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5 Serie Tv da guardare se siete stufi delle solite comedy

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Gruppo di amici trentenni si ritrova sempre nello stesso bar. Famiglia sufficientemente numerosa della classe media con un padre che non crescerà mai. Il posto di lavoro più normale al mondo è il centro di avventure improbabili. Questi sono i tre archetipi della comedy moderna, quella che ha fatto la storia della televisione e che, nonostante abbiano prodotto alcuni grandissimi capolavori, a volte sembrano avere un po’ stancato (ve ne abbiamo parlato qui). Per questa ragione abbiamo cercato di trovare alcune comedy che fuoriuscissero dagli schemi relativamente rigidi che la televisione prescrive al genere e che rappresentano per ragioni differenti una vera e propria boccata d’aria fresca. Dall’intimista commedia sportiva di Ted Lasso al mockumentary a tinte soprannaturali di What We Do in the Shadows, ecco una lista di serie tv da guardare se siete stufi delle solite comedy.

1) Ted Lasso

ted lasso

Gli appassionati di calcio non possono perdersi quello che è probabilmente il miglior prodotto di Apple Tv+ e nemmeno coloro che lo detestano. Infatti Ted Lasso è un prodotto talmente convincente e dolce da fare bene al cuore, permeato di un umorismo sottile e caratterizzato da personaggi che nascono come caricature per poi dimostrarsi profondamente umani.

La serie racconta di Ted Lasso, allenatore di una squadra di football americano chiamato improvvisamente a gestire il Richmond, un team della Premier League a rischio retrocessione (ma Ted non ha idea di cosa sia la retrocessione, d’altra parte negli Stati Uniti nessuno la rischia) dopo che Rebecca Welton ha strappato il controllo della squadra all’ex marito nel divorzio. Ted Lasso, interpretato da un Jason Sudeikis in stato di grazia, è uno dei migliori personaggi apparsi recentemente in tv, ma anche i suoi comprimari non sono da meno. Presto chiunque guardi la serie si troverà a tifare per il Richmond e forse ad amare come non mai il calcio, che diventa centro di una serie di relazioni autentiche e durature.

2) Future Man

Future Man è caos puro, fantascienza disordinata e in continuo mutamento che non conosce alcun limite. Non è una serie per tutti, con i suoi continui viaggi temporali senza regole, universi paralleli che compaiono dal nulla e una comicità che si fa gioco letteralmente di qualsiasi cosa, anche quegli argomenti sensibili che di solito in televisione vengono attentamente evitati.

La trama iniziale sembra quella di centinaia di film fantasy o fantascientifici, che iniziano quando un timido ragazzo di umili origini viene reclutato da forze misteriose per salvare il mondo. Peccato che Josh Futturman (interpetato da un magistrale Josh Hutcherson, inspiegabilmente snobbato dal circuito dei premi) non abbia proprio nessuna abilità e che non ne sviluppi con il passare del tempo, con tutto il disappunto che questo provoca nei suoi compagni di avventura venuti dal futuro Tiger e Wolf. Il folle vortice di vicende in cui i tre protagonisti si inseriscono non segue una logica strettamente coerente, ma è accattivante quanto esilarante e vi spingerà a sprofondare nel caos senza senso e senza limiti che Future Man propone instancabilmente.

3) #blackAF

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Avete presente le sitcom familiari che dominano la televisione da decenni? Ecco, il protagonista di #blackAF, nel ruolo di se stesso, è proprio uno di coloro che deve tutto al loro successo: stiamo parlando di Kenya Barris (del cui lavoro abbiamo discusso qui), la mente dietro alla splendida black-ish e ai suoi spin off. Che Barris fosse un uomo dotato di grande ironia e un umorismo caustico lo avevamo capito già dai suoi progetti precedenti, ma #blackAF, prodotta da Netflix, si differenzia da questi e da buona parte del mondo della commedia televisiva per l’aperta componente autobiografica, che trascende i confini del piccolo schermo e dà origine a un progetto spiccatamente meta-televisivo.

Kenya Barris si prende gioco di se stesso e del suo successo esponendosi in prima persona, circondandosi di una famiglia fittizia che ricalca fedelmente quella reale, in un continuo gioco di rimandi al suo lavoro e alla sua persona, alla percezione di sé e della società che si scontrano con quelle degli altri. Finalmente libero dai limiti imposti da ABC, il network che produce black-ish, Barris è libero di parlare senza filtri, non ponendosi alcun paletto circa quanto può essere discusso e diventare oggetto di scherno.

4) The Good Place

Sulla bellezza, l’originalità, l’arguzia e la perfetta comicità di The Good Place sono stati spesi fiumi di parole da parte di critica e pubblico (e anche da parte nostra, per esempio qui). Un progetto di quattro stagioni splendidamente orchestrato, un lungo viaggio filosofico che si sviluppa intorno a tematiche quali l’etica e la morte senza mai cadere in toni eccessivamente moraleggianti o didascalici.

Eleanor Shellstrop è una donna egoista e disinteressata, che dopo l’improvvisa morte si ritrova per errore nel good place, il posto buono, il luogo in cui finiscono le anime di coloro che secondo un complicato sistema a punti si sono distinti come i migliori tra i migliori in vita. La commedia degli equivoci a cui dà origine l’arrivo di Eleanor si evolve presto in qualcosa si più complesso e intelligente, un vero e proprio esilarante trattato etico sul bene e sul male, nonché sulla possibilità di crescere e diventare la versione migliore di sé stessi. Scrittura brillante, battute taglienti e un worldbuilding senza pari nel mondo delle comedy televisive rendono The Good Place un riuscitissimo esperimento unico.

5) What We Do in the Shadows

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Ve li ricordati i vampiri di True Blood? E quelli di The Vampire Diaries? E come dimenticare il periodo seguito a Twilight, in cui sembrava che al mondo non ci fosse niente di più attraente e glamour di un vampiro aitante dalle sembianze di un eterno adolescente pallido? Bene, dimenticate quanto i teen drama e la televisione ci hanno insegnato sui novelli Dracula. Una nuova generazione di succhia-sangue è arrivata sul piccolo schermo e credeteci, non siete pronti.

Nato come spin off dell’omonimo film cult diretto e interpretato da Taika Waititi e Jemaine Clement (che rimangono coinvolti nella serie nelle vesti di produttori, creatori, sceneggiatori e registi), What We Do in the Shadows è un mockumentary che segue le vicende di tre vampiri a Staten Island, vicino a New York. E scoprirete presto che la vita di questi moderni Dracula è piuttosto abitudinaria nella sua assoluta follia e dissolutezza, mentre la serie non manca mai di fare ironia sull’assoluto anacronismo di queste creature voluttuose e incapaci di stare al mondo, spesso coinvolte in faide senza nemmeno accorgersene e senza gli strumenti che servono per gestire la realtà contemporanea. Originale e acuta, What We Do in the Shadows è un prodotto di nicchia, la cui qualità eccezionale è stata riconosciuta anche con una nomination agli ultimi Emmy Awards come migliore commedia televisiva.

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