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5 Serie Tv in cui la malattia psichiatrica è stata descritta nel modo più aderente alla realtà

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Attenzione! Questo articolo contiene spoiler su: Skins, Bates Motel, Shameless, 13 Reasons Why e Dexter

Le serie tv hanno sempre avuto il merito di parlare di tutto: amore, amicizia, soprannaturale e chi più ne ha più ne metta. Nel corso degli anni le tematiche affrontate sono diventate sempre più numerose e a poco a poco i produttori più “coraggiosi” hanno iniziato a parlare anche di situazioni più complesse, difficili da riprodurre sullo schermo. Come per esempio il tema delle malattie psichiatriche.

Affrontare la tematica non è semplice, tutt’altro: bisogna cercare di essere il più possibile aderenti alla realtà per non rischiare di urtare la sensibilità di qualcuno o di infastidire chi si ritrova realmente a dover combattere e convivere con tutto ciò che questo tipo di malattie comportano. Oggi è proprio di questo che vogliamo parlarvi: di quelle serie televisive che, a nostro parere, hanno descritto molto bene i problemi psichiatrici.

Le serie di cui parleremo in questa breve lista ci hanno messo di fronte a personaggi i cui problemi psichiatrici sono molto diversi l’uno dall’altro: dal disturbo bipolare alla depressione, tutti ci hanno mostrato degli aspetti reali e al contempo toccanti. E hanno cercato di farlo nella maniera più realistica e aderente alla realtà.

1) Bates Motel

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Protagonisti di Bates Motel, serie liberamente basata sui personaggi del romanzo Psycho di Robert Bloch, sono l’adolescente Norman Bates e sua madre Norma.

In Bates Motel vediamo la difficoltà di Norman a rapportarsi con i suoi coetanei: l’unica persona con cui ha un vero legame, che ci viene descritto come decisamente morboso, è proprio sua madre. La messa in scena del cosiddetto complesso edipico di Freud è subito chiara: se all’inizio l’interessamento anche a sfondo sessuale del ragazzo per Norma è velato, con l’avanzare degli episodi diventa sempre più palese.

Puntata dopo puntata la malattia mentale di Norman diventa sempre più pericolosa: il ragazzo inizierà a immaginare di avere continue conversazioni con sua madre, che gli consiglia quali siano le azioni “giuste” da compiere, portandolo molto spesso a commettere degli omicidi. Nascosto dietro a un ragazzo gentile e beneducato, dunque, finisce per nascondersi un disturbo psichiatrico decisamente sviluppato e molto più grave di quel che pensa sua madre Norma.

2) Skins

Skins

Effy Stonem di Skins è sicuramente uno dei personaggi più complessi dell’intero universo seriale. La protagonista della seconda generazione di Skins ci viene presentata come schiva e taciturna, ma quando diventa a poco a poco uno dei personaggi principali iniziamo a conoscerla meglio. La realtà è che Effy non crede che le parole abbiano un significato: si tiene tutto dentro, senza riuscire a esprimere nemmeno con sé stessa le emozioni che prova.

L’alessitimia è, per definizione: “un costrutto psicologico che descrive una condizione di ridotta consapevolezza emotiva, che comporta l’incapacità sia di riconoscere sia di descrivere verbalmente i propri stati emotivi e quelli altrui”. Effy Stonem, che in Skins dimostra in più di un’occasione tale atteggiamento, descrive alla perfezione questa condizione.

Il suo voler nascondere a se stessa emozioni e sentimenti l’ha poi portata a rifugiarsi in un labirinto così intricato che ha finito con il perdersi, senza riuscire a trovare una via d’uscita. E Skins, anche in questo caso, ha descritto perfettamente tutto il suo disagio, la sua paura e la sua difficoltà ad affrontare la vita.

3) Shameless

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Nessuno dei Gallagher è cresciuto in un ambiente sano, circondato da amore e senza particolari difficoltà dal punto di vista emotivo e psicologico. Il personaggio di cui vogliamo parlare in quest’occasione, tuttavia, è colui che sembra aver ereditato la malattia psichiatrica di mamma Monica, ossia Ian Gallagher.

Ian ci viene presentato come un ragazzo tranquillo, intelligente e dedito al lavoro. A un certo punto, tuttavia, quel personaggio scompare lasciando spazio a qualcuno che non riusciamo a comprendere pienamente: lo vediamo fuggire per arruolarsi, ci viene raccontato che ha tentato di rubare un elicottero e quando lo ritroviamo sembra essere un’altra persona. Apparentemente allegro, su di giri, sempre alla ricerca di qualcosa da fare e senza apparenti preoccupazioni: il tutto dura, tuttavia, soltanto alcuni episodi. Subito dopo Ian sprofonda in una forte depressione che fa capire ai suoi fratelli con cosa hanno a che fare: il disturbo bipolare.

Shameless, anche in quest’occasione, ci ha mostrato al meglio la realtà di chi soffre di questa malattia: momenti di euforia, seguiti dalla più profonda depressione; ipersessualità, distorsione della realtà, deliri religiosi. Vediamo Ian che non riesce ad accettare la propria diagnosi, che cerca di sbarazzarsi delle proprie medicine e si ritrova a stare peggio di prima. Shameless, ancora una volta, ci mette di fronte a una realtà nuda e cruda: forte da vedere, ma incredibilmente realistica.

4) Dexter

Dexter

La serie tv Dexter ci parla dell’omonimo protagonista, che sin dall’infanzia ha sempre dimostrato di avere dei problemi di natura psichiatrica. Il primo reale trauma di Dexter risale a quando sua madre venne brutalmente assassinata davanti a lui quando era appena un bambino: dovette restare seduto accanto a lei, immerso nel sangue, fino a quando il suo futuro padre adottivo arrivò portandolo in salvo.

Quest’ultimo, dopo aver notato la natura aggressiva di suo figlio adottivo, cercò di incanalare le sue pulsioni grazie al Codice di Harry: un insieme di regole che permettevano a Dexter di “sfogarsi”, senza tuttavia aggredire e uccidere persone innocenti. Questo portò il ragazzo a crescere e a diventare un uomo con una vera e propria doppia vita: di giorno ematologo forense cordiale e amato dalla maggior parte dei colleghi, di notte spietato serial killer sempre alla ricerca della prossima vittima.

5) 13 Reasons Why

13 Reasons Why

13 Reasons Why ha fatto parlare di sé sin dalla sua prima stagione, che è stata considerata in più occasioni quasi un piccolo capolavoro. Quelle successive, nonostante il successo della serie, non sono state apprezzate allo stesso modo perché si sono molto distanziate da quella che era la tematica fondamentale della prima stagione: la depressione, e il conseguente suicidio, della giovane Hannah Baker.

Hannah ci viene presentata come una ragazza semplice, che va a scuola e che nel pomeriggio lavora nel cinema della propria città. A poco a poco, tuttavia, si ritroverà ad avere a che fare con delle situazioni spiacevoli che la porteranno a chiudersi sempre di più in se stessa. Lo stupro subito e l’indifferenza da parte dello psicologo della scuola quando la ragazza cerca di spiegargli come si sente, infine, segnano la sua completa discesa nella depressione.

Così come Effy di Skins incanala il malessere nelle proprie dipendenze, Hannah affonda lentamente nel proprio dolore lasciandosi pervadere da esso. I due personaggi sono due facce della stessa medaglia, ma entrambi rappresentano dei chiari esempi di malattie mentali che Skins e 13 Reasons Why descrivono in una maniera incredibilmente dettagliata e toccante.

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