Già la dicitura “tratto da un romanzo di John Le Carrè” è una sicurezza, ma quando questa si sposa con la firma prestigiosa della BBC, il figlio non potrà che essere un piccolo gioiellino.
Se poi ci aggiungiamo Hugh Laurie, Tom Hiddleston, Tom Hollander, Olivia Colman ed Elizabeth Debicki tutti insieme appassionatamente… Esatto, il risultato è esagerato.
The Night Manager è una miniserie britannico-statunitense in 6 puntate, andata in onda su BBC One dal 26 febbraio al 27 marzo.
La storia inizia quando Jonathan Pine (Tom Hiddleston), ex soldato dell’esercito britannico e ora direttore di un albergo, si innamora della donna di un boss e non riesce a salvarla. La sua rabbia viene notata da Angela Burr (Olivia Colman), un’agente dei servizi segreti, che gli chiede aiuto per incastrare Richard Roper (Hugh Laurie), spietato uomo d’affari legato al traffico d’armi, che è colluso con coloro che hanno ucciso l’amante di Jonathan. Il ragazzo accetta l’incarico e s’infiltra nell’organizzazione salvando, da un finto rapimento, il figlio del boss. Arriva così a farsi voler bene da tutti, nonostante il braccio destro del boss, Corky (Tom Hollander) non si fidi di lui.
La situazione si complica quando Jonathan si innamora di Jed (Elizabeth Debicki), la donna di Roger…
Cominciamo dall’inizio: la storia è intrigante, procede a ritmi abbastanza serrati con qualche momento di calma che serve soprattutto a farci respirare e a farci ammirare le grazie di Tom Hiddleston che ovviamente è spesso… (semi)nudo. Secondo me, ormai quell’uomo accetta solo copioni dove può mostrare il proprio corpo stupendo al mondo, gli altri li butta via senza neanche guardarli: noiosi!
Ma se riusciamo a distogliere per un attimo gli occhi da quel ben di Dio, c’è tanto, tanto altro. Gli attori sono tutti magistrali: da un Hugh Laurie, ben lontano dal sarcasmo pungente e dalle turbe psichiche di Doctor House, sempre più maturo, passando per un Tom Hollander che spero di vedere in ruoli da protagonista prima o poi perché si merita il mondo, a Olivia Colman che, nonostante la gravidanza, o forse proprio grazie a essa, è ancora più luminosa del solito.
Ma è Elizabeth Debicki a spiccare tra questo cast stellare. Classe 1990, ha dimostrato di non avere nulla da invidiare ai suoi colleghi più esperti e famosi. Tanto che non vedo l’ora di vederla nuovamente all’opera in un nuovo ruolo.
Insomma, bravura, ritmi serrati, misteri, gioco delle parti. Un gioco che cattura anche lo spettatore che quasi ne fa parte a un certo punto: non è più sicuro di niente, neanche di Jonathan. È ancora uno dei “buoni”? Ma chi sono i “buoni”? C’è davvero una linea di demarcazione così netta? Ecco che John Le Carrè ripropone l’eterno dilemma: Jonathan in fondo si infiltra in una famiglia, dove i valori di fedeltà e di lealtà sono molto forti e la distrugge pezzo per pezzo, senza pensare realmente alle conseguenze, solo per la sua sete di vendetta.
Allora, chi è davvero buono e chi è davvero cattivo? Lo scopriremo mai?
Nel frattempo, godetevi questa serie!