Chi ha detto che la semplicità in una serie tv non paga, probabilmente non ha mai visto This Is Us. Se dovessimo descrivere in pochissime parole la trama di This Is Us potremmo dire che parla della vita di una bellissima famiglia e le avventure delle loro esistenze. Tutto qui? Ebbene sì, e se pensate che non basti per attrarvi allora è davvero giunto il momento di accendere il pc e andare a scoprire di cosa stiamo parlando. Nessun effetto speciale, nessuna trama a cui è necessario allegare riassunti e sperticate teorie, niente di tutto questo, eppure regge, regge benissimo. Quando a muovere il nostro interesse non è l’ennesimo colpo di scena ma la curiosità di scoprire una sfumatura più intensa dell’animo dei protagonisti del telefilm che stiamo seguendo, allora siamo di fronte a una di quelle serie tv semplicissime ma maledettamente belle a cui è impossibile, una volta assaporato il suo potenziale, dire di no. Ecco alcune tra le migliori serie tv – note e meno note – che più rispecchiano questa visione di intrattenimento. Siete pronti a buttarvi in una confortevole e coinvolgente sensazione di magnifica semplicità?
1) Love
Parlavamo di semplicità, e cosa c’è di più semplice dell’amore? Sì, è una domanda trabocchetto, state tranquilli, ma è proprio di questo che parla Love. Le romantic comedy sono il sale di ogni nostro Natale, e momento down, innegabile ma maledettamente vero. Semplicemente ci piace vedere quelle trame trite e ritrite che già sappiamo dove andranno a a parare: la bruttina che diventa bellissima, il bellissimo che si innamora della bruttina preferendola a una cheerleader, gli amici che si odiano a prima vista e poi chissà perché finiscono sempre insieme, e tutto un inesauribile susseguirsi di luoghi comuni dalle tinte rosa. Bene, scordatevi tutto: Love non ha niente a che fare con gli artifici tanto cari agli inguaribili romantici, Love è la perfetta trasposizione su schermo di una qualsiasi relazione del ventunesimo secolo. Scambiate quindi dal vostro immaginario mazzi di rose con birre del discount e fate a cambio tra le chiamate zuccherine e lo spasmodico controllo degli accessi sul Whatsapp. Niente principi e principesse, ma due scalmanati la cui vita sembra esserli esplosa in faccia al punto da non poter appellarci neanche alla santa Marie Kondo per salvarli. Tra mostre di arte contemporanea di cui alla fine nessuno ci ha mai capito qualcosa e pause pranzo trascorse a mangiare insieme un toast freddiciattolo fuori dall’auto Love ridisegna l’idea di romantic comedy dandoci la sua più aggiornata e veritiera versione.
2) This Is Us
Una famiglia come tante, speciale nella sua immensa semplicità. E’ forse questo il segreto di una serie tv avvincente come This Is Us? Una famiglia apparentemente perfetta che mostra le sue crepe a favore di camera, ma che come insegna l’arte del kintsugi, è pronta a riparare a ogni frattura con oro colato e comprensione. Jack e Rebecca sono una coppia perfetta che, nonostante le apparenze da vita patinata, ha superato alti e bassi litigando e riconciliandosi come solo due grandi complici riescono a fare con così tanta semplicità. Un matrimonio, una casa divenuta culla dei migliori ricordi della loro esistenza e poi una perdita dolorosissima. In questo sali e scendi emozionale, spericolato e imprevedibile come la vita stessa, i Pearson riescono a renderci partecipi delle loro piccole conquiste e dei loro traguardi mancati. Nessun forzato positivismo tossico ma vita su schermo in cui chiunque riesce a creare fin da subito un grande senso di empatia rivedendo in quei cinque eroi quotidiani qualcuno che in un modo o nell’altro è passato per la via del nostro vivere. Tre figli, dolci e piccoli neonati prima, insopportabili adolescenti poi, adulti segnati dai percorsi, incontri e scontri delle loro molte giornate, dopo ancora. Generazioni a confronto, le nostre, le loro. Un nitido specchio sulla realtà che rende gli occhi lucidi e non smette mai di mostrarci una nuova prospettiva: questo è quel semplice ma bellissimo capolavoro di This Is Us.
3) Derek
Ricky Gervais è una garanzia e il solo pensiero che Derek sia prodotta e interpretata dal comico inglese non può fare altro che convincervi a non farvi sfuggire per nulla al mondo un’opera di questa portata. Comico e commuovente allo stesso tempo, Derek ci racconta le straordinarie ordinarissime avventure di un uomo di quarantanove anni affetto da un non ben definito problema di natura mentale che lavora in una casa di riposo. Emarginato a causa della sua ingenuità e inconsapevole goffaggine Derek trova la sua dimensione passando le sue giornate in compagnia degli anziani e delle OSS della struttura.
È meglio essere gentili che intelligenti o di bell’aspetto.
