Possono essere diverse le motivazioni che spingono un adattamento televisivo a discostarsi dal materiale cartaceo di partenza, come è il caso più recente di Shadow and Bone. Il perché una serie tv, soprattutto nel finale, decida di prendersi determinate libertà può essere dovuta a scelte produttive, narrative o dalla necessità che, spesso, il medium televisivo richiede rispetto al libro. Quale che sia la motivazione alla base, tali decisioni possono portare a un esito infelice che distrugge il senso originario dell’opera, oppure a un risultato completamente opposto. Le serie tv che abbiamo deciso di inserire in questa lista rientrano tra quelle che, secondo noi, pur cambiando il finale sono riuscite a rimanere fedeli allo spirito dell’opera di riferimento non intaccando in alcun modo la storia.
Da Defending Jacob a Shadow and Bone, ecco dunque 5 serie tv il cui finale non originale è stato forse meglio del finale originale. Voi che ne dite?
1) Defending Jacob
Iniziamo subito questa lista con un titolo datato 2020 che dovete assolutamente recuperare. Si tratta di Defending Jacob, la miniserie targata Apple Tv e tratta dal romanzo thriller di William Landay. Nella miniserie Chris Evans, Michelle Dockery e l’emergente Jaeden Martell vestono i panni dei membri della famiglia Barbier, rispettata dalla propria comunità fino a quando il figlio Jacob non viene accusato di omicidio. Quando il compagno di scuola Ben Rifkin viene trovato morto, il principale sospettato risulta essere proprio Jacob a causa anche di diversi commenti sui social. Per i Barber ha inizio un vero e proprio inferno, non solo per la gogna pubblica che subiscono da vicini e conoscenti ma anche perché la madre Laurie non è del tutto convinta dell’innocenza del figlio.
Ed è proprio riguardo alla colpevolezza di Jacob che serie tv e libro prendono due strade diverse. Se nel libro non viene lasciato spazio a dubbi, il finale della serie tv rimane volutamente più ambiguo. La ragazzina di nome Hope che Jacob incontra in Messico viene trovata morta nel libro, nello show no. Questo mancato omicidio, che nel romanzo rappresenta la prova decisiva per Laurie, lascia lo spettatore e i genitori Barbier più dubbiosi . Tanto che, nella serie tv, l’incidente in macchina non provoca la morte di Jacob ma lo manda semplicemente in coma.
2) Daisy Jones & The Six
Si tratta forse di una delle miniserie migliori di quest’anno, anche se noi chiediamo a gran voce una seconda stagione. Daisy Jones & The Six riprende il mondo del “sesso, droga e rock’n roll” per distruggerlo e riplasmarlo di nuovo. La storia della band fittizia dei The Six, il loro incontro con lo spirito libero Daisy Jones e il legame viscerale che la lega al frontman Billy Dunne raccontano di un mondo altro, senza vincoli e vivo. L’adattamento del romanzo di Taylor Jenkins Reid rimane fedele a tutte le sensazioni emanate dal romanzo arricchendolo di umanità e sfumature. Così, tutte le modifiche apportate nello show di Amazon Prime Video risultano non solo ben inserite ma persino migliori delle scelte originali della Reid.
La scelta di superare il mero rapporto platonico che Billy e Daisy condividono nel libro ha delle ripercussioni anche nel finale. Nel romanzo, Camila consegna alla figlia il famoso biglietto in cui dà la sua benedizione ma la questione rimane aperta. Non viene fatto alcun riferimento all’effettivo ritrovarsi di Billy e Daisy. Nella serie tv avviene tutt’altro. L’ultima scena vede il cantante sulla soglia di casa di Daisy che gli apre la porta e gli sorride facendoci presagire un qualche tipo di lieto fine.
3) Shadow and Bone
Jessie Mei Li e Ben Barnes (640×427)
La seconda stagione di Shadow and Bone deve aver sorpreso moltissimo i fan della saga letteraria, che si sono trovati di fronte, infatti, non solo l’adattamento del secondo volume ma anche del terzo. Ancora una volta lo show riprende e ricuce il materiale cartaceo di partenza con qualche twist ulteriore rispetto a quanto fatto con la prima stagione. Molte storyline vengono modificate, altre tagliate per mancanza di tempo e quella dei Corvi viene, nuovamente, scritta da zero per poterla intrecciare con la storia di Alina e del Darkling.
Ciò che davvero sorprende dei numerosi cambiamenti apportati da Netflix è senza dubbio quel finale così diverso rispetto all’originale. Le motivazioni sono quasi senza dubbio di tipo economico, con l’intenzione di voler portare avanti la storia di Alina per altre stagioni oppure cavalcare l’onda di successo degli spin-off. Contrariamente a quanto accade nella saga letteraria, dove Alina compie un vero e proprio sacrificio confermandosi martire e santa del Sole, nella serie tv il finale viene lasciato volutamente aperto. Con il sorriso misterioso di Alina, ancora in possesso dei suoi poteri, rimane il dubbio sul possibile passaggio al lato oscuro della protagonista. Come predetto dal Darkling.
Una nuova e inedita versione di Alina potrebbe essere quella che ci aspetta nella terza stagione di Shadow and Bone.
4) The Haunting of Hills House
Nel caso del prodotto firmato da Mike Flanagan per Netflix, ci troviamo di fronte a un’intera storia sconvolta e riscritta per il piccolo schermo. Con risultati ottimi a detta nostra! Tratta dall’omonimo libro di Shirley Jackson, The Haunting of Hill House non ruota più attorno a un professore e a un gruppo di sconosciuti contattati per perseguire una ricerca, ma a una famiglia maledetta e sfortunata. Se nel romanzo le vicende paranormali si concentrano sulla giovane Nell – figura femminile fragile, confusa e ingenua – nella serie tv è tutta la famiglia Crane a essere al centro dei drammatici eventi. L’esperienza vissuta nella casa e la tragedia avvenuta alla madre si è trascinata negli anni con conseguenze gravi per la loro crescita.
Il finale, in tal senso, rappresenta solo l’apice del percorso che Flanagan ha deciso di far intraprendere ai suoi protagonisti. I nomi e la struttura delle due opere sono uguali ma il cuore stesso della storia risiede da tutt’altra parte: in quel legame d’amore e protezione che lega tutti i membri dei Crane attraverso un filo invisibile ma impossibile da spezzare.
5) Pieces of Her
La miniserie con protagoniste Toni Collette e Bella Heatchote è tratta dall’omonimo libro di Karin Slaughter e racconta la storia di un rapporto madre-figlia quanto mai complicato e ricco di segreti. Una sera, apparentemente come tante, Laura e la figlia Andy assistono a un omicidio che riporta a galla una parte della madre a lungo sopita e sepolta nel passato. Nel corso delle otto puntate, vediamo man mano unirsi i diversi pezzi del puzzle volto a ricostruire la storia di Laura e la sua vera identità . Sono frammenti, appunto, di una donna divisa tra la vita che si è lasciata alle spalle e quella monotona e tranquilla che condivide con Andy.
Nonostante, nel corso della serie tv Netflix siano evidenti alcune differenze rispetto al romanzo, la trama principale rimane praticamente identica. Ciò che davvero cambia è proprio il finale. Perché? Nel libro, la Slaughter ha deciso di dare alle sue protagoniste un lieto fine, un nuovo inizio e una nuova vita. Nella serie tv, invece, le cose vengono lasciate in sospeso e il finale ci regala un mezzo cliffhanger. Una scelta interessante, complice forse il desiderio di voler esplorare e portare avanti la storia ma finora nessun rinnovo.