Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler di The Dropout, A small light, Ecco a voi i Chippendales, Halston, Love & Death, Julia, Tutto chiede salvezza.
Non sempre è immediatamente palese che si sta raccontando una storia vera. Spesso la vita non sembra per forza qualcosa di straordinario, e anche le celebrità o chi ha un nome importante vive delle vite definibili normali. O almeno, così vogliono farle sembrare. Spesso, inoltre, sono le vite più normali ad essere interessanti, quelle da cui ti aspetti poco e ti sorprendono immediatamente. Le storie che non tutti conoscono, quelle che è più interessante conoscere, le vite che non prendiamo in considerazione, le trame di cui non hai mai sentito parlare. Tantissime serie tv sono delle biopic, delle storie di vite vissute veramente, solo che non si capisce immediatamente perché la storia che stanno raccontando semplicemente non è sulla bocca di tutti. Il cinema imita la vita vera, lo sappiamo, e spesso va anche molto oltre; ma ancora più spesso è la vita ad andare oltre la fantasia e le storie più belle sono quelle che coinvolgono personaggi veri, che hanno vissuto davvero determinate emozioni e determinate esperienze. Non c’è solo Dahmer, non c’è solo Inventing Anna, ci sono tantissime storie che probabilmente non conoscerete ma che, a loro modo, possono essere strabilianti.
1. The Dropout
Miserie televisiva, distribuita in prima battuta da Hulu e solo dopo da Disney+, in Italia. The Dropout racconta la storia di Elizabeth Holmes, fondatrice di Theranos, una nota società di biotecnologie statunitense. The Dropout è basata sull’omonimo podcast condotto da Rebecca Jarvis e distribuito da ABC News. The Dropout non è solo la storia della carriera di Elizabeth Holmes ma è anche il racconto della sua disfatta personale, degli ostacoli che hanno tempestato la sua vita privata e delle scelte che hanno determinato poi la sua disfatta. The Dropout ripercorre per intero la vita di Elizabeth Holmes, andando a soffermarsi soprattutto sul periodo adolescenziale, che ha reso la Holmes la donna che sarà poi portata alla sconfitta. Eppure, la sua è una storia che parte dalla vetta e The Dropout segue questa linea narrativa, facendo partire la narrazione proprio dall’ascesa di Theranos, la società di Elizabeth Holmes. Il declino, le bugie e gli inganni perpetuati dalla protagonista si inseriscono piano piano in una narrazione che ne fa i protagonisti, li mette al centro dell’attenzione e fa sì che delineino la verità . Una bravissima Amanda Seyfreid interpreta la fondatrice e in The Dropout l’attrice risalta in maniera preponderante, portando a casa una fantastica interpretazione su cui sembra poggiarsi l’intera serie.
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2. A Small Light
È la biografia di Miep Gies, segretaria di Otto Frank, il padre di Anna Frank. La storia che racconta la conosciamo tutti, potrebbe sembrare l’ennesimo prodotto incentrato sugli anni dell’olocausto, per quanto non ce ne siano mai abbastanza. Eppure, con A Small Light, qualcosa di diverso c’è e si nota da subito. Il punto di vista questa volta è davvero originale ed è qualcosa che effettivamente, fino ad oggi, non avevamo mai visto. La segretaria Miep Gies aiuta il suo datore di lavoro, Otto Frank (interpretato da un bravissimo Liev Schreiber, noto al grande pubblico per il suo Ray Donovan) e la sua famiglia a nascondersi durante la guerra. La serie si può trovare su Disney+ e il consiglio è sicuramente quello di recuperarla, quantomeno per guardare con occhi diversi qualcosa che si pensa di conoscere già a menadito. La biopic della segretaria Miep Gies non è soltanto una storia originale che ci permette di capire tante cose in più, ma è anche un modo per immedesimarsi in vesti diverse, nelle quali non avremmo mai pensato di poterci immedesimare. Lo sfondo della serie è una delle guerre più terribili della storia dell’umanità e lo sguardo dolce e comprensivo che A Small Light ci restituisce è uno dei motivi per cui è davvero importante e interessante recuperarla.
3. Ecco a voi i Chippendales
Siamo negli anni Ottanta e lo sfondo è quasi sempre un club; la storia dei Chippendales è la storia di Somen Steve Banerjee, fondatore del più grande impero di spogliarello maschile al mondo. Immigrato indiano, sfida le leggi e le convenzioni della nuova cultura a cui si approccia e sfonda nel settore quasi senza ostacoli. Se non fosse per una serie di scelte sbagliate, che coinvolgono spesso attività criminale, che lo porteranno prima di quanto si aspetti alla disfatta dell’intero impero. Ecco a voi i Chippendales (in lingua originale Welcome to Chippendales) è un racconto biografico che sfocia nel crime, che sa intrattenere e anche far ridere, con un’ironia tagliente e non troppo scontata. In fondo, Ecco a voi i Chippendales è il racconto del famoso e anche abbastanza blasonato sogno americano, che spesso siamo abituati a vedere sui nostri schermi. La nota originale della serie sta sicuramente nel racconto dell’immigrazione e della rivalsa del protagonista, che contro tutto e tutti riesce a prendersi ciò che vuole, con l’aiuto di alcuni suggerimenti interessanti. La serie è su Disney+ e ad oggi è ancora poco conosciuta rispetto a quello che meriterebbe: se cercate un crime diverso e al contempo una storia leggera che possa appassionarvi, i Chippendales fanno per voi.
