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6 ship delle Serie Tv che i fan hanno desiderato ardentemente, ma avrebbero rovinato tutto

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La bellezza delle ship delle serie tv risiede spesso nel non detto, nel non realizzato. In un panorama seriale pieno di colpi di scena e storie d’amore già scritte, i fan trovano spazio per inventare la propria trama ideale e dare sfogo alla fantasia. Magari due personaggi, amici o rivali, mostrano una certa complicità, e da lì, l’immaginazione collettiva si scatena. Nascono migliaia di teorie e desideri, trasformando gli spettatori in veri co-autori della storia.

Un esempio iconico è la coppia formata da Sherlock e John Watson nella serie Sherlock. Nonostante la serie tv non presenti un legame romantico tra i due, i fan hanno tessuto narrazioni parallele in cui l’affetto profondo diventa una ship potentissima. La “Johnlock”, come viene affettuosamente chiamata dai fan, esemplifica quanto possa essere potente il desiderio di vedere un legame diverso da quello proposto dagli sceneggiatori.

Ecco 6 ship delle serie tv che rimangono irrealizzate e, forse, per questo motivo sono ancora più belle. Voi siete d’accordo? Avreste aggiunto qualcuno?

1) Sherlock/Watson – Sherlock

Sherlock e Watson in una scena della serie

Il rapporto tra l’investigatore più geniale della storia e il suo “collega” è una delle ship più iconiche e affascinanti di tutti i tempi e non solo delle serie tv

Un legame che supera lungamente la mera partenship lavorativa (di successo aggiungiamo) ed è caratterizzata da una profondità umana e psicologica. Sherlock vive per il lavoro. Ogni sfida intellettuale è per lui una droga. Una via di fuga dalla noia e dall’inattività, che percepisce come minacce per la sua mente iperattiva. La sua inclinazione a evitare legami emotivi è evidente ed è qui che entra in scena Watson. Dal canto suo, infatti, il dottore si contrappone alla frenesia mentale del detective per via della sua natura calma e premurosa. Fungendo in questo modo da contrappeso essenziale. Watson è il cornista delle avventure di Sherlock (ecco i 5 casi più irrisolvibili). L’unico, forse, che riesca a mettere in luce il lato più umano del detective.

Laddove Sherlock rappresenta il cervello del duo, Watson di certo né è il cuore.

Attraverso i suoi occhi vediamo non solo i crimini e le loro risoluzioni, ma anche il loro impatto umano. Dove Holmes vede enigmi da risolvere, Watson vede persone ferite, vittime da salvare e ingiustizie da correggere. Un incastro perfetto di personalità che funziona al meglio proprio perché non esiste alcun tipo di coinvolgimento romantico. Alla base del rapporto tra Holmes e Watson c’è una fiducia incondizionata. Questa fiducia reciproca si traduce in una lealtà incrollabile. Watson rimane accanto a Holmes anche nei momenti di difficoltà o quando il detective cade vittima delle sue stesse debolezze, come l’uso di droghe o il suo isolamento emotivo. È in queste occasioni che Watson si dimostra il vero pilastro emotivo nella vita del detective, un amico che, nonostante tutto, rimane sempre al suo fianco.

Quale è la necessità che un rapporto così puro si trasformi in qualcos’altro? Tantissimi fan della ship vi potrebbero presentare interi power point, completi di grafici, per avvalorare la loro tesi.

Ma niente di concreto se guardiamo Sherlock in maniera logica e razionale. A un livello strettamente fisico, poi, nella serie tv della BBC non viene mai lasciato intendere nulla di specifico gli espliciti interessi del detective nei confronti di un sesso o dell’altro. La sessualità di Sherlock è rimane deliberatamente ambigua. Alcuni personaggi sospettano che sia vergine e, in ogni caso, le uniche occasioni in cui si avvicina ad avere delle storie d’amore coinvolgono delle donne.

Nulla lascia trapelare la sensazione che sia attratto da John e, anche se lo fosse, ci sono ottime ragioni per cui non dovrebbe mai agire di conseguenza. La prima è che John è un partner lavorativo e un amico fidato, l’unico al mondo che sia in grado di sopportare il carattere spinoso di Holmes. Il secondo è che John rimane un romantico e ricerca un profondità di sentimento che Sherlock non è in grado di dare.

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