Ormai una serie televisiva che si rispetti non è tale se al suo interno non è presente un personaggio che riesca a farsi amare e odiare allo stesso tempo. Dare allo spettatore prima infiniti motivi per detestare qualcuno e poi, subito dopo, dargliene altrettanti per giustificare il suo comportamento e fargli pensare “hei, ma allora questo personaggio non è un infame completo“, può rivelarsi a volte una strategia vincente. Una sensazione che tutti hanno sicuramente provato con una serie tv come The Big Bang Theory (con uno dei suoi protagonisti), ma che senza ombra di dubbio si è presentata anche durante la visione di molti altri prodotti del piccolo schermo.
E no, con il termine “bastardo” non ci riferiamo a personaggi come Jon Snow, come alcuni di voi avranno forse ironicamente pensato, ma a personaggi che, attraverso le loro azioni, le loro parole e il loro comportamento, nella maggior parte dei casi, si sono guadagnati l’appellativo di meschini da parte degli spettatori. Ma come sappiamo bene, la verità non sta mai da una parte sola, e ciò che all’apparenza può sembrare cattiveria, andando a scavare bene, si rivela essere un meccanismo di difesa, che rende questi personaggi decisamente umani e, alla fine, solo degli adorabili bastardi.
Vediamo quali serie tv, oltre a The Big Bang Theory, ci hanno regalato personaggi bastardi e al tempo stesso terribilmente adorabili.
1) Christopher Moltisanti – I Soprano
Il pupillo di Tony Soprano, il suo braccio destro quasi fino alla fine del drama della HBO. Christopher Moltisanti (Michael Imperioli) è il cugino di Carmela Soprano e, fin da giovanissimo, Tony lo ha preso sotto la sua ala, considerandolo quasi un nipote e crescendolo in mancanza di una vera figura paterna. Lo ha addestrato a prendere, un giorno, il suo posto e ha fatto di lui un soldato perfetto e spietato. Christopher è uno dei personaggi che ne I Soprano viene approfondito di più e sebbene inizialmente sia presentato al pubblico come un bullo e un uomo violento, scopriamo presto che dietro questo suo atteggiamento c’è ben altro. Problemi di droga, desiderio frustrato di entrare nel mondo del cinema in qualità di attore o sceneggiatore, il sogno di vivere una vita diversa da quella con cui si sente costretto a fare i conti ogni giorno. Nonostante il suo caratteraccio, Christopher finisce per farci molta tenerezza.
2) Larry David – Curb Your Enthusiasm
Larry David interpreta da sé stesso in una commedia nera in onda dal 2000. Al centro di Curb Your Enthusiasm c’è quindi la storia di uno sceneggiatore televisivo che vive a Los Angeles con la moglie. Ed proprio il carattere di Larry a fare ogni volta da motore dell’azione comica. Larry è pignolo, terribilmente cocciuto ed eccentrico, e non riesce proprio a tenere per sé ciò che pensa. Questo lo fa finire nei guai in numerose occasioni e lo mette anche al centro delle antipatie degli altri. Non è in grado di adattarsi alle situazioni che le vita gli offre, soprattutto se le ritiene seccanti. È difficile avere a che fare non lui, perché non esita a mettere da parte i propri principi morali solo quando ne ha necessità. Al tempo stesso, però, Larry non è una persona cattiva, a dispetto di ciò che chi lo incontra per la prima volta può pensare di lui, e in più di un’occasione è lui a essere vittima dell’opportunismo o dell’egoismo altrui. Sembra un bastardo fino al midollo, ma in realtà ha qualcosa che lo rende adorabile agli occhi del pubblico.
