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I 21 Personaggi non originari più amati nella storia delle Serie Tv

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Attenzione: l’articolo contiene degli spoiler riguardanti le ultime due puntate di Stranger Things

Quel che rende affascinante il mondo della serialità è la consapevolezza che non smetteremo mai di conoscere nuovi personaggi. I protagonisti principali – a meno che non succedano delle disgrazie – rimangono, ma la Serie Tv evolve inserendo nuovi personaggi a cui si rapporteranno.

Cosa intendiamo con la dicitura ‘personaggi non originari’? La caratteristica di ognuno di loro è semplice: non li abbiamo mai conosciuti durante la prima stagione, sono tutti arrivati in corso d’opera, dalla seconda stagione di una serie in poi. In alcuni casi il loro contributo è stato fondamentale perché ha dato, al protagonista della serie, un vero e proprio nemico. Lo abbiamo visto con Gus in Breaking Bad: Walter White ha sempre avuto diversi nemici, e lo sappiamo, ma Gus è stato IL nemico, quello con N maiuscola. In altri casi, invece, quel personaggio è stato creato per la durata poche puntate, riuscendo comunque e a spezzarci il cuore, e chi ha visto le ultime due puntate di Stranger Things sa. Insomma, in qualsiasi maniera la poniamo, spesso i personaggi che vengono introdotti durante lo sviluppo della serie sono fondamentali perché sapranno scombinare le carte, alterando completamente l’equilibrio della serie. Questo avviene sia in positivo che in negativo, ma è la prima opzione che vogliamo analizzare andando dunque a comprendere quali siano i personaggi non originari che più abbiamo amato nella storia delle Serie Tv.

Da Mike Ehrmantraut di Breaking Bad a Eddie Munson di Stranger Things: ecco i personaggi non originari più amati delle Serie Tv

Eddie Munson – Stranger Things

Eddie Munson è arrivato all’interno di Stranger Things soltanto adesso, ma ci sembra di conoscerlo da sempre. Dentro di noi si era subito fatta strada la consapevolezza che fosse proprio lui uno dei personaggi a cui avremmo detto addio, e così è stato. Eddie ha scelto di giocarsi il tutto per tutto solo con l’obiettivo di non fuggire più da nessuna responsabilità. Voleva diventare quello che aveva sempre sognato, voleva essere l’eroe della storia, e non per una questione di ego. Voleva esserlo perché tutti hanno sempre visto in lui un fallimento, tanto da mostrargli la stessa cosa. Non riusciva più a sentirsi così, e per rendere concreta la sua trasformazione ha cercato di combattere anche quando poteva svignarsela. Il suo è un personaggio che abbiamo amato nell’immediato: in lui abbiamo visto il senso dell’ingiustizia, la fragilità e i pregiudizi di una città che non saprà mai di star dando del colpevole a qualcuno che in realtà è un eroe. Non lo saprà mai, ma noi sì. E per Eddie andrà bene così.

Mike Ehrmantraut – Breaking Bad

Quando abbiamo iniziato Breaking Bad non potevamo sapere che Walter White era solo il primo personaggio magistrale che incontravamo, e non uno dei tanti. Perché nulla viene lasciato al caso in Breaking Bad, e innamorarsi di un personaggio è più semplice che odiarlo, anche se nessuno potrebbe mai tenere una lezione di buone maniere o civiltà. Lo sa bene Mike Ehrmantraut, uno dei personaggi che più ha conquistato il pubblico della serie. E’ chiaro: per conoscerlo in modo più approfondito abbiamo avuto bisogno di Better Call Saul, ma per comprendere che gran personaggio fosse era già bastata Breaking Bad. La sua ambiguità, il suo pugno fermo, perfino la sua morte: ognuna di queste cose è riuscita a consegnarci un ritratto affascinante ed enigmatico, uno di quelli che dimostra di aver scritto uno dei personaggi migliori che siano mai stati scritti. Dentro il volto di Mike si cela un passato che l’ha totalmente anestetizzato, rendendolo quasi di ghiaccio come i suoi occhi. Ma c’è ancora qualcosa di vivo dentro di lui, e si risveglia ogni volta che di fronte a lui appare la propria nipote. In quel caso il ghiaccio fa spazio al fuoco, e la l’apatia si fa da parte ricordandogli che, nonostante tutto, lui è ancora in grado di saper sentire.

