4) Fleabag
Phoebe Waller-Bridge ha manifestato tutto il suo estro creativo nella creazione del testo teatrale da cui Fleabag è tratta e che vediamo da lei perfettamente interpretata. Una cifra distintiva della serie è senz’altro l’originalità nell’insolita scelta di rompere la quarta parete. La protagonista, infatti, ci rivolge spesso lo sguardo e sembra volerci interpellare e rendere partecipi e protagonisti, con lei, delle situazioni spesso imbarazzanti che la coinvolgono. La grande capacità espressiva dell’attrice è in grado di tenere in piedi l’intero show, il racconto della vita di una giovane donna nella Londra contemporanea mentre cerca di affrontare la sua problematica esistenza: una famiglia disfunzionale, il lutto della propria migliore amica, un’instabile vita sessuale e sentimentale e una serie di difficoltà economiche legate alla gestione della sua caffetteria.
A rappresentare dei punti di riferimento importanti per la protagonista sono proprio sua sorella Claire (Sian Clifford) e il magnetico prete interpretato da Andrew Scott che arricchiscono un cast molto scarno ma incisivo. Grazie alla centralità di Phoebe Waller-Bridge, Fleabag riesce a raccontare in maniera coinvolgente la parabola di una discesa seguita da una rinascita esistenziale che, senza una tale focalizzazione, non avrebbe avuto lo stesso effetto.