione da costruire, il sogno di studiare a Princeton e le asfissianti pressioni sociali, la protagonista affronta una serie di prove di iniziazione, accompagnata dalle fidate amiche di sempre, che le permetteranno di maturare. Non ho mai… è tra le più ciniche rappresentazioni satiriche degli adolescenti americani, condita di momenti di commuovente introspezione per Devi, e per noi spettatori che, con il tempo, ci siamo affezionati persino alla più improbabile e feroce tra le giovani protagoniste.

5) Upload

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Upload (640×360)

A metà strada tra la sitcom The Good Place e il drama antologico Black Mirror, Upload è una dramedy a tutti gli effetti. La serie tv originale Amazon Prime Video ibrida in sè una pluralità di generi narrativi, passando dalla commedia al drama fino alla science fiction. La storia è ambientata nel 2033, in un futuro utopico (o distopico) in cui, al momento della morte, gli esseri umani possono caricate la propria coscienza in un costoso aldilà digitale. Dietro il pagamento del servizio e di una serie di comodità aggiuntive, l’anima dei defunti ha dunque accesso a una sorta di vita eterna, all’interno di un ambiente ideale, moderato ovviamente a seconda del prezzo che ciascun utente è in grado di sostenere. Il protagonista è il giovane Nathan Brown (Robbie Amell), venuto a mancare prematuramente a causa di un incidente stradale, la cui coscienza viene caricata nel digitale aldilà di Lake View da Nora, l’assistente umana incaricata di accoglierlo nella simulazione. A seguito di una serie di misteri da svelare, l’apparente idillio post-morte si rivela l’occasione per dare avvio a una pluralità di misteri e situazioni estreme. Ad accompagnare i momenti di tensione e complessità della storia, vi è il costante tono comico adottato. Infatti, giocando in modo consapevole e autoironico con il tema dell’intelligenza artificiale che permea il racconto, Upload è in grado di proporre, costantemente, un umorismo brillante che ne è indubbiamente il tratto distintivo e punto di forza principale. Non importa quanto la situazione si complichi, la serie tv sarà sempre capace di alleggerire in modo calibrato il sovraccaricamento della trama.

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