Negli ultimi anni il mondo delle commedie per le televisione si caratterizza soprattutto per un costante processo di ibridazione per la quale sono veramente poche le sitcom di carattere puramente ed esclusivamente umoristico. Una tendenza per la quale anche le più irriverenti comedy sono solite a proporre, in forme e momenti diversi, riflessioni pesate e pensate. Frutto di una probabile necessità da parte degli spettatori di essere coinvolti e stimolati anche dai prodotti più confortanti, ormai la maggior parte delle narrazioni è multistrato. Questa rilevazione ci fa guardare al passato. Un passato molto più disimpegnato e libero, nel bene e nel male. In un contesto televisivo in cui le sitcom sono puramente rivolte allo scopo di intrattenere, a fronte di una realtà narrativa odierna, ci chiediamo se con uno sforzo drammatico logicamente pesato alcune comedy non sarebbero potute essere ancora più godibili e complete. I confini di genere sono sempre particolarmente labili e arbitrari, eppure anche show più odierni come Superstore potrebbero comunque interfacciarsi con sapienza con toni più seri e impegnati, capaci di veicolare un messaggio più universalmente ricevibile.
Il panorama delle serie tv comedy è vasto e pieno di risvolti: etichettare è complesso e godere delle mille sfaccettature di una storia permette di vivere più a fondo una narrazione confortante, ironica e intrigante.
1) Malcom in the Middle
Quella di Malcom in the Middle è una storia ironicamente cruda, sporca e vicina. La famiglia Wilkerson è un normale e scombussolato nucleo di individui puramente statunitensi. La sitcom offre un autoironico e spregiudicato ritratto di una comune, disfunzionale, famiglia middle-low class che vive alla giornata tra il caos creato da ben quattro figli maschi di generazioni differenti. Tipicamente parlando, il tema della famiglia si presta sempre particolarmente bene al genere drammatico. Eppure, pur essendo facilmente collocabile all’interno di uno schema dai toni più seri e ruvidi, Malcom in the Middle non si è mai snaturata. Per ben sette stagioni, la sitcom statunitense ha portato avanti un linguaggio e un immaginario basati su una narrazione diretta e umoristica, nonostante molte delle dinamiche offerte avrebbero potuto godere di uno sguardo un po’ più drammatico, capace di veicolare critiche e/o riflessioni sociali sottili che, grazie al linguaggio da comedy, avrebbero potuto iniettare insegnamenti e valori tra i più disparati.
Le umili condizioni e i disfunzionali intrecci che si articolano nei drammi comici della famiglia avrebbero permesso alla storia di assumere alcuni tratti dall’interessante ripiego dolceamaro, ritraendo un immaginario comune orientato alla svilente realtà dei giovani di periferia.
2) That 70’s Show
Una grande sitcom che avrebbe avuto anche un altrettanto ottimo potenziale da dramedy è That 70’s Show. Rivolgendo il suo sguardo tipicamente da comedy a molti degli elementi e delle dinamiche proprie degli anni Settanta, lo show tratta situazioni sociali e culturali connesse ai conflitti generazionali, ai tipici intrecci e problemi adolescenziali, alla recessione statunitense e alla condizione economica e lavorativa del periodo, ecc.. Questi sono tutti scrigni narrativi capaci di articolarsi in direzioni e sfumature differenti: per ragioni e diramazioni diverse, That 70’s Show avrebbe potuto offrire prospettive più propriamente da drama series in alcuni dei suoi episodi, così da veicolare un quadro completo, vicino e realistico di un comune scenario della frammentata storia nordamericana.
La transizione verso l’età adulta non è affatto semplice e That 70’s Show ce lo ricorda in uno spaccato generazionale dalla narrazione dal tipico linguaggio da sitcom del passato che forse sarebbe stato rafforzato da dei toni più impegnati e seri.
3) Parks and Recreation
Nata dalla costola di The Office, Parks and Recreation è una sitcom dallo stile narrativo brillante ed esilarante. Le vicende che coinvolgono gli impiegati del dipartimento per la manutenzione dei parchi pubblici della fittizia Pawnee in Indiana sono da animo a scontri dal ritmo rapido e incalzante. Nella pura semplicità di una commedia che non si prende sul serio, lo show si caratterizza proprio per una leggerezza tutta sua, che in alcuni momenti avrebbe potuto esser un po’ più smussata. Le dinamiche che si articolano all’interno degli uffici comunali offrono sottili riflessioni sul sistema politico americano, eppure Parks and Recreation avrebbe potuto osare un po’ di più. Staccando i piedi dal suolo del sitcom vere e proprie, con qualche accenno da drama series in più, la storia di Leslie Knope e del suo team avrebbe potuto offrire momenti ibridi interessanti e funzionali derivanti da uno storytelling un po’ più audace, diretto e spregiudicato.