Hot Priest – Fleabag

Arriva durante la seconda e ultima stagione, e si comporta come se ci fosse sempre stato. Bastano pochi istanti, e poi la sensazione sarà chiara: sembra di conoscerlo da sempre. Lo pensiamo noi, lo pensa Fleabag. Lo pensa chiunque abbia visto in lui il ritratto di un personaggio arrivato per sconvolgere l’equilibrio già precario della protagonista. Il loro rapporto copre soltanto le sei puntate della seconda stagione, ma sembra in realtà ricoprire l’intera storia. Qualsiasi cosa ci sia stata, è stata totalizzante. Insieme sono riusciti a essere quello che non ci aspettavamo fossimo, e non solo per i motivi religiosi. Il loro saluto finale in questo senso si traduce come il perfetto riassunto della loro crescita: non potevano stare insieme, e sono riusciti ad accettarlo. Non potevano stare insieme, ma questo non ha mai implicato l’arrivare a perdersi davvero. Si potevano amare anche in silenzio, separando le loro strade e percorrendo due vie diverse. Per questo la figura del prete sarà sempre una delle più amate e apprezzate nonostante la sua breve durata: è stata capace di scrivere una storia, fornendo gli strumenti per la rivoluzione reale di Fleabag. Le ha permesso di riscoprirsi e di provare ancora qualcosa. Quando non senti più nulla, una persona così, diventa oro. E così è stato, per lei e per noi.

Klaus Mikaelson – The Vampire Diaries

I protagonisti di The Vampire Diaries, a eccezione di Damon che ha avuto un’evoluzione più particolare, non hanno mai avuto dubbi: volevano essere dei buoni, volevano essere gli eroi della storia. Nessun errore, nessuna contraddizione, tutto meccanicamente perfetto. Poi però arriva Klaus e, con la sua ambiguità, riesce a mostrarsi in maniera più autentica e reale, mostrando svariate sfaccettature. Di Klaus abbiamo visto ogni cosa: lo abbiamo visto arrabbiato, vendicativo, buono, crudele, innamorato. Lo abbiamo visto aspettare la sua Caroline cosciente di non poterla mai vedere arrivare, e questo perché Klaus è qualcosa di più che un ragazzo innamorato. La sua vita gli ha permesso di comprendere che i sentimenti non hanno a che fare con dei debiti o dei compromessi. Amare qualcuno non significa venire ricambiati, amare qualcuno vuol dire amare qualcuno e basta. Per questo il suo amore è uno dei più puri all’interno di The Vampire Diaries: non si aspettava nulla in cambio, anche se questo lo logorava. Il suo è uno dei personaggi che più di tutti ci ha conquistato aiutandoci a scovare all’interno della serie qualcosa di più autentico e meno meccanico. Lo spin off che lo ha visto protagonista è riuscito a mantenere fede alle grosse aspettative che avevamo, diventando di fatto uno degli spin off più apprezzati di tutti i tempi. E per merito di chi, se non di un perfetto Klaus?

Jack McPhee – Dawson’s Creek

Jack arriva in corso d’opera, riuscendo a dare qualcosa che a Dawson’s Creek mancava. Equilibrio e maturità sono due delle cose che più hanno contraddistinto Jack, un personaggio che ha ha detto quel che fino a quel momento nessuno aveva ancora pronunciato. Lui sa cosa significhi ricercare dentro di sé qualcosa, e sa anche cosa implichi trovare le risposte. Lui e Jen sono forse i pochi ad avere avuto davvero il coraggio di compiere questa ricerca, per questo hanno dato vita a una delle amicizie più profonde mai scritte. Il suo personaggio, inoltre, riesce a dare un’anticipazione dell’era seriale del futuro, mostrando l’omosessualità in modo finalmente normale, e non più come un tabù. A differenza degli altri personaggi, Jack impara a conoscersi senza mai aver timore di farlo. Non è ipocrita, ed è sicuramente uno dei personaggi più concreti dell’intera serie.

