Ogni storia ha un inizio e una fine all’interno della quale si articola un mondo narrativo più o meno ampio, ma di certo in divenire. Sono proprio le evoluzioni e le involuzioni a dare animo a racconti di diverso tipo e a permettere ai personaggi di ciascuno di questi di agire, mutare, e alimentare una storia che è potenzialmente inesauribile. In particolare, non c’è nulla di più bello e intrigante nel potersi ricredere e osservare il percorso di maturazione, redenzione, evoluzione di una figura sullo schermo. Che si tratti di una più attenta scrittura e costruzione, o di una direzione narrativa inedita, è interessante potersi affezionare a personaggi fittizi dapprima non particolarmente apprezzati. Chi si sarebbe mai aspettato ,nel corso della prima stagione di Stranger Things, di finire per tifare a ogni costo per l’ex-bulletto di quartiere Steve Harrington? Eppure, è facile cambiare opinione e arrivare ad amare incondizionatamente anche personaggi inizialmente figuranti come antagonisti, antieroi, o semplicemente estremamente antipatici e sgradevoli. Questo ci ricorda che c’è speranza per chiunque.
Ecco di seguito otto esempi di personaggi delle serie tv che ormai adoriamo come non mai e che inizialmente erano tutt’altro che graditi.
1) Steve Harrington – Stranger Things
Inizialmente inserito all’interno della prima stagione dello show di culto originale Netflix Stranger Things come personaggio secondario, Steve Harrington ha poi conquistato il titolo di fan favourite della serie tv. Il personaggio interpretato da Joe Keery rientrava in principio tra le figure antagoniste del titolo, vestendo i panni di un fidanzato pessimo e geloso, oltre che connotato dai tipici e vintage tratti del bullo da liceo statunitense. Steve Harrington entra nella prima stagione di Stranger Things in un modo, ma torna nella seconda produzione già cambiato: la storia finita male con Nancy e la conoscenza ravvicinata con Dustin Henderson e gli altri giovani protagonisti del racconto ambientato negli anni Ottanta agiscono un potere terapeutico e di maturazione nell’ex-antieroe che intraprende uno dei percorsi di redenzione ed evoluzione meglio recepiti in uno show odierno. Steve Harrington capisce di aver sbagliato, inizia ad assumere le proprie responsabilità e si fa carico di impegni maggiori. Complice la goffa amicizia con Dustin, il personaggio acquista punti sino a innamorarsi senza alcuna chance della collega Robin e finire per essere il più vicino dei protagonisti della serie tv, Steve Harrington è colui in cui ci si può immedesimare più facilmente. E’ impacciato, altruista, di buon cuore e in qualche modo affascinante: Steve ha tutto e finalmente (come riconosciuto dalla stessa Nancy nella quarta stagione) è anche maturato in positivo, il che gli ha permesso di consolidare l’affetto del pubblico ed essere il personaggio a cui non vorremmo mai rinunciare in Stranger Things.
2) Chris Argent – Teen Wolf
Come nel caso del giovane Steve Harrington, anche Chris Argent è stato inserito all’interno della serie tv di MTV Teen Wolf come antagonista nel corso delle prime stagioni. Cacciatore di lupi mannari di professione e di famiglia, il tenebroso padre della fidanzata del protagonista Scott McCall sembrava avere tutte le carte in regola per impersonare il cattivo impossibile. Eppure, complice una storia lunga ben sei stagioni, anche per Chris Argent c’è stata una chance di redenzione che ne ha permesso di vincere l’affetto del pubblico e superare l’iniziale ostilità. Col tempo Chris diviene un alleato e una risorsa preziosa per il branco di McCall: è in grado di fornire un aiuto inestimabile contro le diverse minacce e un supporto emotivo e paterno importante per il protagonista orfano del padre. Vittima anche della prematura scomparsa della figlia, l’ex-villain sposa un percorso che lo porta a cambiare e a impiegare le proprie conoscenze e abilità al favore di una causa più nobile al fianco dei personaggi più positivi di Teen Wolf, tanto da passare dall’essere odiatissimo ad amatissimo.
3) John Muprhy – The 100
Se c’è un antieroe per eccellenza costui è proprio John Murphy, ridefinito intenzionalmente dai compagni Scarafaggio. Nella prima stagione dello show CW The 100 è stato sicuramente il capro espiatorio per la quasi totalità dei problemi insorti nell’accampamento dei giovani criminali. In principio connotato da un carattere forte, ostile, aggressivo, egoistico e vendicativo, scopriamo col progredire di episodi e stagioni il lato tenero e fragile di un giovane insicuro e abbandonato a se stesso. Con l’inizio della seconda stagione iniziamo a osservare una timida apertura del personaggio, imparando a conoscerne traumi e passato. Il percorso di John Murphy è stato lungo e tumultuoso, ma a ogni modo lo ha portato a essere un antieroe di cui ci siamo inesorabilmente innamorati. Da personaggio più infimo e odiato di The 100, siamo passati a fare il tifo per Murphy e a sperare che fosse tra i superstiti finali dell’ultima stagione della reiterata serie tv. Nonostante crimini e peccati, John Murphy è umano e il più credibile dei protagonisti: capace e voglioso di evolvere nonostante sia tutt’altro che semplice in un contesto ostile come quello di The 100, finisce per essere l’eroe imperfetto che ne racchiude l’essenza.