4. Halston
Dopo il racconto della storia di Gianni Versace, Ryan Murphy si ritrova nuovamente a scrivere un’ottima biopic riguardante il mondo della moda; Halston è un marchio ma ancora prima è un uomo, un designer e uno stilista di origini europee. La storia segue la sua vita ma soprattutto la sua carriera, che lo porta in auge grazie al suo stile riconoscibile e al lancio di un mood che ha fatto cultura. Ewan McGregor, che interpreta Halston, fa uno splendido lavoro sul personaggio, restituendo in pieno ogni dettaglio della sua personalità , dalla forza alla fragilità . Come è prevedibile, il successo tende a sfumare anche per Halston che, ad un certo punto della sua carriera, fa delle scelte sbagliate, soprattutto morali, e vede la sua intera vita sgretolarsi piano piano. È la storia dell’uomo che c’è dietro il brand. Halston, il marchio, ha un grande successo soprattutto negli anni Settanta, quando contribuisce alla creazione di un vero e proprio stile e di un pezzo di cultura americana. La serie infatti è ambientato proprio nell’apice del successo di Halston, e l’atmosfera di quegli anni si respira a pieni polmoni, anche grazie ad una fotografia molto ben delineata e coerente con la storia. Come molti altri lavori di Ryan Murphy, potete recuperare Halston su Netflix.
5. Love & Death
Il crime non basta mai, non ci sono mai troppe serie del genere, non ci stancherà molto facilmente. Soprattutto quando la storia che vediamo raccontata è una storia vera. Candy Montgomery, donna di mezza età statunitense, uccide a sangue freddo la sua amica Betty Gore, con un’ascia. La serie ripercorre la quotidianità di Candy e cerca di farci entrare nella sua sfera di appartenenza, come volesse farci vedere il mondo dal suo punto di vista, per quanto perverso e davvero molto complesso. Una splendida Elizabeth Olsen interpreta la spietata omicida nella miniserie, uscita nel 2023 per HBO Max, e l’attrice riesce perfettamente a restituire quel senso di inadeguatezza e disagio che, in qualche modo, c’è sempre quando si parla di killer o serial killer. All’apparenza Candy sembra una donna normalissima, e per certi versi lo è. Gli anni Ottanta e l’atmosfera malinconica e cupa in cui è ambientata la serie, aiutano molto lo spettatore ad essere coinvolto, o quantomeno ad appassionarsi al caso. Love & Death è un crime, molto ben strutturato, e anche molto americano; la storia, infatti, è uno dei casi più noti degli Stati Uniti e la miniserie ha avuto, anche per questo, molto successo.
6. Julia
La serie racconta la carriera di Julia Child, cuoca e scrittrice statunitense nota anche per le molte battaglie femministe portate avanti in parallelo alla sua carriera. Ma non è tutto qui, o almeno non è così facile come può sembrare. Julia non è solo la storia di Julia Child, ma si propone di essere la storia della televisione statunitense, la storia della cultura di massa e, perché no, la storia del femminismo. In questa miniserie la protagonista è una donna che ama cucinare e che fa della sua passione un lavoro, ma sa di poterlo fare solo con delle condizioni che coinvolgono un certo status della cultura americana. Negli anni Sessanta, infatti, la televisione di massa in America ha una sorta di crisi e sa di dover puntare su delle nuove leve per superare questo ostacolo. Julia Child si inserisce in questo spiraglio e lo fa a modo suo, battendosi per la sua indipendenza e dettando un suo stile che diventerà assolutamente riconoscibile nel tempo. Julia, quindi, è una biopic su Julia Child ma è anche molto altro. Se avete visto il film Julie&Julia, con Meryl Streep nei panni della Child, non potete perdervi la serie Julia, incentrata sulla stessa donna ma con un punto di vista leggermente diverso. La serie è una produzione HBO Max.
7. Tutto chiede salvezza
Quando si parla di biopic si pensa subito alle straordinarie vite di alcuni personaggi americani o internazionali; ma più spesso di quanto si pensi anche in Italia c’è qualcuno che riesce a partorire un prodotto di qualità , che racconti la vita straordinaria o anche molto ordinaria, come in questo caso. Daniele Mencarelli, scrittore e poeta, scrive Tutto chiede salvezza, vincitore del Premio Strega Giovani e rivelazione del 2020. Dall’omonimo libro viene tratta la serie che su Netflix ha fatto molto scalpore e che ha ottenuto molto successo, e il motivo è molto semplice: la serie racconta proprio un’esperienza di trattamento sanitario obbligatorio dello scrittore, che si ispira alla sua vita e alle sue sensazioni nello scrivere il personaggio di Daniele, appunto. Mencarelli fa un lavoro straordinario sulla straordinarietà della quotidianità e sulla bellezza della fragilità . La serie, infatti, vede protagonisti vari personaggi, oltre a Daniele, ognuno con la sua bellezza, ognuno in cerca di quella disperata salvezza tanto difficile da trovare. In questo caso la biopic sembra non essere su una persona nello specifico (per quanto, come detto, si ispira alle vicende dello scrittore) ma sembra inglobare chiunque abbia bisogno di quella storia, chiunque abbia voglia di farsi coinvolgere in un racconto bellissimo, dolcissimo ma anche amaro, pieno di semplicità ma anche di complessità . Non a caso, Tutto chiede salvezza, è stata rinnovata per una seconda stagione che, a questo punto, non vediamo l’ora di apprezzare.