Vai al contenuto
Home » Serie TV

Non è servito a niente

The Last of Us
Ma prima di continuare con la lettura abbiamo entusiasmanti novità da condividere con te. A breve sarà disponibile Hall of Series Plus, il nostro servizio in abbonamento che ti permetterà di accedere a moltissimi contenuti esclusivi e in anteprima.

Inserisci il tuo indirizzo email e clicca su ‘Avvisami’ per essere notificato quando Plus sarà disponibile.

* campo obbligatorio

Le ultime due puntate di The Last of Us, in particolare la quinta, vanno a riassumere in modo esemplare una grossa parte del videogioco omonimo, riuscendo a concentrare quasi tutto in soli due episodi, con un risultato decisamente ottimale in grado di riassumere il dolore e le sensazioni dei due protagonisti, sempre più provati e plagiati dal viaggio che li vede costretti ad affrontare la parte più oscura e spregevole dell’umanità (se così merita di essere chiamata) sopravvissuta. Si, perché la lotta alla sopravvivenza trasforma inevitabilmente chiunque ci si ritrovi coinvolto, annebbia la vista e offusca i pensieri, non permette di ragionare umanamente e genera una follia collettiva destinata a condurre il mondo alla propria inesorabile fine.

The Last of Us parla di società e di integrità morale

the last of us
The Last of Us (640×427)

A niente è servito, per Kathleen, mantenere unito il gruppo di ribelli di Kansas City dopo la perdita di suo fratello, come non è servito a nulla per Henry tradire i suoi e patteggiare con la FEDRA per mantenere vive le speranze di vita del piccolo Sam, suo fratello minore, tutto ciò che gli era rimasto. Gli intenti di questi due personaggi si scontrano inesorabilmente in una lotta infinita in cui nessuno dei due è disposto a rinunciare a qualcosa. Non si parla di certo di una rinuncia semplice, ma in entrambi i casi l’amore non ha saputo reggere il confronto con la razionalità, finendo per tramutarsi in follia distruttrice, seminando il panico generale e costando carissimo a tutti i presenti. Kathleen mette a repentaglio l’integrità dei ribelli e la sicurezza dei sopravvissuti di Kansas City, con l’inutile scopo di dare la caccia a Henry e Sam, per trovarli e giustiziarli. Lo stesso Henry, accecato dalla paura di perdere il suo fratellino, l’unico affetto rimasto da proteggere, decide di andare contro la sua comunità e mettere a serio rischio l’incolumità di tutti pur di ottenere i farmaci necessari per stabilizzare le condizioni di Sam, affetto da leucemia. Tutti questi sforzi, tutto questo senso di protezione e appartenenza si rivela completamente inutile, a dimostrazione di come anche in una situazione di emergenza, anzi, soprattutto in tale condizione, l’animo umano si rivela inadatto, vile, non in grado di reggere la pressione. The Last of Us è una continua corsa alle armi, un ritorno allo stadio primordiale in cui l’anarchia è destinata a regnare laddove nessuno è in grado di imporsi come potere forte e autorevole. In questo senso, The Last of Us, è un manifesto sociopolitico dell’umanità, come d’altronde ogni prodotto post apocalittico che implichi la ricostruzione di un senso di comunità apparentemente condiviso, ma che poi, in casi di emergenza come questo, crolla come un castello di carte.

Un viaggio disperato

The Last of Us (640×360)

Quello di Ellie e Joel è il classico viaggio della disperazione, di quelli che inizi con un obiettivo, una speranza di arrivare dall’altra parte, ma che non sai se riuscirai mai a completare. In questo percorso, i due protagonisti di The Last of Us, sono destinati ad incontrare le più disparate personalità, tra anarchici, forze armate violente e sopravvissuti cannibali, ovvero tutta gente che si arrangia come può, e che di per sé non è giudicabile più di tanto. Abbiamo parlato di integrità morale, ma bisogna anche considerare il fatto che di fronte al gesto di Henry, nella massacrante scena in cui è costretto a eliminare il sangue del suo sangue, ormai infetto, per poi non reggere il trauma e porre fine alla propria vita con un colpo alla tempia, Joel e Ellie, restano impietriti. Non come si fa con qualcosa che non si condivide, ma anzi, quasi in tono di resa. Ed infatti, subito dopo i due provvedono a dare degna sepoltura agli sfortunati fratelli, accompagnandoli a riposare insieme nell’eternità. I volti di Joel ed Ellie appaiono sempre più sciupati, puntata dopo puntata, segnati dalla fatica ma anche e soprattutto dal confronto con la realtà, che dimostra di essere persino più meschina di quanto non abbia fatto credere fino ad allora. Il destino dei due protagonisti della serie è quello di vagare in lungo e in largo per lande desolate, in cui il vero nemico non sarà di certo un clicker o un bloater (mastodontica evoluzione del primo), nonostante questi rappresentino già di per sé una bella gatta da pelare; quanto più il confronto con la frastagliata realtà delle comunità sopravvissute, ognuna con le proprie regole ferree, basate su una morale artificiosa e piena di falle, destinata sempre a crollare. 

the last of us
The Last of Us (640×360)

E’ una missione impossibile, quella di Joel e Ellie, due cavie a cui è stato affidato il destino dell’umanità conosciuta, ma che proprio con questa devono misurarsi quotidianamente, cosicché la sfida diventa doppia, perché se da un lato la preoccupazione maggiore resta quella di sopravvivere all’epidemia e non restare vittime della stessa, dall’altro la vita di chi vuole realmente cambiare qualcosa, dimostrando di avere fiducia in un destino migliore, è messa a dura prova da chi, come i ribelli guidati da Kathleen, sembra essersi ormai arreso ad un futuro di sopravvivenza brutale in uno dei tanti microcosmi che il virus ha creato. Dal momento che i due protagonisti non hanno più niente da perdere, la missione sembra quanto meno possibile, ma la corruzione dell’animo umano continuerà a lungo a lacerare i loro volti e a mettere e dura prova la loro integrità.

Scopri Hall of Series Plus, il nuovo sito gemello di Hall of Series in cui puoi trovare tanti contenuti premium a tema serie tv!