4) Due Uomini e Mezzo
Sitcom ormai di culto, Due Uomini E Mezzo raccoglie in sé molti degli scenari più comuni delle classiche comedy statunitensi. Nella semplicità dell’essere uno show per famiglie per la televisione generalista, il titolo è alle volte forse troppo spoglio nel suo essere una commedia degli anni Duemila. La convivenza tra Alan, Jake e Charlie è un modello di base che fa da scheletro a molte delle sitcom nate successivamente. Eppure, nella libertà del linguaggio impiegato e nella ruvida costruzione di scenari non sempre politicamente corretti, Due Uomini E Mezzo si colloca tra quegli show che avrebbero regalato un quadro più completo se dotati di una giusta dose di drama in più. Specialmente in quelle sequenze in cui la serie tv ha mostrato di saper assumere toni più acidi nel mostrare situazioni non propriamente leggere.
A volte con anomali risvolti dark, Due Uomini E Mezzo è senza dubbio una sitcom che avrebbe potuto mostrare con più forza i suoi sottesi tratti drammatici.
5) 2 Broke Girls
Max ha sempre vissuto in condizioni precarie, Caroline si trova da un momento all’altro catapultata in una realtà che sembra non appartenerle. 2 Broke Girls gioca col continuo scontro tra status sociali differenti rappresentati dalle due protagoniste, coinquiline unite da un lavoro e un sogno in comune. La sitcom statunitense offre un quadro esilarante e idealizzato dal linguaggio da comedy. Poggiando spesso sulla struttura classica (e un po’ old-fashioned) delle solite sitcom, 2 Broke Girls avrebbe potuto fare un salto in più e rafforzare quel fascino ruvido e spregiudicato per cui si contraddistingue. Forse troppo spesso legata a una comicità scontata, la serie tv avrebbe potuto sfruttare il proprio plot per promuovere messaggi e critiche più solide con toni più drammatici e dando più carattere a una trama a cui non è sempre e pienamente stata resa giustizia.
6) Cougar Town
Serie tv propriamente comica nel senso più puro del termine è Cougar Town. Qui il drama è centellinato eppure, in quelle poche sequenze in cui l’ironia lascia spazio a situazioni dai toni più seri il risultato è tutt’altro che fuorviante. Una sfumatura generalmente più drammatica avrebbe concretizzato e rafforzato l’impatto che uno show generalmente d’intrattenimento leggero e semplice ha avuto in un modo quasi deludente. Cougar Town ricerca leggerezza, ma una leggerezza frivola che non apporta alcun tipo di spessore o profondità alle vicende dei suoi protagonisti. Proprio per questo, una componente drammatica in più, nelle giuste dosi e coi giusti orientamenti, avrebbe dato un valore diverso alla serie tv che non ha trovato articolazioni differenti da quelle di sitcom familiari come molte altre, e spesso neanche all’altezza delle compagne.
7) Superstore
Tra le più brillanti comedy degli anni recenti si colloca poi Superstore. Superstore è una sitcom intelligente che raccoglie in sé gli scenari comuni delle calde e amate workplace comedy statunitensi. Ma la serie tv fa anche un salto in più: impiega le simpatiche vicende di un gruppo di impiegati di un superstore in stile Walmart per la grande distribuzione per veicolare una serie di sottese critiche e riflessioni sull’attuale sistema nordamericano in diversi dei suoi lati. Superstore è una sitcom vera e propria, ma proprio perché è una sitcom recente, non spreca il proprio umorismo: lo impiega in favore di un valore maggiore. Un linguaggio come quello delle comedy è spesso funzionale a rendere un argomento più facilmente digeribile e vicino alla generalità. Nel caso di una serie televisiva come Superstore però, qualche sfumatura più propriamente drammatica avrebbe rafforzato lo stile narrativo dello show per rendere ancora più universale e comprensibile il proprio messaggio.