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Ted Danson è stato, è e sarà ancora chiunque tu voglia

Ted Danson
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È uno tra gli attori che più hanno fatto e continuano tuttora a fare la storia della televisione americana, un vero e proprio pilastro che ha saputo conquistare, nel corso dei decenni, il cuore di diverse generazioni di spettatori. Parliamo di Ted Danson, una vera e propria istituzione nel mondo delle comedy e delle sit-com capace di eccellere anche in serie tv altamente drammatiche. Il suo particolare viso, la sua altezza e le sue movenze non si scordano, così come il suo grande e versatile talento attoriale, eppure sono in tanti ancora a non ricordare il suo nome, nonostante i tanti premi vinti e il successo ottenuto grazie ai suoi ruoli di protagonista in tantissime storiche serie, da Cheers, sit-com che lanciò la sua carriera e che rivoluzionò la commedia televisiva negli anni ’80, fino alla più recente The Good Place, passando per CSI, Damages e Fargo.

Una carriera di successo, che ha valso a Ted Danson una luminosa stella sulla Hollywood Walk of Fame.

The Good Place (640×360)

Insomma, un uomo di grande talento che non ci ha mai delusi e che ha sempre dato prova della propria versatilità ed eclettismo, perché Ted Danson è l’uomo giusto al momento giusto, un interprete camaleontico capace di diventare un tutt’uno con il proprio personaggio senza mai farsi rinchiudere all’interno di ruoli fissi, caratteristica tipica di attori che, interpretando così bene un determinato tipo di parte, rischiano di rimanere confinati in una comfort zone da cui poi faticano a uscire. Ebbene, se c’è una cosa che possiamo dire di Ted Danson è che, al contrario, è sempre riuscito a ricoprire ruoli anche diametralmente diversi in maniera impeccabile e mantenendo sempre una certa credibilità. Ma procediamo con ordine e proviamo a ripercorrere le tappe fondamentali della carriera di Ted Danson, una carriera che ha fatto la storia della serialità.

Lo abbiamo già accennato: tutto parte con Cheers, una sit-com davvero leggendaria se pensiamo che è la quinta serie nella storia ad essersi aggiudicata il più alto numero di Emmy Awards. Uno show innovativo che si è posto come capostipite di un nuovo filone di commedia. A capitanare la barca, o meglio, il bancone del bar di Boston che dà il nome alla serie, troviamo proprio un giovane Ted Danson nei panni di un personaggio davvero indimenticabile, quello di Sam Malone. Ex giocatore di baseball ritiratosi dal professionismo per problemi di alcolismo, questo indomito e affascinante protagonista si autodefinisce come “capobanda di un assortimento di povere anime” e non a caso!

Cheers (640×360)

Sam Malone è il cuore pulsante del proprio bar e, per estensione, di tutta la serie tv: le sue folli avventure, le sue divertenti battute, i suoi dialoghi con gli strambi abituali clienti del bar e la sua lunga e travagliata storia d’amore con la co-protagonista Diane (che ispirerà poi un intero filone seriale) sono infatti entrati nella storia della televisione. Dire che Danson ha dato il suo meglio nei panni di Sam Malone è dire poco: grazie al suo lavoro in Cheers (Cin Cin) l’uomo è infatti riuscito a ottenere 11 nomination consecutive agli Emmy Awards e 9 ai Golden Globes vincendo due volte ciascuno nelle due manifestazioni.

Dopo tanto successo, se alcuni potevano pensare che la chiusura di Cheers, dopo anni di onorato servizio in un ruolo tanto iconico, avrebbe comportato anche a una crisi nella carriera dell’attore, si sbagliavano di grosso. Danson infatti prosegue il proprio percorso attoriale come un razzo, alternando serie comiche come Ink ad altre fortemente drammatiche. Importantissima da questo punto di vista è la sua partecipazione all’acclamata Something About Amelia (Quelle strane voci su Amelia) a fianco della grande Glenn Close, film televisivo/miniserie incentrato su una tragedia familiare stravolta da un incesto: una pellicola che gli vale un altro Golden Globes grazie alla sua straordinaria interpretazione del terrificante padre di famiglia Steven Bennet.