4) Mickey Milkovich – Shameless
Mickey Milkovich è tra coloro che più ha dato da torcere in tutti i sensi a Ian Gallagher, membro della tormentata famiglia del South Side di Chicago protagonista di Shameless. Inizialmente bullo violento di un quartiere crudo e senza pietà, Mickey ha preso di mira il giovane Gallagher con cui poi è nato qualcosa di più. La storia d’amore che li vede assieme è finita per esser la più amata e travagliata della serie tv Showtime, culminata poi con un ironico e commuovente matrimonio che ha messo fine a molti dei tormenti della coppia, pur aprendo nuove esilaranti dinamiche che non hanno fatto altro che consolidare l’amore generale e imprescindibile nei confronti del grottesco Milkovich. In balia di un percorso di redenzione gigantesco al fianco del compagno affetto da disturbo bipolare e di una famiglia tutt’altro che aperta e affettuosa, il personaggio si è lasciato andare e così facendo si è fatto perdonare di ogni peccato grazie all’ingenuo e buon cuore che teneva nascosto.
5) Alicia Sierra – La Casa De Papel
Alicia Sierra è tremenda, eppure la amiamo e non possiamo farne a meno. Il personaggio entra ne La Casa Di Carta nella terza stagione e sembra finalmente essere in grado di dare del filo da torcere all’inarrestabile Professore. Dovremmo odiarla per questo. Dovremmo odiarla perchè si contrappone alla banda che da copione dovremmo sostenere. Eppure nel giro di una manciata di episodi siamo conquistati da una donna così squilibrata e temeraria che pare riuscire in un’impresa che neanche Raquel Murillo è stata capace di scongiurare. Alicia Sierra nasce come antagonista e riesce nella sua impresa: ha in pugno il Professore. Ciò nonostante finisce per divenire anch’essa alleata della banda, consolidando in conclusione ancor di più l’affetto conquistato del pubblico. Complici le grandi qualità interpretative dell’amatissima Najwa Nimri, l’ispettrice conquista il cuore e ci fa dimenticare in pochi istanti gli orrori commessi (ai poveri Rio e Nairobi in particolare).
6) Adam Groff – Sex Education
Chi l’avrebbe detto nel corso del primo episodio di Sex Education che quell’adolescente un po’ troppo cresciuto di Adam Groff sarebbe stato il personaggio capace di commuoverci più spesso? Inizialmente la serie tv Netflix sembra aprirsi a uno schema abbastanza classico di caratterizzazione dei personaggi che riprende molto dalle grandi romcom adolescenziali del passato. Eppure, nel giro di un paio di stagioni siamo passati dal comprendere a fatica le azioni e i comportamenti di Adam Groff, giovane inetto, non particolarmente brillante, un po’ apatico, a finalmente cogliere l’essenza di un ragazzo insicuro, fragile e inadeguato. Adam non si sente all’altezza, soprattutto a causa di un padre pretenzioso e autoritario che sfoga frustrazioni e insuccessi su una famiglia emotivamente allo sbaraglio. Ciò nonostante, grazie al supporto di alcuni compagni speciali, Adam decide di riprovarci comunque e di trovare la strada che più fa per lui. Non sempre avrà successo e c’è ancora molto su cui lavorare, eppure la delicatezza con cui la sua storia è rappresentata sullo schermo ce lo fa amare inevitabilmente.
7) Tony Stonem – Skins UK
Tony Stonem è uno dei volti portanti della prima generazione del teen drama Skins UK. Nella prima stagione è un giovane popolare, manipolatore e individualista. Ha tutto e non fa fatica a conquistare ciò che pensa di non possedere ancora. E’ annoiato in una cittadina che gli sta stretta ed è per questo che è una delle fonti principali di drammi e dinamiche che non fanno altro che alimentare il suo ego. Un ego che necessitava proprio di un ridimensionamento, ed è così che al finale della prima stagione la vita di Tony Stonem cambia: un incidente quasi mortale lo costringe un po’ alla volta a reimparare a essere umano e sé stesso. Nel secondo capitolo di Skins UK assistiamo a un Tony più solo, più fragile, più dipendente. Il percorso di evoluzione di cui è protagonista lo porta a ridefinire la propria realtà e la propria percezione di sé rispetto agli altri, tant’è che finisce per esser più vicino, più organico, più concreto. Iniziamo a capirlo, a identificarlo più chiaramente, e finiamo inevitabilmente per volergli bene nonostante all’inizio non potevamo proprio sopportarlo.
8) James Sawyer Ford – Lost
Sin dal principio della grande cattedrale narrativa di Lost, Sawyer è stato tra i naufraghi principali sulla misteriosa isola al cui principio si imponeva con un carattere ostile, machista, individualista, e controcorrente. Ma, attraverso i flashback tipici della serie tv di culto e con le dinamiche intercorse tra i personaggi nel ruvido ambiente che li tiene prigionieri, iniziamo a scoprire un lato più sofisticato, tenero e tormentato. Sawyer poco alla volta si mostra anche per la sua parte più apprensiva e genuina, soprattutto grazie e attraverso i sentimenti sviluppati per Kate e Juliet. Mentre il tempo sull’isola passa anche l’uomo finalmente sembra dispiegarsi e abbracciare un’evoluzione che ci ha permesso di sviluppare un sincero affetto anche per il più outsider e scontroso del gruppo. Dall’animo ribelle e misterioso, Sawyer finisce per essere tra i protagonisti più carismatici e magnetici di Lost. Un’antieroe a tutti gli effetti a cui non possiamo non voler bene nonostante tutto e tutti.