2) HAPPY!
Happy! fa del trash uno strumento per condurre lo spettatore a comprendere immediatamente l’appiattimento morale del protagonista, Nick Sax (nome che a un orecchio inglese giunge come “Nick fa schifo”). Ma definire la serie solo basandosi su questa connotazione è a dir poco riduttivo. Happy! è un inno alla conservazione dell’incanto e della fantasia nonostante il marciume al quale consumismo, avidità e scellerato deterioramento morale conducono l’animo umano. Happy! che a livello visivo e narrativo raggiunge vette altissime di qualità, è in grado di elevare il concetto stesso di trash, imponendo a questo termine una dignità artistica che poche serie prima di lei riuscivano a conferirgli. L’intento è raggiunto distraendo lo spettatore con colori vivaci sovrapposti al grigiore di New York e anche grazie al rapporto che il grottesco e volgare Nick stringe con Happy, l’amico immaginario.