Ted Danson
Fargo (640×360)

Tuttavia, l’uomo non ha ancora chiuso con la commedia: a cavallo tra la fine degli anni ’90 e il ‘2000 Ted Danson è infatti protagonista di Becker, sit-com della CBS incentrata sullo scorbutico e misantropo dottore dal cuore d’oro John Becker, operante in uno studio medico del Bronx e sul suo entourage di collaboratori, familiari e amici. Ma non finisce qui: dalla partecipazione nel ruolo di sé stesso all’Irriverente Curb Your Enthusiasm fino alla meno fortunata Help Me Help You, passando per tanti cameo e ruoli da guest star in numerose serie commedia, l’uomo fa il suo gran ritorno al drama grazie alla sua fenomenale interpretazione in Damages, in cui rivestiva i panni del corrotto milionario, spietato e affascinante colletto bianco Arthur Frobisher, che gli vale una nuova candidatura agli Emmy.

Un ruolo che, come lui stesso ha ammesso nel corso di un’intervista, ha ravvivato la sua carriera portandolo fuori dalla propria comfort zone.

Dopo una breve pausa dalle scene, Danson ritorna poi subito alla carica con la comedy HBO Bored to Death, in cui, pur non rivestendo il ruolo di principale protagonista, l’attore si dimostra in grado di rubare letteralmente la scena ai colleghi grazie alla sua fantastica interpretazione del festaiolo editor di mezza età George Christopher. Come ormai da tradizione, però, ecco che dopo un ruolo comico, Danson torna a una serie drammatica, con l’ingrato compito di portare nuova vitalità al procedural CSI: Crime Scene Investigation. Nasce così Diebenkorn “D.B.” Russell, simpatico ma competente investigatore forense esperto di botanica protagonista dell’ultimo ciclo della serie (almeno fino al revival). Una fortunata partecipazione, quella in CSI, che viene portata avanti per quattro anni: un successo che porterà l’attore a prendere parte anche allo spin-off CSI: Cyber.

Mr. Mayor (640×360)

La fine di CSI , però, rappresentò tutto fuorché la fine della carriera dell’attore: nel 2015 Danson avrà infatti una nuova occasione per splendere recitando quella che, secondo gli utenti di IMdB, è stata la sua miglior prova attoriale, quella nell’antologica Fargo. Nella seconda stagione della serie, infatti, l’uomo rivestì i panni dello sceriffo Hank Larsson, incaricato di indagare sul triplice omicidio verificatosi al locale diner su cui si concentra la storia di Fargo 2. Lo stesso Danson ha dichiarato in un’intervista a Variety di aver particolarmente amato il suo personaggio, un veterano della seconda guerra mondiale molto legato alla famiglia e turbato dalla violenza che vede attorno a sé, definendolo come un “eroico cowboy della vecchia guardia dall’animo di poeta“. Una parte decisamente diversa dai ruoli passati che lo hanno messo alla prova, ma da cui è uscito vincitore.

Ma, avvicinandoci al presente, è per The Good Place che il talentuoso attore ha offerto una delle migliori performance di tutta la sua carriera: nei panni dell’enigmatico Michael, un personaggio che, senza fare spoiler su The Good Place a chi non l’avesse vista, nel corso delle quattro stagioni della serie, non solo ha avuto modo di mostrarci lati opposti della sua caratterizzazione, ma anche uno sviluppo psicologico del personaggio di alto spessore, quasi come se lui stesso fosse il protagonista della storia. Proprio grazie a tale sentita performance in The Good Place, l‘uomo è infatti riuscito a ottenere varie nomination nella stagione dei premi e vincere un Critics’ Choice Television Award nel 2017.

Una carriera ricca di successi e di sperimentazione, di eclettica dimostrazione di talento che meriterebbe ancora più attenzione. Se quelli su cui ci siamo maggiormente soffermati sono infatti i suoi ruoli più celebri, tante sono le altre performance che lo hanno portato a diventare la leggenda che è ora, dalle partecipazioni televisive agli inizi di carriera in famosissime serie, ai ruoli cinematografici di peso come quello in Salvate il soldato Ryan, passando per serie come Help Me Help You fino ad altre più recenti come The Orville e Mr. Mayor fino alla conduzione del programma divulgativo Advancements.

Perché con Ted Danson si cade sempre in piedi: dopotutto, è stato, è e sarà sempre chiunque tu voglia.