Moltissime serie tv, nel corso degli anni, ci hanno insegnato che sono spesso i personaggi secondari a rimanere maggiormente impressi nel cuore degli spettatori. Il più delle volte si tratta di figure create ai margini della storia principale, per arricchirla in qualche modo ma senza alcuna pretesa di rimanere più a lungo di una stagione. The Walking Dead, Buffy e Supernatural sono tutte serie accumunate dalla presenza di un personaggio nato come co protagonista e riuscito, successivamente, a imporsi come protagonista. Magari qualcuno vi sta già venendo in mente, non è vero?
In questo articolo troverete sette personaggi che ci sono entrati nel cuore e non se ne sono mai andati via: da Daryl in The Walking Dead a Hook in Once Upon a Time.
1) Castiel – Supernatural
Inizialmente pensato come un personaggio temporaneo per uno specifico arco di episodi, Castiel riesce a farsi strada nel cuore degli spettatori divenendo in breve tempo uno dei personaggi preferiti dai fan. Il suo arrivo nella quarta stagione coincide con la resurrezione di Dean e con la storyline dell’Apocalisse. Inviato per salvare il maggiore dei fratelli, l’angelo diventa un potente e fidato alleato dei Winchester.
Castiel non è il classico angelo custode ma un guerriero dalla morale ferrea al servizio di Dio. Eppure, nel corso delle stagioni anche l’inamovibile animo di Castiel finisce per piegarsi di fronte a emozioni nuove e sconosciute. Con il passare delle stagioni, Castiel si sente più legato e partecipe al destino dei fratelli Winchester. Il suo rapporto cresce e diventa ancora più profondo soprattutto con Dean, dando vita a una bromance amatissima dai fan. Un po’ come quella tra Rick e Daryl in The Walking Dead. Per affetto e amicizia, Castiel arriva a sacrificare persino la propria vita.
Contro Lucifero, i Leviatani e persino Dio, Castiel si rivela un personaggio indispensabile e amatissimo di Supernatural.
2) Bernard Lowe- Westworld
Facciamo la conoscenza di Bernard Lowe nel mondo dietro le quinte dell’apparentemente idilliaca Westworld. Il compito di Bernard, come capo della programmazione, è quello di rendere gli host i più umani possibili, per garantire un’esperienza complessivamente eccitante e straordinaria ai ricchi ospiti del parco. Nella prima stagione, Bernard lavora a stretto contatto con il Dr. Robert Ford, uno dei fondatori del parco, ed è ignaro della maggior parte delle verità riguardanti Westworld e gli host. Solo con il finire della stagione SPOILER, Bernard, e noi spettatori con lui, scopre di essere un altro robot creato da Ford, con le fattezze del suo ex socio defunto.
La seconda stagione pone il personaggio in una posizione decisamente diversa: senza il suo mentore, consapevole della sua natura e responsabile di molte delle cose che stanno succedendo a Westworld. Il cammino di Bernard è molto tortuoso e lo spinge verso quel ruolo ancora più decisivo che il suo personaggio assume nella terza stagione dello show. Finalmente libero dai legami che lo tenevano vincolato al suo creatore, Bernard può decide per sé e per la sua “razza”.
3) Benjamin Linus – Lost
Signori e signore, mettete da parte i forconi e date il benvenuto a Benjamin Linus. Il percorso del personaggio all’interno della serie tv è, di certo, molto travagliato. A cominciare da quell’entrata in scena come talpa degli Altri, infiltratosi tra i superstiti per poter ottenere informazioni e, successivamente, rapire Jack, Kate e Sawyer. Scopriamo ben presto che quell’individuo magrolino e dagli occhi a palla non è altri che il capo degli Altri, che comanda in maniera quasi tirannica giurando di agire nel nome di Jacob.
Benjamin è un maestro del doppio gioco. Utilizza gli altri personaggi di Lost come fossero pedine della sua partita, non rendendosi conto di coprire lui stesso una parte piccolissima all’interno di un gioco molto più grande. Ma anche un “cattivo” come Benjamin può sperare nella redenzione. L’importante è volerlo. Così, dopo aver compiuto atti davvero atroci, Benjamin si rende conto del suo ruolo e della parte interpretata e decide di cambiare.
Tra i personaggi più odiati e amati di Lost, Bnejamin Linus sicuramente non ha lasciato impassibile nessuno.