Amy Farrah-Fowler – The Big Bang Theory

Amy potrebbe essere definita come la versione femminile di Sheldon, ma con annessa l’evoluzione che quest’ultimo compie soltanto verso la fine della serie, e anche grazie a lei. Il suo personaggio ha presto acquistato la stessa importanza dei protagonisti ufficiali della serie, divenendo di fatto anch’essa una protagonista. In questo senso il rapporto e il forte legame che ha instaurato con loro l’ha agevolata, riuscendo a farci comprendere molti degli aspetti preponderanti del suo carattere. Il legame con Sheldon è certamente quello che balza più agli occhi: la pazienza che Amy ha avuto con il protagonista è stata spropositata. Ha accettato qualsiasi cosa da lui, anche se questa era di fatto un limite all’interno della loro relazione. Non dobbiamo dimenticare che Amy ama la poesia alla stessa stregua della scienza, dunque il suo animo romantico – influenzato da Orgoglio e Pregiudizio – non era di certo pronto a un legame come Sheldon lo intendeva. Con il tempo entrambi riusciranno a trovare un equilibrio dando vita a un rapporto che si evolverà a tal punto da portarli all’altare, dando a Amy tutto quel che voleva e che, lo sappiamo, meritava.

Lalo Salamanca – Better Call Saul

Lalo Salamanca è il riassunto perfetto della sua famiglia e qualsiasi tipo di sensazione abbiamo mai provato per questa. Il suo arrivo in Better Call Saul non è mai passato inosservato – complice chiaramente Breaking Bad – rendendolo di fatto uno dei nodi centrali dell’intera storia. Il suo ruolo da villain si impone nell’immediato in modo affascinante, restituendoci la figura di un cattivo nudo e crudo capace, nonostante tutto, di far dimenticare ai fan per un attimo i lati più pericolosi della sua personalità. Andando avanti nella narrazione, scopriamo quanto il suo personaggio sia stato tenuto nascosto per poi venir sfoderato soltanto al momento giusto, come la ciliegina sulla torta, la benzina sul fuoco. Siamo d’altronde di fronte a uno dei prodotti migliori dell’ultimo decennio, e niente è stato lasciato al caso, neanche l’ordine con cui i vari i personaggi sono stati introdotti. La sua centralità è totalizzante, esattamente come la sua essenza. Stiamo parlando di un personaggio che è stato in grado di diventare il nemico perfetto di grandi personaggi come Mike, Gus e Saul, delle personalità immense e capaci di muovere le fila dell’intera storia anche da soli. Lalo Salamanca è il villain di cui Better Call Saul necessitava per chiudere il cerchio, lo scacco matto decisivo di una partita che stava andando già verso la vittoria.

Il Conte – Boris

Facciamo un salto all’interno delle Serie Tv italiane con Boris, uno dei migliori prodotti che siano mai stati sfornati nel nostro paese. In particolare, ricordiamo il personaggio del Conte – interpretato dal grande Corrado Guzzanti – l’antagonista de Gli Occhi Del Cuore 2. Il personaggio possiede chiaramente una natura instabile che in passato aveva già causato diversi problemi alla creazione dello show. Non stiamo parlando di ritardi o scortesie, ma di azioni pericolose quali improvvisi scatti d’ira e incendi. Quel che ha ha da subito caratterizzato il suo personaggio è stata la forte iconicità. Questo dettaglio non è passato inosservato ai fan di Boris, tanto da farci notare quanto – il suo ruolo – abbia subito colonizzato l’intera serie. Era arrivato da poco, ma per noi era sempre stato lì. Come dimenticare le sue continue e forti crisi mistiche dovute alla visione avuta durante un pomeriggio in autostrada. Nel dettaglio, ricorderete che il Conte ha spesso affermato di aver avuto un’apparizione particolare sull’autostrada Roma-Aquila, e non una qualunque. Gesù Cristo era seduto sul sedile del passeggero, e da quel momento il Conte non ha capito più nulla. Ed è con questa iconicità che il suo personaggio diventa uno dei più imprescindibili della serie, uno capace di mostrare una parte coerente allo stile di Boris, ma al tempo stesso anche capace di aggiungere un tocco di follia in più. Se pensavamo che quella presente prima di lui bastasse, ci sbagliavamo eccome.

Desmond Hume – Lost

L’universo trova sempre il modo di correggere la rotta.

