Immaginate una serie tv con Super Mario, ex idraulico che cerca di convivere con un trauma mai affrontato e che tenta di sublimare le sue paure investendo tutte le energie nella protezione della Principessa Peach (Curiosi di vedere i personaggi di The Mandalorian in stile SuperMario?).
Anno 3059. La Terra non è più quella che conosciamo. Le radiazioni l’hanno trasformata e il genere umano è quasi del tutto estinto. Al contrario, a regnare adesso sono i funghi: sono proliferati al punto che alcuni di essi hanno preso vita. I Toad sono funghetti simpatici, che cercano di collaborare per rendere la convivenza il più gradevole possibile per tutti. Ma al contrario, i Goomba sono funghi velenosi che possono causare la morte degli esseri umani. L’ecosistema è completamente alterato: su un’isola sono rinati i dinosauri e la natura sembra starsi riprendendo la propria rivincita dopo secoli in cui è stata oppressa. Alcuni animali sono stati mutati geneticamente acquistando le facoltà di ragionamento tipiche degli umani. Taluni stanno complottando per potersi definitivamente sostituire a questi ultimi. A capeggiarli la tartaruga corazzata Browser.
Mario si sveglia di soprassalto. Ha le palpitazioni e sta sudando freddo. Come ogni mattina impiega qualche minuto per ricordarsi che ha fatto di nuovo lo stesso sogno. Un ricordo. Da quasi dieci anni, lo stesso. Oggi è giorno della grande festa del Paese dei Funghi e la Principessa Peach l’ha inviato a figurare al suo fianco. Dopo aver lasciato definitivamente il lavoro di Idraulico, Mario si è dedicato anima e corpo alla Principessa e alla sicurezza del regno. Gli attacchi di Browser e delle povere creature da lui ridotte in schiavitù sono sempre più frequenti. In un mondo dove popolano tante specie diverse, dove dilagano discriminazioni e malavita, il regno di Peach è una delle poche oasi di pace. Lo chiamano Super Mario proprio perché è grazie a lui se riesco a vivere in una condizione di relativa stabilità . È stato Luigi – suo fratello – ad affibbiargli quel soprannome dopo la sua prima fortunata missione. Ma Mario l’ha sempre odiato. Lui Super? Se solo tutti sapessero quali scheletri nasconde nell’armadio.
Si dà una sistemata e decide di raggiungere Peach al castello il prima possibile. La città è in fermento e la strada per raggiungere il palazzo reale è completamente bloccata. Mentre aspetta di attraversare, ripensa alla regina. Lui non ha mai trovato il coraggio di farsi avanti e così il loro rapporto sembrava essersi bloccato in una sottile zona grigia, dove è evidente che siano più che amici, ma altrettanto palese che nessuno dei due sia pronto a compiere il passo successivo. Mario di sicuro non lo è. Sono anni ormai che ha imparato ad apprezzare il piacere della sola compagnia di se stesso, convinto di non essere adatto a portare avanti relazioni serie con nessuno. Non dopo quella volta… Finalmente, arrivato al palazzo può smettere di pensare e iniziare il proprio lavoro: assicurarsi che la principessa e tutti i cittadini siano al sicuro.
Ma ovviamente le cose non vanno come previsto. Browser arriva con i suoi scagnozzi al seguito, uccide senza pietà le guardie reali e rapisce la principessa. Mario tenta il possibile, cerca di inseguirlo, ma invano. Browser è già ripartito con il suo aliante. “No no no. Non di nuovo, non è possibile”. Una fitta dolorosa alla testa e poi un peso sulla gabbia toracica che gli blocca il respiro. Fa di tutto per ricacciare indietro le immagini che si affollano nella sua mente, ma ormai non è più nel palazzo del Regno dei Funghi: è nei sobborghi di una città fatiscente.
Quando ancora Super Mario non esisteva, quando ancora la sua vita era l’idraulica, viveva una vita serena insieme alla sua fidanzata del tempo Pauline, soprannominata Lady nel locale dove si esibiva come cantante a tarda sera. Lì si erano conosciuti, due sbandanti in un mondo che cerca di reinventarsi. Avevano vissuto insieme per quasi otto anni ed erano felici. Ma una sera, una banda di malavitosi capeggiati da Wario avevano fatto irruzione nel locale. Tre vittime e nove feriti. Una donna scomparsa: Pauline. Solo dopo una settimana il suo corpo era stato ritrovato martoriato e senza vita fuori città . Mario aveva fatto il possibile per ritrovarla, trasformando il dolore in rabbia e la rabbia in forza. Dormire era diventato impossibile e la droga l’aveva tenuto sveglio, pronto a intervenire e dare la caccia ai rapitori della sua Lady.
Ma non era riuscito a salvarla. E il senso di colpa era atroce, insopportabile.
Dicono che il tempo guarisca le ferite, ma quella di Super Mario era purulenta e continuava a infettagli l’animo e la mente da quel fatidico giorno. Il giorno in cui non era riuscito a proteggerla e aveva perso l’unica persona che l’aveva reso felice. Dopo anni trascorsi nella colpa per essere sopravvissuto, nel desiderio spasmodico di cambiare il finale di quella storia storia, bloccato nel dolore del ricordo e nel rancore, Mario aveva sperato di potersi redimere proteggendo la Principessa Peach. Ma aveva fallito, di nuovo.
Si ridesta. Torna con la mente al palazzo dei Funghi. Stavolta non permetterà che la storia finisca tragicamente.
La serie tv di Super Mario sarebbe questo: un viaggio alla ricerca di Peach che lo porterà in luoghi misteriosi e spaventosi, nel tentativo di raggiungere Browser. Ma soprattutto, rappresenterebbe il viaggio di un uomo affetto da disturbo da Stress Post Traumatico che cerca attraverso la nuova missione di processare il trama, cercando di cambiare un finale già scritto. E aspirando a una pace che tuttavia non può derivare dalla incessante e ossessiva mania di controllo e smania di salvare tutti, bensì dall’accettazione. Dall’attraversare un dolore sordo e latente e dal superare il senso di colpa per qualcosa che non avrebbe potuto ugualmente evitare. Riconoscendo l’imprevedibilità e, soprattutto, perdonandosi. Un viaggio quindi che, come i livelli di un videogioco di Super Mario, nella serie tv si snoda attraverso stadi diversi del lutto in un percorso molto più psicologico che fisico.