Non le guardare. Non ti avvicinare, neanche per errore. Se non sai di poterle gestire, stai lontano da loro. Le Serie Tv sanno essere una grande opera di intrattenimento, ma sanno anche farti del male. Insomma, sanno parlare di te in un modo per cui devi sapere se sei davvero pronto. Prima di premere il tasto play riflettici bene. Metti in fila le tue priorità , le tue necessità , cerca di capire di cosa tu abbia bisogno. Se non hai intenzione di guardare qualcosa che ti studi dentro facendo luce su tutte le tue vulnerabilità , allora posticipa la visione fin quando non ti sentirai in grado di affrontare ciò che ti diranno. Le produzioni come This is Us o BoJack Horseman non sono sempre semplici da digerire. Insomma, non sono una buonanotte prima di dormire. Dopo averle viste, potresti infatti faticare ad addormentarti. Una lunga serie di mostri interiori potrebbero venire a farti visita dopo aver concluso l’episodio, e come si fa se succede? Davvero amico, riflettici. Fallo per bene, senza fretta. Noi ti aiutiamo, intanto. Ti diciamo quali Serie Tv dovresti evitare se non sei pronto a questo tipo di visione. Facciamo il possibile, insomma, ma poi tocca a te.
Da This is Us a BoJack Horseman: ecco quali Serie Tv non dovresti guardare se non hai alcuna intenzione di passare una notte insonne rannicchiato in te stesso (con i fazzoletti accanto)
1) This is Us
Che botta This is Us, amici. All’inizio non ci pensi. Vedi la storia di una famiglia e credi sarà un family drama qualunque con il protagonista che si lamenta della sua invadente famiglia e una madre troppo impicciona che cerca di recuperare tutto quello che non ha fatto quando i figli erano ancora piccoli. E invece no. This is Us è la storia di una famiglia che si è sempre appartenuta, una famiglia di cui conosci il passato e il presente. Una di quelle a cui, a un certo punto, manca un pezzo. Come succede nelle famiglie normali. Ma quel pezzo, This is Us, te lo racconta, e alla fine finisce che manca anche a te. Che ti ricordi com’era nell’infanzia, i bei ricordi che ha lasciato, come viveva la sua vita. Ed è su questo che fa forza la produzione: la malinconia. Il ricordo di quel che era e il paragone con il presente. Quando decidi di approcciarti a essa non stai soltanto guardando una Serie Tv: diventi parte di quella Serie Tv. Distaccarsi da quel flusso così reale di storie è impossibile. Vieni risucchiato dentro quel vortice immediatamente, e per forza di cose poi ti ritrovi costretto a pensare, rimurginare sui tuoi rapporti familiari. Che non siano perfetti lo sai già , ma This is Us ti aiuta a capire che forse non è necessario che lo siano. Vanno bene così, anche se qualche volta ti fanno male.
2) BoJack Horseman
Non guardarla BoJack Horseman, fidati di chi ci è passato. Stanne lontano il più possibile anche se non ti senti rappresentato dal cavallo antropomorfo. Stanne lontano perché, fidati, alla fine scoprirai di essere qualcun altro: l’insoddisfazione di Princess Carolyn, la disperazione di Diane, l’impressione di star sempre fermo di Todd. In qualche modo, BoJack Horseman ti parla senza fare sconti. Per sei stagioni la serie ha affrontato diverse tematiche non per giustificare la tristezza dei protagonisti o per darle un nome, ma per cercare di analizzare tutto quello che accade durante la vita di un essere umano, e di come questo – poi – lo cambi, lo plasmi e lo trasformi. Per mettersi in discussione ci vuole una grande dose di buona volontà e un valanga intera di coraggio. Per iniziare a farlo si può partire dalle piccole cose, e probabilmente BoJack Horseman potrebbe essere un primo tassello. Insomma, non pensare di guardare una puntata e poi andare a dormire come se niente fosse. Nulla di più lontano dalla realtà . Probabilmente guardando la storia del cavallo antropomorfo ti metterai nel tuo solito letto di sempre che, però, per quella sera sembrerà più vuoto. Sarà proprio quello il momento in cui lo riempirai di quesiti, domande senza risposte, e probabilmente autocritiche. Rischi di odiarti un po’ dopo averlo visto. Quindi non farti influenzare dalla grande fama che ha avuto, non guardarlo solo per stare al passo con i tempi. Guardalo soltanto se te la senti davvero.
3) Grey’s Anatomy
Probabilmente su Grey’s Anatomy, data la durata infinita delle stagioni e la strada poco credibile che ha oramai intrapreso, ridiamo e scherziamo il 70% del tempo, ma la verità è che per iniziare questa Serie Tv ci vuole davvero coraggio. E non soltanto per la sua lunghezza. Intendiamoci, le prime stagioni erano davvero una difficili da vedere. Si piangeva continuamente sia in sala operatoria che fuori. Non erano solo Derek e Meredith, erano anche le storie dei pazienti, il loro vissuto. Il loro modo di prepararsi a un intervento che avrebbe potuto cambiare tutto. Erano i rapporti tra i protagonisti, dei rapporti che non possono essere ridotti soltanto a Meredith e Derek, ma anche a Meredith e Cristina, Izzie e Danny. Con il tempo Grey’s Anatomy ha perso tutto quello che, inizialmente, l’aveva resa un successo, ma soltanto chi ha goduto di quel successo in diretta sa quante lacrime si consumassero di fronte al televisore.