3) Roman Roy – Succession
Roman Roy (Kieran Culkin). Il figlio più giovane di Logan Roy, uno dei protagonisti di Succession. Roman inizia il suo percorso all’interno della serie della HBO venendo dipinto come un giovane emotivamente immaturo e irresponsabile che tenta in tutti i modi di affondare chi gli sta intorno, quasi gioendo dei fallimenti altrui. Tra i figli di Logan è forse il più incasinato di tutti e non passa un attimo senza che Roman cerchi di sottrarre al padre il ruolo all’interno della redditizia azienda di famiglia. È sempre stato considerato un infame, ma fin dal primo episodio in lui c’è stato qualcosa che ci ha fatto dubitare della sua cattiveria gratuita e che ci ha fatto provare sentimenti contrastanti nei suoi confronti. Un cambiamento importante è avvenuto soprattutto nella terza stagione di Succession, quando abbiamo avuto l’opportunità di vedere Roman affrontare i propri traumi e fare i conti con il proprio passato, senza ignorarlo come aveva tentato di fare per molto tempo. Alla fine, anche lui non è che un uomo con tutte le sue fragilità ed è adorabile anche per questo.
4) Spike – Buffy l’ammazzavampiri
William il Sanguinario. Un nome divenuto leggenda ormai, sebbene sia conosciuto da tutti come Spike (James Marsters). Il vampiro dal look punk che ricorda quello di Billy Idol. Il temibile avversario che non rinuncia mai alla sua sigaretta e che non vorrebbe per nulla al mondo rinunciare all’amore di Buffy. Spike ce ne ha messo di tempo per cambiare. È entrato nel cuore degli spettatori a dispetto del suo caratteraccio. O forse proprio per quello. Deciso a tutti i costi a distruggere la cacciatrice di vampiri, non avrebbe mai immaginato che un giorno se ne sarebbe innamorato follemente. Il suo lato più umano e più romantico, rimasto sepolto per troppo tempo, è ciò che rende Spike tanto adorabile. La corazza vampiresca e crudele che si è creato durante i secoli, invece, fa di lui un bastardo senza eguali. Era poco apprezzato da Buffy e dai suoi amici, che collaboravano con lui per necessità più che per giovare della sua irritante compagnia. Eppure, non affezionarsi a lui sarebbe stato impossibile.
5) Perry Cox – Scrubs
Il mentore di J. D., ma guai a definirlo tale o potreste beccarvi una delle sue classiche sfuriate. Perry Cox è un uomo incredibilmente duro con sé stesso e con gli altri. Un burbero misantropo sempre pronto a tirare fuori una parola di disprezzo per chiunque, cercando di mascherarla con il cinico sarcasmo che lo contraddistingue. Non è solito dimostrare il suo affetto, eppure ne prova molto per le persone che fanno parte della sua vita. Inevitabilmente si affeziona al suo giovane pupillo John Dorian, nonostante continui a dargli soprannomi discutibili e a rimproverarlo ogni volta che ne ha l’occasione. Ma sappiamo tutti che Cox lo fa solo per prepararlo alle delusioni e alle sofferenze della vita, per evitare che anche J. D. ne rimanga schiacciato come è capitato a lui. Nel corso delle 9 stagioni che compongono Scrubs si è dimostrato numerose volte un irrimediabile bastardo, ma le fragilità emotive, la depressione di cui ha sofferto e le insicurezze che nasconde sotto un guscio solido come il diamante, lo hanno reso più umano e facile da amare.
6) Billy Butcher – The Boys
Tutti temono il carattere di Butcher, la sua capacità di diventare terribilmente violento nel giro di pochi secondi se qualcosa non va come lo aveva previsto nei suoi piani. La sua è stata una storia di perdite e dolori immensi, e ogni esperienza vissuta lo ha portato a diventare l’uomo che abbiamo conosciuto in The Boys. Un duro dal cuore morbido, un uomo che piuttosto che mostrare la sua parte buona agli altri preferirebbe prendersi a sprangate. In più di un’occasione, nel capolavoro di esecutivo Eric Kripke, ha dimostrato di essere un’opportunista. I suoi compagni di squadra sanno che ogni cosa che Butcher dice è calcolata nel dettaglio e nasconde un secondo fine. Ma al tempo stesso Billy ama profondamente. Tanto profondamente da vivere con il terrore che ogni istante le persone a cui vuole bene gli possano essere strappate dalle braccia, proprio come è successo a sua moglie Becky. Chi più di lui può riempirci di tenerezza e al tempo stesso farci pentire di aver appoggiato le sue scelte?
