8) Pete Campbell – Mad Men
Un altro personaggio secondario che, più di Steve in Stranger Things, è stato per lungo tempo disprezzato dal pubblico.
Pete Campbell non sarebbe stato nulla senza il suo interprete. Il talento di Vincent Kartheiser è stato, infatti, fondamentale per la riuscita del suo arco narrativo. Kartheiser infonde nel personaggio una gamma di emozioni che permettono allo spettatore di passare da un iniziale disprezzo a una complessiva comprensione e, a volte persino ammirazione. L’attore riesce a catturare la fragilità e l’insicurezza di Pete, rendendo il suo percorso di redenzione credibile e coinvolgente.
L’evoluzione di Pete è sottile ma costante. La sua ambizione lo porta spesso a scontrarsi con figure come Don Draper, il protagonista della serie, ma è proprio attraverso questi conflitti che il personaggio inizia a riflettere su se stesso e sulle sue scelte di vita. Nonostante la sua iniziale tendenza a ricorrere a tattiche discutibili, vediamo Pete crescere attraverso esperienze sia professionali che personali, che gradualmente lo portano a una maggiore consapevolezza di sé e degli altri. Uno degli aspetti più interessanti della sua evoluzione è il modo in cui affronta i suoi fallimenti, sia nel matrimonio sia nella carriera. La sua relazione con Trudy e la loro successiva separazione rappresentano un punto di svolta significativo per Pete. Questa esperienza personale lo spinge a una riflessione più profonda sui suoi valori e sulla persona che vuole diventare, distaccandosi dall’arroganza e dal cinismo delle sue prime apparizioni.
9) Sawyer – Lost
Inizialmente, Sawyer appare come l’archetipo del truffatore affascinante e solitario, totalmente assorto dai propri interessi. Questa immagine, però, si rivelerà ben presto superficiale e ingannevole, lasciando spazio a una complessità del personaggio che emerge con il progredire di Lost (che potete recuperare sul catalogo Disney+ qui) .
Il suo atteggiamento sfacciato e il muro emotivo che erige attorno a sé lo rendono una figura di fascino e mistero, proprio come Steve in Stranger Things. Ma non si è mai trattato solo di questo. La profonda empatia nei confronti del personaggio viene instillata grazie ai flashback che ne tratteggiano un dipinto molto più sfaccettato. Sull’isola, Sawyer è costretto a confrontarsi con le proprie vulnerabilità e a riconsiderare il suo ruolo all’interno della comunità. Il primo a rendersi conto davvero del suo cuore d’oro e delle sue grandi capacità di leader è Hugo (qui parliamo del loro bellissimo rapporto), permettendo finalmente al personaggio di emergere e conquistare il suo posto d’onore nella trama.
La sua trasformazione è particolarmente evidente, infatti, quando assume volontariamente la leadership del gruppo durante l’assenza di Jack. Proprio durante questo arco narrativo mostra un’inattesa capacità di prendersi cura degli altri e di mettere le loro esigenze davanti alle proprie.