Forse basta questa citazione per far comprendere perché il personaggio di Desmond Hume sia stato così amato dai fan della serie. La sua complessità e la sua profondità sono subito balzate ai nostri occhi, anticipandoci solo alcuni dei fantasmi più drammatici che questo personaggio porta dentro di sé. Desmond vive la propria vita un quarto di rimpianti alla volta. Non sempre, infatti, è stato capace di fare l’azione giusta che tutti si aspettavano, o che lui si aspettava. Non è riuscito a cambiare il passato e i suoi sbagli neanche quando il destino gli ha dato, apparentemente, la possibilità di farlo. Il perché di tutto questo è abbastanza chiaro: non possiamo cambiare quel che facciamo e dunque non possiamo alterare il futuro. Desmond è una pedina che la serie muove per far forza su questo concetto, portandolo a diventare uno dei personaggi più drammatici e complessi della serie. Desmond Hume è per questo diventato una delle icone più amate di Lost, una storia che ha lasciato tutti i fan con l’amaro in bocca. Non sappiamo dove adesso sia, Lost non ha mai scelto di dar delle risposte in merito, ma speriamo che – ovunque sia – abbia trovato la pace che tanto cercava. Se lo meritano tutti.

Negan Smith – The Walking Dead

Arriva durante la sesta stagione, un tempo ben lontano dalla prima. Arriva quando The Walking Dead si prepara a vivere una forte crisi che ha allontanato diversi fan. Arriva e, in un modo tutto proprio, aiuta la serie a non cadere totalmente nel baratro. Arriva e, con una mazza da baseball avvolta nel filo spinato, dà vita a uno dei villain più iconici dell’intera serie. La sua personalità instabile e sadica si svela prima di qualsiasi sua altra caratteristica, rendendolo subito iconico. Negan è un criminale, uno che non si fa problemi a far fuori qualcuno, ma è anche estremamente intelligente e calcolatore. Sa che non può far fuori le persone sbagliate, ed è grazie a queste caratteristiche che scoviamo in lui l’anima di un perfetto negoziatore: non può ucciderti perché gli servi, ma ti porterà a dargli quel che vuole con metodi crudi e indicibili. Il suo animo cinico e dal contorto senso dell’umorismo è la ciliegina sulla torta, un dettaglio che si impone come necessario per un personaggio del genere a cui nulla accade per caso. Nel profondo, però, i fan hanno imparato a scovare dentro di lui qualcosa di simile a dei sentimenti frutto anche di un passato che ha segnato totalmente la sua vita, restituendogli questa aggressività senza fondo. Sotto sotto, però, Negan è un individuo che possiede molto di più di una mazza da baseball, e basta davvero poco per comprenderlo. La sua evoluzione delle ultime stagioni e il lento ma costante switch da cattivo a buono, in pratica, stanno reggendo le ultime stagioni di The Walking Dead. E stanno contribuendo a farlo amare ancor più di quanto già non fosse amato.

Gus Fring – Breaking Bad

Gus Fring arriva durante la seconda stagione di Breaking Bad e, a prima vista, potrebbe sembrare un antagonista a caso, uno dei tanti nemici di Walter White. Quanto potrà durare? Una stagione, e poi Walter lo fa fuori? Ma poi il tempo scorre, e Gus comincia non solo a imporsi all’interno della trama, ma anche sul protagonista. A un certo punto siamo costretti a comprendere che siamo di fronte al vero villain di Breaking Bad, il vero incubo di Walter White. Fino al suo arrivo, il protagonista non aveva mai trovato davvero qualcuno in grado di possederlo. Nessuno lo aveva intimorito come i silenzi di Gus. La tranquillità di quest’ultimo era a tutti gli effetti la prima fonte di agitazione di White, tanto da spaventare anche Heisenberg. Cercare di comprendere chi l’avrebbe avuta vinta non era semplice, eppure – nonostante rappresentasse davvero una minaccia – nessuno è riuscito a rimanere impassibile di fronte al fascino di Gus Fring, uno dei villain più importanti nella storia delle Serie Tv. L’incastro dei dettagli è stato fondamentale per il suo personaggio, soprattutto quando questi vanno apparentemente in netta contraddizione con la realtà. Nessuno, fisicamente, avrebbe mai associato questo volto al volto di un villain, ma così è stato. Il suo essere composto e misurato ci ha fatto vivere in un perenne stato di ansia. Da un momento all’altro, in un momento di totale silenzio, Gus avrebbe potuto uccidere, far scoppiare una bomba, rovinare totalmente la vita di qualcuno. Pur di rimanere nascosto Gus si mostra in bella vista non cambiando mai la sua espressione quando da manager si trasforma in un pericoloso uomo d’affari.