7) Damon Salvatore – The Vampire Diaries
Eccolo lì. Il suo sorriso impertinente e l’aria da duro. Fin dal primo episodio in cui è apparso in The Vampire Diaries, Damon Salvatore (Ian Somerhalder) ha portato Stefan, Elena e gli altri all’esasperazione. Abituato ad agire seguendo il proprio istinto e fregandosene del parere di chi gli sta intorno, Damon ha più volte dimostrato di essere una persona egoista e non gli è mai importato tenerlo nascosto. Certo, con il passare delle stagioni il suo carattere si è un po’ ammorbidito, ma la spigolosità e la strafottenza del maggior dei fratelli Salvatore non sono mai sparite del tutto. Quante volte abbiamo pensato “certo che Damon si è comportato proprio da infame”. Quando ha pugnalato Lexi, quando ha spezzato il collo a Jeremy senza sapere che stesse indossando l’anello che gli avrebbe permesso di tornare in vita. E tutto questo solo per vendicarsi di Elena o di Stefan. Eppure bastava un istante per dimenticare tutto e tornare ad amarlo. Dopo 8 stagioni conosciamo i motivi delle azioni di Damon Salvatore.
8) Sheldon Cooper – The Big Bang Theory
Ammettiamolo. Tutti abbiamo considerato Sheldon Cooper un infame per la maggior parte del tempo in The Big Bang Theory. La sua super intelligenza e la sua incapacità di relazionarsi con le persone lo hanno reso un tipo veramente unico nel suo genere. È estremamente abitudinario, pignolo, convinto di avere ragione su qualsiasi argomento e in qualunque occasione, sempre pronto a ricordare agli altri quanto i suoi ragionamenti siano sensati rispetto ai loro. Sheldon Cooper spesso è davvero insopportabile, e perfino il suo migliore amico Leonard fatica a rapportarsi con lui. Cerca di imporre il suo schematismo anche a chi gli sta intorno e ce ne mette di tempo per aprirsi a cose da lui ritenute inutili come l’amore e il sesso. Eppure il protagonista della serie di Chuck Lorre ci fa una tenerezza infinita. Il suo essere bastardo con gli altri è solo il risultato di un carattere problematico, non di una cattiveria gratuita o insensata e, nel corso delle stagioni, impara a essere anche molto romantico.
Sheldon Cooper di The Big Bang Theory ha un carattere decisamente particolare, ma noi abbiamo imparato a volergli bene lo stesso.
9) Roy Kent – Ted Lasso
Quando Ted Lasso viene mandato in Inghilterra ad allenare una squadra di calcio britannica non ha idea che il suo percorso dovrà incrociare quello di Roy Kent (Brett Goldstein), il capitano di quella squadra, il burbero veterano che a modo suo lo aiuterà nel lavoro di allenatore. Il modo di Kent di spronare il prossimo è particolare, è fatto di insulti, parolacce, frasi cattive. Il suo vocione contribuisce a rendere ancora più scorbutiche le sue imprecazioni nei confronti di chiunque gli si pari davanti, persino la sua amata nipotina, una bambina che stravede per lui e a cui lui si rivolge come fosse di fronte a un membro della sua squadra. L’essere eccessivamente duro con gli altri lo fa sembrare al primo impatto un bastardo senza possibilità di redenzione, sebbene sia proprio questo a divertire lo spettatore. Invece, nel corso degli episodi e, soprattutto tra prima e seconda stagione, subisce una bella evoluzione.
Vediamo un uomo che impara a scoprire lati del suo carattere che non pensava esistessero. Lo vediamo aprirsi piano piano a relazioni e a rapporti di amicizia duraturi con cui si permette di far cadere la maschera da duro. Roy è così infame da essere irrimediabilmente adorabile nel suo tentativo di non mostrare agli altri il suo cuore morbido.