4. ORPHAN BLACK
Dopo la quinta e ultima stagione della serie, i fan di Sarah Manning e dei suoi cloni hanno avuto l’opportunità di riconciliarsi con il misterioso mondo di Orphan Black grazie a quattro ricchissime serie di graphic novel, realizzate in collaborazione con il team di autori a partire dal 2015. L’intento di espandere la trama con nuovi scenari è chiaro, ma non è sicuramente il binario percorso nella prima serie che, quasi come un veloce vademecum, dedica a ciascun clone un numero, mescolando vicende già viste a flashback e scene inedite. Oltre a un interessante viaggio nella mente e nei pensieri del personaggio, aiutando a conoscerlo meglio e a interpretarne anche in maniera diversa gesti e decisioni.
Seconda, terza e quarta serie, invece, mirano molto di più a stupire il lettore, aggiungendo non detti e sceneggiature che esulano da tutto quello che è stato messo in scena.
Mentre la seconda, Helsinki, segue le peripezie di Veera Suominen, clone finlandese sopravvissuto al tentativo della Topside di uccidere dei replicanti sparsi per Helsinki, la terza è dedicata alle deviazioni (come suggerito dal titolo) e reinventa storie familiari cambiando eventi cardine della loro mitologia. Proponendo, ad esempio, una storyline alternativa in cui Sarah riesce a salvare Beth dal suicidio e, di conseguenza, non ne assume l’identità (come invece accade nel primo episodio). Tra tutte però la quarta, Crazy Science, sembra la più accattivante, proprio perché parte dalla fine della quinta stagione e ne allarga i confini, seguendo il viaggio di Cosima e Delphine che, impegnate a salvare i cloni, intraprendono un entusiasmante giro attorno al mondo. L’occasione perfetta, insomma, per andare al di là delle loro vesti da personaggio e per conoscerle in maniera più profonda come individui e come coppia, indagandone paure, sogni, radici e scheletri nell’armadio.