Che ne sanno i 2000. Beati loro, ma fino ad un certo punto
Passare dal paesino di provincia ad una metropoli altisonante è una grande occasione. Oppure un trauma. Certamente un cambiamento. Si scopre un nuovo mondo e ci si riscopre di conseguenza. Si conoscono persone diverse e le nostre abitudini mutano di conseguenza. Pensate al cibo. Finché si vive confinati nel solito paesello, si esce per strada e ci si ritrova nel solito ristorante a mangiare le solite cose. Buonissime in tanti casi, ma estremamente standardizzate. La metropoli, invece, ci cambia. Si scopre il magico mondo delle cucine tipiche di ogni angolo del globo terracqueo ed un mix di gusti e sapori tendente all’infinito entra a far parte delle nostre vite. Diventano una parte di noi, in fondo.
Apparentemente, queste considerazioni non c’entrano niente col mondo delle serie tv, ma la realtà è un’altra. In questo articolo non si darà spazio alla deliziosa cucina etiope o alla meraviglia incarnata dalla carne argentina preparata da un vero argentino. Qui si parlerà di streaming, serie tv e noi stessi, di riflesso. Non ci credete? Parliamone.
L’appuntamento fisso
Un tempo era la televisione ad imporci che friends avere. Avevamo un appuntamento fisso con Joey Tribbiani su Raidue. Oppure con Buffy Summers o Dawson Leery su Italia 1. Sennò con Jessica Fletcher su Raiuno, soprattutto se si era in compagnia di una nonna sprezzante del pericolo. Sono loro gli amici della nostra infanzia. Loro e migliaia di personaggi, protagonisti da quasi un anno del #VenerdìVintage di Hall of Series. Li abbiamo amati, abbiamo vissuto con loro un’infinità di avventure e ogni tanto ci mancano.
L’effetto nostalgico, soprattutto in certi casi, è dirompente. Ma siamo sicuri che oggi ci saremmo innamorati di loro? Talvolta sì, perché certi capolavori non hanno tempo (basti pensare alla già citata Friends), talvolta no. Perché alcune serie tv sono diventate leggenda in assenza di alternative valide. Ogni volta che ripensiamo a certe storie e a certi personaggi, ripensiamo a noi e a come abbiamo vissuto con loro dieci, quindici o vent’anni fa. A prescindere dalla qualità effettiva dei prodotti proposti dalle principali emittenti nazionali. Rai e Mediaset non ci imponevano di amarli, eppure ci portavano a farlo.
L’appuntamento al buio
Che ne sanno i 2000, direbbe qualcuno. Già, che ne sanno. Loro sono cresciuti in un altro mondo, quello che noi stiamo vivendo oggi con la consapevolezza di far parte allo stesso tempo di passato, presente e futuro. È sufficiente avere 25 o 30 anni per capirlo. Possiamo scegliere, ora. E farlo fino in fondo. Grazie allo streaming, semplicemente. È questa la nuova televisione, legale o illegale che sia. La democrazia dello streaming ha affinato i nostri gusti e alzato le aspettative sulle serie tv, cambiandole a loro volta. Ora siamo noi a decidere cosa vogliamo vedere, in tutto e per tutto. E abbiamo la possibilità di entrare dentro un mondo capace di assecondarci fino in fondo.
Anche in conseguenza dell’avvento dello streaming, le serie tv sono sempre più la letteratura di oggi, mettendo in discussione allo stesso tempo la centralità del cinema. Sono parte della nostra quotidianità in virtù di una scelta, non più solo della necessità di coprire uno spazio vuoto nell’arco della giornata. Le serie tv, intanto, si evolvono, si spingono sempre oltre e trasformano un passatempo in arte. Se l’offerta aumenta in virtù della crescita della domanda, la competizione più serrata alza il livello medio. Lo fanno oggi e lo faranno ancora di più domani. La vecchia cotoletta alla milanese non ci basta più, se siamo curiosi di scoprire le sfaccettature infinite di un hamburger. Oppure di una comedy o una serie tv di stampo storico che ha portato persino la Rai ad adattarsi ai nuovi modelli.
Lo streaming è una metropoli dalle mille luci che ci propone ogni giorno una nuova storia da vivere. La fruizione, un tempo passiva, è sempre più attiva. Il paesello è sempre più lontano anche se, nonostante tutto, ogni tanto ci manca un po’. Milano è bella, ma quando arriva il pacco dal Sud lo è ancora di più. Le serie tv sono esperienze di vita e rimangono per sempre, belle o brutte che siano. Jessica Day e Nick Miller sono divertentissimi, però i vecchi friends non si dimenticano mai e possono convivere con loro. Anche questa, in fondo, è la magia della serie tv.
Antonio Casu