Andy Bernard – The Office

Andy Bernard arriva durante la terza stagione di The Office riuscendo in un’operazione assai complessa: far diventare la propria fastidiosità un elemento capace di farlo apprezzare. Perché sì: Andy è uno dei personaggi più fastidiosi che siano mai stati scritti, secondo forse solo a Micheal Scott. La sua arroganza, mista a uno spropositato egocentrismo, è ciò che di più l’ha contraddistinto. Ma oltre a questo Andy è anche un personaggio insicuro, vittima di un rapporto complesso con i propri genitori. In questo senso spicca l’episodio 17 della sesta stagione in cui Andy racconta che i suoi genitori originariamente lo chiamavano Walter J.R, ma una volta giunto il fratello smisero perché – a detta loro – stava meglio a quest’ultimo. Tra la pessima gestione della rabbia e uno spropositato egocentrismo, Andy nasconde una parte di sé che lo aiuta nell’essere gentile con i propri colleghi, mostrando dunque un lato del suo carattere che di certo inizialmente non ci aspettavamo di ritrovare. Non è un personaggio che mette d’accordo tutti, ma è sicuramente un personaggio capace di metter d’accordo più di quanto sperassimo quando l’abbiamo conosciuto per la prima volta.

April Kepner – Grey’s Anatomy

Guardandole il volto la prima cosa che si può pensare è che sì, il nome April le sta proprio bene. Come il mese di aprile, April annuncia una rivoluzione, l’inizio di un’estate che a breve arriverà, anche se ancora in modo debole. Ed è questo quel che succede a questo personaggio: il suo arrivo, inizialmente, è stato estremamente silenzioso. La ragazza non aveva alcun tipo di sicurezza. Insicura su di sé e sul suo aspetto, April dà poca confidenza al resto dei suoi colleghi. La sua fragilità è sempre stata per noi un assioma della sua personalità, anche se dopo la sparatoria in ospedale ha dimostrato di essere uno dei personaggi in realtà più forti all’interno della serie. Pian piano April impara ad aprirsi stringendo dei legami che le permettono di andare oltre e di acquisire anche più sicurezza. Quel che ha subito colpito i fan della serie è il non aver mai smesso di conoscere le più svariate sfaccettature del suo carattere. Dalla forte ansia all’estrema empatia, April ha scritto una delle pagine più delicate all’interno di Grey’s Anatomy, riuscendo anche a mostrare i suoi difetti in modo naturale. Tra questi spicca di certo il suo volerla sempre vinta, anche a costo di non rinunciare mai nonostante non sia la scelta giusta. Ma va bene, d’altronde, è umana. E a noi piace tanto così.

Hook – Once Upon a Time

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Il personaggio di Hook arriva durante la seconda stagione, riuscendo subito nella sua impresa. I fan della serie cominciamo a impazzire letteralmente per lui vedendo nella sua essenza sia la luce che l’oscurità. Hook, d’altronde, lotta contro un mare di demoni che lo portano a essere estremamente contraddittorio e, per questo, spesso affascinante. La sua storia con Emma è presto diventata una delle più particolari della serie, restituendoci un romanticismo che non pensavamo di provare di fronte a un personaggio che incarna Capitan Uncino. Sarà proprio lei la forza che lo trascinerà via dal richiamo verso l’oscurità, una delle cose che da sempre ha reso il suo personaggio una fonte d’ansia per tutti i fan. Non sapevamo se potesse davvero farcela, se potesse distruggere qualcosa da un momento all’altro. Pur non essendo un villain, Hook ci ha tenuti con il fiato sospeso fino alla fine, ma questo non sarebbe mai successo se non ci avesse trasmesso ogni aspetto della sua personalità. Tutti, dentro di noi, possediamo luce e oscurità. Nessuno è solamente buono o solamente cattivo, e questo aspetto così reale all’interno di un racconto di fiabe è stato un vero e proprio scacco matto per la serie.