4) Daryl Dixon – The Walking Dead
Il personaggio di Daryl fu scritto appositamente per The Walking Dead. Infatti, né lui né il fratello Merle appiano nella controparte fumettistica. Norman Reedus aveva quindi un compito forse ancora più difficile rispetto ai suoi colleghi, ovvero quello di farsi apprezzare da un pubblico che non aveva mai sentito parlare di lui prima. Non solo l’attore è riuscito nell’impresa ma ha persino superato le aspettative. Ad oggi Daryl Dixon è uno dei personaggi più amati del franchise di The Walking Dead, cresciuto con la serie stessa e conquistatosi il ruolo di protagonista dopo l’abbandono di Rick.
Introdotto come un uomo silenzioso, taciturno e spesso scontroso, Daryl trova difficoltà a sentirsi parte del gruppo finendo molto spesso con l’isolarsi. Nel corso delle stagioni, tuttavia, il personaggio si rivela un alleato indispensabile costruendo, con gli altri personaggi, rapporti di sincero affetto. Con Rick, Daryl stringe un legame di amicizia fraterna che li porta a lottare fianco a fianco, fino alla fine.
Quello che era nato come un personaggio secondario, se non terziario, finisce con l’assumere le redini guidando lo The Walking Dead durante le ultime stagioni.
5) Captain Hook – Once Upon a Time
Qualcuno dirà che è stata tutta opera del fan service e, probabilmente, quel qualcuno avrà anche ragione ma in fin dei conti chi siamo noi per lamentarci? Nella seconda stagione di Once Upon a Time, viene introdotto un villain piuttosto amato nel panorama Disney, con le fattezze dell’affascinante irlandese Colin O’Donoghue. Stiamo parlando di Capitan Uncino, qui nei panni dello scagnozzo di Cora e guidato dalla seta di vendetta nei confronti di Tremotino. Fin dal primo momento, Uncino ci viene quindi presentato come un personaggio di serie B: rancoroso, tormentato ma anche senza alcuna valenza ai fini della trama. Le cose cominciano a cambiare quando l’alchimia con Emma Swan comincia a far sussultare noi spettatori e anche i creatori. C’è del potenziale, perché non vedere dove porta?
Da personaggio di serie B, Uncino diventa, nell’arco di una sola stagione, un personaggio di serie A + che aiuta Emma Swan a venire a patti con sé stessa e a superare determinati muri. Non è un caso che la terza stagione venga considerata la migliore dell’intera serie, merito di una storyline efficace, di cattivi d’eccezione e si, dobbiamo ammetterlo, della nascita dei Captain Swan.
6) Spike – Buffy
Un altro personaggio nato come cattivo è senza dubbio Spike. Presentato come il villain della seconda stagione di Buffy, ritorna nella quarta e pian piano entra a far parte della Scooby Gang oltre a diventare l’interesse amoroso della cacciatrice. Spike arriva a Sunnydale per usare l’energia della Bocca dell’Inferno per curare la compagna Drusilla, venuto a conoscenza della presenza di una cacciatrice decide di volerla uccidere per aggiungerla alla lista. A un certo punto, geloso delle attenzioni che Angelus sta riservando alla sua fidanzata, stringe un’alleanza con Buffy: la aiuterà a fermare l’Apocalisse se dopo lui e Drusilla saranno liberi di lasciare la città.
Nella terza stagione, Spike compare per un solo episodio ma è la quarta stagione a sancire il suo ritorno come regular. Il sarcasmo e la caratterizzazione del personaggio creato da Masters, lo hanno reso uno dei più apprezzati nel corso degli anni. E, nonostante alcuni scivoloni nelle ultime stagioni, Spike si è sempre confermata una figura fondamentale all’interno della lore di Buffy.
7) Andy Bernard – The Office
Nella terza stagione di The Office, Jim ha lasciato la filiale di Scranton per trasferirsi in quella di Stamford. Qui fa la conoscenza di Andy Bernard, un venditore senza particolari doti se non una passione sfrenata per il canto a cappella. Andy finisce poi nella filiale di Scranton dopo la fusione e inizia piano piano a entrare a far parte della “famiglia”. La parte di Ed Helms non era stata pensata per durare così tanto ma lo straordinario talento comico dell’attore ha reso Andy un personaggio difficile da lasciare andare.
Inizialmente ruffiano e irascibile, Andy affronta un percorso di riabilitazione per risolvere i suoi problemi di gestione della rabbia. Il percorso compiuto dal personaggio risulta a tratti altalenante, soprattutto nelle ultime stagioni dove si trasforma prima in un mostro del marketing e poi in un santone.