Per i grandi appassionati di serie tv, nomi come Vince Gilligan (Breaking Bad), J.J. Abrams (Lost) e Kurt Sutter (Sons of Anarchy) sono sinonimo di qualità. Ma la posizione che questi grandi sceneggiatori hanno conquistato nel settore di oggi, un tempo era dominata da uno dei più grandi scrittori di sempre: stiamo parlando di William Shakespeare, poeta e drammaturgo inglese reso immortale dalle sue opere. Nel corso della sua vita, l’autore ha infatti prodotto una serie di poemi, 154 sonetti e 37 testi teatrali che sono stati tradotti in tutto il mondo.
Ognuno di voi si sarà imbattuto almeno una volta in uno dei suoi lavori: Amleto, Macbeth, Sogno di una Notte di Mezza Estate. Opere che alcuni avranno studiato a scuola, mentre altri avranno conosciuto grazie alle trasposizioni cinematografiche. Così come il cinema, anche il mondo delle serie tv si è lasciato ispirare dai drammi del Bardo, ricorrendo a una scrittura ricca di suggestioni letterarie. Basti pensare a quanto Petyr Baelish abbia in comune con Iago di Otello, o quanto la storia di Jon e Ygritte ci ricordi quella di Romeo e Giulietta. Senza poi contare Faith Lehane, un’anti-eroina in cui c’è molta della gelosia di Iago e del rimorso di Lady Macbeth.
Grazie all’elasticità dei testi, le opere Shakespeariane hanno potuto prendere nuova forma in molte serie tv, ma mai come nelle cinque che abbiamo selezionato per voi.
1) Sons of Anarchy (Amleto)
La trama di Sons of Anarchy richiama sin da subito quella dell’Amleto.
Così come il principe, Jax Teller – vicepresidente dei Sons of Anarchy – ha perso il padre e vive sotto lo sguardo attento della madre Gemma e il padre adottivo Clay. Spensierato e dal buon cuore, il protagonista inizierà a cambiare con la scoperta delle memorie di John Teller (che hanno lo stesso ruolo delle apparizioni di re Amleto). Grazie ad esse, Jax metterà in dubbio tutto ciò che conosce, dall’organizzazione dell’MC fino alle circostanze che hanno portato alla morte del padre. Tuttavia, nella sua ricerca della verità prima e della vendetta poi, il protagonista verrà sommerso da mille dubbi e preoccupazioni, che lo porteranno a ricorrere sempre più alla violenza. Una strada distruttiva che alla fine segnerà il suo inevitabile destino.
Così come Amleto, Sons of Anarchy è una storia di vendetta e inganni, in cui si mettono in luce tutte le sfumature dell’umanità. Jax è chiaramente il principe Amleto, perseguitato dal fantasma del padre e il desiderio di vendetta. Gemma e Clay ricordano Gertrude e Claudio, complici dell’omicidio del precedente re e disposti a tutto pur di salvaguardarsi. Ma in questo mondo oscuro c’è spazio anche per la speranza, che viene incarnata da Opie e Tara. Se il primo è un moderno Orazio, l’amico fedele, la seconda ricorda la sfortunata Ofelia. L’amore fra Jax/Amleto e Tara/Ofelia si riaccende in un momento difficile per il protagonista, rendendo così la loro storia ancor più tormentata e impossibile.
Anche se il contesto non è quello Shakespeariano, Sons of Anarchy ha dimostrato quanto le tematiche del dramma siano universali, riuscendo così a portare sui nostri schermi una storia avvincente e indimenticabile.
2) Breaking Bad (Macbeth)
La parabola di Walter White da mite professore di chimica a spietato boss della droga è una rappresentazione moderna di Macbeth. Entrambi i personaggi ricevono una profezia sul loro destino: a Macbeth viene predetto il suo futuro come re, mentre a Walt viene diagnosticato un cancro ai polmoni. Di fronte a queste verità, i due reagiscono compiendo azioni drastiche, che li cambieranno profondamente. Pur provando rimorso per le loro malefatte, nessuno dei due si allontanerà dalla scalata verso il potere. Una volta assaporato il controllo, risulterà impossibile distaccarsi da quella vita tanto violenta quanto soddisfacente. Dunque, la discesa nell’oscurità non è inevitabile perché predetta, ma una vera e propria scelta che, con il passare del tempo, annebbierà la loro mente con un falso senso di invincibilità.
Pur essendo artefici del loro destino, i protagonisti sono affiancati da una figura femminile dal peso determinante. È l’ambiziosa Lady Macbeth a spingere il dubbioso marito a uccidere re Duncan. Pur insultandolo e sminuendolo in continuazione, è la prima ad alimentarne la cupidigia imboccando così una strada che poi la condurrà alla pazzia. Da questo punto di vista, Skyler è molto simile alla donna: anche se inizialmente è scioccata dall’attività illegale del marito, alla fine deciderà di unirsi a lui, almeno fino a quando non si renderà conto di quanto la situazione sia degenerata.