Blaine Anderson – Glee

A pensarci adesso sembra davvero assurdo che Blaine non abbia aperto le danze di Glee durante la prima stagione. Il suo personaggio è diventato una vera e propria icona della serie, e ha presto raccontato una delle pagine che più il mondo della critica ha elogiato. La sua storia personale ma anche sentimentale è riuscita subito a coinvolgerci facendoci notare in lui un forte carisma e, soprattutto, una forte senso di analisi. Perché quel che più contraddistingue Blaine è il modo con cui cerca di di analizzare e comprendere il mondo in cui è capitato, trovando spesso più domande che risposte. Blaine ama senza limiti, ma non per questo non compie degli errori nei confronti delle persone con cui si rapporta, ma è pronto a tutto pur di rimediare, e tutto questo senza stratagemmi. La sincerità è l’unica arma che utilizza per chiedere perdono, e questa non è una dote di tutti. Il suo ottimismo gli permette di vedere il buono in tutti, anche se questo spesso lo porta a ricevere delle forte delusioni, ma a Blaine non importa: riuscirà a ricominciare da capo. Anche stavolta.

Jess Mariano – Una Mamma Per Amica

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L’arrivo di Jess durante la seconda stagione di Una Mamma Per Amica non ha cambiato tutto soltanto per noi, ma anche e soprattutto per Rory. All’epoca non poteva e non potevamo saperlo, ma aveva di fronte il suo grande amore, quello che ti consuma e che ti porti dietro per tutto il resto dei tuoi giorni. Come ogni amore del genere, Rory e Jess vivono una relazione fatta di contraddizioni e addii fittizi. Quando non stanno insieme si vogliono, e quando lo fanno si lasciano. Non c’è mai stata alcuna sosta, alcun momento di pace. Insieme hanno scritto una delle pagine più importanti della serie, e anche una delle più dolorose. Jess sapeva amare qualsiasi sfumatura perfettamente ordinata di Rory, mentre Rory riusciva ad amare quelle più disordinate. Ma questo non è mai bastato. Il suo arrivo nella seconda stagione è stato fondamentale per le sorti della serie, tanto da riportarlo anche nel revival. Anche in quel caso, nonostante gli anni e l’età adulta, non c’è stato nulla da fare per loro, ma il sorriso finale di Rory qualcosa la dice.

Jackson Avery – Grey’s Anatomy

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Jackson Avery entra a far parte di Grey’s Anatomy durante la sesta stagione, facendo credere qualcosa che in realtà non ha mai corrisposto a realtà. Inizialmente tutti credono che sia il solito bello che non balla, un ragazzo totalmente privo di intelligenza sia nell’ambito personale che professionale. Per riuscire a superare questi pregiudizi Jackson farà qualsiasi cosa, riuscendo nel proprio intento. Anche la sua vita sentimentale si è presto resa protagonista della serie, anche se inizialmente in modo fallimentare. Il ragazzo aveva infatti iniziato la sua esperienza all’interno dell’ospedale convinto che fosse Cristina l’amore della sua vita. Dopo un chiaro e ovvio due di picche, Jackson comincerà svariate storie, tra cui ricordiamo la più importante: quella con April. I due riusciranno a dar vita a una delle relazioni più drammatiche e vissute di Grey’s Anatomy, soprattutto perché il loro ritorno di fiamma ha spesso illuso i numerosi fan. Ed è così che April e Jackson diventano di fatto due grandi personaggi della serie e, nonostante il loro tardo arrivo, scrivono una storia che doveva necessariamente venir raccontata.

Oberyn Martell – Game Of Thrones

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Oberyn Martell è riuscito a conquistare i fan di Game Of Thrones con una naturalezza incredibile. Il suo personaggio, nonostante sia durato poco, si è comportato come se fosse lì da sempre, come se fosse eterno. Brillante e astuto, privo di qualsivoglia tipo di moralismo ed estremamente abile con le parole: queste sono in breve le caratteristiche fondamentali di Oberyn Martell. Lui è uno dei guerrieri più temuti in tutti e sette i regni, ed è anche il protagonista che più si caratterizza per un certo tipo di apertura mentale. Nulla di strano, se consideriamo che ha passato la sua vita viaggiando per il mondo senza mai confinarsi in un solo posto. La sua è presto divenuta una delle figure eroiche di cui Game Of Thrones aveva più bisogno, soprattutto perché la maggior parte delle sue gesta erano mosse da un forte desiderio di vendetta. Il desiderio di giustizia si fa spazio dentro di lui con rabbia, e il suo dolore per la morte di Elia e i nipoti portano dentro di lui un senso di smarrimento incolmabile, nonostante provi in questa ardua impresa per tutto il tempo. Per questo motivo approcciarci a lui ha significato tanto da renderlo, ancora oggi, eterno.