4) Patrick Melrose
Non puoi pretendere che una sceneggiatura drammatica diventi una commedia, e questo è un assioma che è bene ricordare se si dovesse decidere di guardare Patrick Melrose, la dilaniante Patrick Melrose. Caratterizzata da sparse linee temporali, la serie racconta la storia di Patrick, un uomo in perenne lotta con se stesso che predilige il caos alla calma. Lui si sente davvero se stesso soltanto in mezzo ai drammi, ai dilanianti casini che nella sua vita sono accaduti sia per sua volontà che non per sua volontà . Il protagonista non è infatti una vittima, non sempre almeno. Lo era quando era ancora un bambino, ma poi non lo è più stato. Con naturalezza, Patrick è diventato il suo stesso carnefice. Il peggior nemico di se stesso che scappa dalle cose che vanno per rintanarsi nel caos, il luogo in cui è cresciuto e in cui più si riconosce.
Per questa ragione, Patrick Melrose è una Serie Tv estremamente complessa perché caratterizzata da continui autosabotaggi, tristezze prolungate e tossicità . Per di più, il protagonista non arriverà alla fine delle puntate con un nuovo inizio glorioso di fronte a sé. Ci anticiperà di voler rimettere insieme i cocci della sua vita, ma nulla di più. Non esiste un lieto fine in questa produzione, non esiste neanche una vera fine. Perciò siate davvero certi di essere pronti a guardarla. Non buttatevi a capofitto senza sapere cosa ci sarà dentro. Patrick Melrose è un’esperienza immersiva. Potrebbe farvi male più di quanto pensiate.
5) After Life
After Life è una Serie Tv estremamente difficile, una di quelle che ti entrano dentro e ti racconta qualcosa che è sempre vicino a te. Che tu abbia paura di perdere qualcuno o che tu l’abbia già perso non importa: After Life saprà parlarti comunque. Ricky Gervais, con il suo black humor e il suo cinismo, sembra quasi abbattere la quarta parete per rivolgersi direttamente a chi sta guardando la serie. Ti racconta che il dolore non passa, che si ancora a te. Non ti preannuncia un futuro in cui tutto andrà meglio, anzi. Ti dice che sarà complesso, in alcuni giorni più di altri. La serie non racconta infatti il percorso verso la morte, ma quello che succede dopo. La tua convalescenza. Guardare After Life significa dunque non avere speranze. Non ci sono possibilità di ripresa, di lieto fine, di una morte annunciata che poi non si palesa per miracolo. E’ una storia realista che sbatte in faccia la verità di quel momento in cui, dopo il funerale, rimani da solo e non vuoi nessuno accanto perché non sarebbe mai come quella persona che adesso non c’è più. State attenti quando deciderete di guardarla. Non fatelo alla leggera. After Life è emotivamente complessa.
6) Rectify
Rispetto alle altre Serie Tv citate, Rectify gode di una fama decisamente meno forte. Per questa ragione, durante la ricerca di una nuova produzione da guardare, potresti trovarla e decidere di vederla. Complice la sua trama interessante, immaginare questo scenario non è così complesso. Eppure prima di farlo dovresti sapere che la produzione di cui stiamo parlando non è per niente una passeggiata, anzi. Rectify non parla soltanto di un uomo che esce dal carcere e ritorna alla sua vita normale. Parla di cosa facciano alla mente umana ben 19 anni all’interno di una cella e di come, una volta tornata nel mondo reale, abbia difficoltà a reinserirsi all’interno di un contesto da cui era stato escluso senza ragione. Perché Daniel non meritava quel che gli è accaduto. Perché Daniel era innocente. Rinchiuso in carcere perché ritenuto colpevole dell’omicidio della sua fidanzata, Daniel convive con ben due dolori: la perdita di Hannah e il peso di una colpa che non è mai stata sua.
Quando tornerà nel mondo reale non saprà come rapportarsi a esso, come gestire quel caos che prima di quel momento gli era stato lontano per 19 anni. Quando entra in carcere è ancora un ragazzo, e ora che va via è uomo. Tra il passato e il presente Daniel non è più la stessa persona, e neanche il mondo lì fuori lo è. Per questa ragione Rectify non è una Serie Tv che dovreste guardare a cuor leggero. E’ complessa, difficile, un macigno che pesa su chiunque la guardi. Ti costringe a riflettere, a pensare, a metterti in discussione. Lo fa attraverso un personaggio a cui è stato tolto tutto. Ti fa pensare a come reagiresti se, da un giorno all’altro, tutto quello che hai se ne andasse. E di fronte a un pensiero così non è sempre facile reagire.