Infine, l’elemento sovrannaturale del dramma viene riproposto nella serie sotto forma di anticipazioni. Così come le Streghe preannunciano la sorte di Macbeth, diversi elementi chiave in Breaking Bad hanno anticipato gli sviluppi futuri (ve ne abbiamo parlato in questo articolo).
3) House of Cards (Riccardo III)
Il parallelismo fra Frank Underwood e Riccardo III è palese. Machiavellici e senza scrupoli, entrambi sono guidati da un’irrefrenabile brama di potere. Pur affermando quanto esso non risieda in chi si siede sul trono ma in coloro che stanno dietro le quinte, il protagonista di House of Cards farà di tutto pur di conquistare la corona, esattamente come Riccardo. Sin dal primo atto il futuro re non nasconde le sue vere intenzioni, mostrando a tutti la sua natura infida e calcolatrice. Il mondo in cui vivono i protagonisti diventa così il palcoscenico delle loro manipolazioni, grazie alle quali si avvicinano sempre più alla vetta.
Ma pur essendo disonesti e malvagi, il loro carisma è talmente forte da riuscire a ghermire chi li circonda. Infatti, i due hanno un fascino magnetico che sanno sfruttare a loro vantaggio. Così come Frank sfrutta la mancata carica che gli era stata promessa dal Presidente per attirare la compassione altrui, Riccardo fa lo stesso con la sua deformità fisica. Entrambi sono stati vittime di un’ingiustizia, che sanno di poter trasformare in un’arma. Ingegnosi e dalle mille risorse, riescono a girare ogni situazione a loro favore, così come a mascherare il loro egoismo con un falso senso di altruismo.
Dall’inizio alla fine, la loro strada sarà disseminata da bugie, complotti e morte. Uno scenario greve, ma inevitabile agli occhi di entrambi. D’altronde, la regola è una sola: o cacci o vieni cacciato.
4) Empire (Re Lear)
Re Lear incontra Dynasty e Il Padrino. Ecco come definirei il mio Empire. Una serie che ha il ritmo delle soap e il passo tragico di Shakespeare: in salsa black.
È così che Lee Daniels ha descritto la sua creazione. La premessa di Empire ha infatti molto in comune con quella del dramma: quando scopre di avere la SLA, il magnate dell’industria discografica Lucious Lyon decide di lasciare il suo impero ai figli. Re Lear si trasforma così in un imprenditore di successo, l’abdicazione in sclerosi e le tre figlie in uomini: Andre è un uomo d’affari che soffre di disturbo bipolare. Jamal è un musicista talentuoso, ma osteggiato dal padre per la sua omosessualità. Hakeem è un rapper dalle grandi potenzialità, ma talmente viziato da non essere credibile. Chi di loro sarà adatto a seguire le orme del padre? E come cambierà la situazione con il ritorno di Cookie, ex moglie di Lyon e co-fondatrice dell’Empire Entertainment?
Le alleanze, tradimenti e intrighi familiari che caratterizzano Re Lear prendono nuova forma in Empire, in cui la modernità del mondo discografico e della cultura black si fonde con la gravità di Shakespeare. Il risultato è “una serie su come l’avidità possa condizionare le vite degli uomini e distruggerle. Per questo motivo è tremendamente autentica e realistica”. Parola di Taraji Penda Henson!
5) Lost (La Tempesta)
Tutti ormai conosciamo la premessa di Lost: il 22 settembre 2004, il volo Oceanic 815 si schianta su un’isola apparentemente disabitata. In attesa dei soccorsi, i sopravvissuti si accampano sulla spiaggia di quel luogo che sembra essere teatro di eventi inspiegabili. Con il passare del tempo, inizieranno a formarsi amicizie e tensioni in un presente che acquisirà maggior significato grazie ai numerosi flashback. Tuttavia, forse non tutti sapranno che lo show ha tratto ispirazione dall’ultima opera di Shakespeare, La Tempesta. Anche se gli sviluppi della trama sono diversi, sono molti gli elementi in comune fra la commedia e la serie.
Nella prima, l’isola è un luogo di esilio per Prospero, duca di Milano, e la figlia Miranda. Un territorio misterioso popolato da strane creature, in particolare lo spirito di Ariel e Calibano, figlio deforme di una strega. L’isola di Lost è molto simile: oltre a confinare i protagonisti in un misterioso lembo di terra, presenta elementi apparentemente inspiegabili (il fumo nero e l’orso polare). Un altro confronto interessante è quello fra Prospero e Jacob. Mentre il primo usa i suoi poteri per attirare i naufraghi alla sua grotta e far sì che ognuno riceva ciò che gli spetta, il secondo guida i protagonisti verso la sua abitazione per spiegare il motivo per cui sono giunti all’isola.
L’ultimo dettaglio che ci ricorda quanto il Bardo sia stato d’ispirazione per Abrams lo troviamo invece in una delle stazioni DHARMA, chiamata appunto La Tempesta in onore della creazione Shakespeariana.