Callie Torres – Grey’s Anatomy

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Non è strano che Grey’s Anatomy ricopra più posizioni. Una Serie Tv così ampia deve necessariamente caratterizzarsi per più aggiunte, rinnovando così la propria storia. In questo senso spicca dunque anche Callie, il primario di ortopedia al Grey Sloan Memorial Hospital. Da sempre il suo personaggio è stato caratterizzato da un alone di mistero per quanto riguarda il suo passato. Non sappiamo come fosse prima di diventare tutto quel che è diventata. Perché sì: Callie è tante cose. Tra le tante, è soprattutto un personaggio reale, uno dei più reali dell’intera serie. Si divide tra concretezza e indipendenza. I suoi difetti emergono spesso più dei suoi pregi, ma questo non è mai stato qualcosa di negativo, non nel senso che intendiamo noi almeno. Il suo essere testarda l’ha portata ad affermarsi come ha sempre voluto, ed è la stessa caratteristica che la salva nei momenti più difficili, quando è chiaro che non bisogna arrendersi. In un lavoro come questo ciò diventa fondamentale, anche a costo di sembrare freddi. Ma Callie non è solo questo. E’ anche un animo sensibile e pieno di empatia, ma per scoprirlo abbiamo necessitato di più tempo. Una volta fatto questo, sarà un fiume in piena di sentimenti.

Michonne – The Walking Dead

Arriviamo al penultimo paragrafo di questo viaggio con Michonne, una delle protagoniste femminili più importanti e forti di The Walking Dead. Il suo carattere mostra subito grande diffidenza e distacco a causa dei profondi traumi che ha subito durante gli anni. Per questo motivo, forse, riesce fin da subito a legare con Rick, del quale qualche stagione più tardi si innamorerà. Insieme condividono tante, troppe cose. Riuscire a stringere un forte legame con lui non è semplice, ma per lei è stato praticamente naturale. I loro traumi li hanno uniti, e il terribile mondo di cui sono protagonisti li ha divisi. Eppure, nonostante qualsiasi lato forte, Michonne è un personaggio che sa anche essere dolce, ed estremamente carismatico. Impossibile dimenticare il modo efficace con cui ci è stata presentata proprio mentre salva Andrea. Lei è l’eroina di The Walking Dead, la versione femminile di quello che Rick ha sempre voluto essere ma, forse, ha faticato a diventare davvero.

Saul Goodman – Breaking Bad

Saul Goodman è arrivato dentro Breaking Bad senza troppe pretese. Walter White aveva bisogno di un legale che nascondesse qualsiasi sua azione illegale, e ha trovato lui: uno scappato di casa, un uomo che ha deciso di aiutare qualsiasi persona si fosse sporcata le mani, consapevole della colpevolezza. Saul non sembrava altro che un avvocato delle cause perse, ma con la giusta intuizione per riuscire – più o meno – nei propri casi. Ed è così che ci approcciamo a lui: senza troppe pretese, senza aspettarci troppo. In Breaking Bad Saul diviene un personaggio fondamentale tanto quanto secondario: a dispetto di altri sta un passo indietro, entrando in scena solo quando necessario. Cerca di aiutare Walter nei suoi affari loschi, e il suo modo di risolvere le cose è quanto di più assurdo si possa immaginare da un avvocato. Eppure qualcosa cambia tutto, ed è la sua iconicità. Impariamo a vedere in lui qualcosa che non abbiamo mai visto prima d’ora e, soprattutto, notiamo in lui una sottilissima linea comedy. Non potevamo immaginare che dietro alla sua figura di nascondesse la storia che ci è poi stata raccontata durante Better Call Saul, ma i segnali di grandezza li aveva già dati. Ed è così che Saul Goodman diventa uno dei personaggi più amati di Breaking Bad, scrivendo una storia che si concentra su un avvocato simbolo dell’ illegalità, il paradosso della sua figura. Con intelligenza, Saul preannuncia quella che poi sarà la futura opera d’arte di Vince Gilligan, lo spin-off migliore mai scritto di sempre.

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