È il motto che guida Derek in ogni sua azione e che come tale si pone come moto propulsivo della sua intera semplice esistenza. Genuina al punto dal conquistarci fin dal primo istante, da riempirci il cuore di gioia per le sue vittorie e da frammentarci il cuore in mille pezzi per le piccole e grandi sconfitte. Una storia semplice e meravigliosa come solo poche hanno davvero il coraggio di esserlo.
4) Master of None
Di e con Aziz Ansari, Master of None è un piccolo gioiellino che ha i tratti della commedia indipendente e che oggi giunto alla sua terza stagione non fa che rendere ancora più brillante il palinsesto di Netflix. Dev Shah è un trentenne di origini indiane che cerca di affermarsi come attore a New York provando a trovare un equilibrio tra la sua ambizione e la precaria realtà con cui spesso deve malvolentieri fare i conti. Il racconto di questa impresa segue, oltre alle avventure romantiche e sfortunate di Dev, anche le vicende dei suoi amici più stretti, trattando con intelligenza e semplicità temi come il white privilege, l’omofobia e il maschilismo. Anche in questo caso non accade nulla di sconvolgente se non l’incalzante procedere della vita di un trentenne qualsiasi immerso nella grande mela, una vita ordinaria in una cornice straordinaria capace di far risaltare anche il più piccolo dei rituali, il più prezioso dei momenti rutinari di un ragazzo pieno di sogni come tanti la cui esperienza ci appaga per la vicinanza che percepiamo con la nostra.
5) The Kominsky Method
Completamente retto da Michael Douglas e Alan Arkin, The Kominsky Method racconta il perfetto connubio di due amici, il primo ex attore, ora insegnante di recitazione e il secondo arguto agente del primo. Tanto semplice quanto immediata la serie Original Netflix conclusasi quest’anno ci ha profondamente colpiti fin dal suo esordio, merito soprattutto del cast stellato che ne fa parte e che, avvalorato da una recitazione magistrale e una scrittura empatica e mai banale è in grado di rendere avvincente anche un semplice brunch tra due uomini over 70. The Kominsky Method ha questa straordinaria capacità di riuscire a passare dal registro comico a quello drammatico senza mai appesantire o risultare al contrario superficiale: un mix sapientemente misurato tra l’introspezione e la spensierata risata che ha reso la serie una delle più apprezzate del catalogo Netflix. Due uomini la cui vita ha dato moltissimo e i cui sogni non si sono ancora frenati, fermi di fronte a due bicchieri di vino a raccontarsi quelle parti di esistenza che ancora non conoscono.
6) Lovesick
Chi avrebbe mai pensato che una malattia sessualmente trasmissibile potesse portare a qualcosa di buono? In Lovesick questa strana utopia prende forma e si tramuta in una comedy dolcissima che parte da un presupposto tanto interessante quanto semplice. Dylan ha contratto la clamidia ma non sa da chi, l’unico modo per scoprirlo è contattare tutte le sue ex ragazze per risalire alla radice della malattia e fare i conti con i suoi sentimenti e i cambiamenti che l’hanno portato a essere l’uomo di oggi. In compagnia dei migliori amici Luke e Evie, Dylan si tufferà nei nostalgici ricordi delle sue passate relazioni e tirerà le somme dei pro e dei contro che l’hanno portato a chiudere o forse rivalutare le sue vecchie storie d’amore. Lovesick è una serie tv semplicissima, in fondo si tratta di stralci di vita comune, brevi squarci nelle esistenze del donnaiolo Luke, il romantico Dylan e la pragmatica Evie, niente di più. Eppure chissà perché siamo trascinati nella turbolenta vita sentimentale di Dylan, al punto da patteggiare per l’una o l’altra ex fidanzata, sperando che proprio la nostra prediletta sia quella con la clamidia. Che detta così lo so suona malissimo, ma vedrete e capirete.
7) Please Like Me
Tutto ciò che di stravolgente possa accadere durante le quattro bellissime stagioni di Please Like Me, accade nei primi 5 minuti del primissimo episodio: Josh ha vent’anni e ha appena fatto coming out. Ecco tutto quello che vi serve sapere e che vi farà credere di aver capito in poche semplici righe di cosa le serie tratti. Niente di più sbagliato. Incipitario del grande percorso di crescita del protagonista, il coming out di Josh è solo la spinta da cui la serie prende forma per mostrarci l’approccio di Josh a una nuova vita che fino a pochissimo prima non credeva potesse calzargli a pennello. Crescere sì, ma con i propri tempi. Per nulla snaturato agli occhi della macchina da presa, Josh appare inizialmente come una ragazzo viziato, opportunista e oltremodo egoista. Tutto ciò che un protagonista non dovrebbe mai essere, o forse sì? Reale nel suo calderone di difetti, sincero, fin troppo, nell’onestà con cui si rivela sullo schermo.