3. Romulus
Sempre su Sky, troviamo un’altra serie tv, stavolta totalmente italiana, ambientata nell’antica Roma. Solo che in questo caso non si tratta di uno show tradizionale, che sviscera la parte più conosciuta della storia antica romana. Romulus fa un salto indietro molto più ampio, focalizzandosi su un periodo storico completamente ignorato da produzioni cinematografiche e televisive. Siamo agli albori dell’antica Roma, prima ancora che gli uomini conoscessero il nome della città. Prima della fondazione, i villaggi del Lazio erano riuniti in una Lega di città che cercavano di mantenere intatta la pace. Ma i soprusi, i colpi di Stato, le uccisioni e le vendette, in un contesto così primitivo, erano all’ordine del giorno.
Nelle lotte di potere condotte per guidare alle città del Lazio, sono implicati anche due fratelli, che loro malgrado devono fare i conti con la cupidigia e l’avidità degli uomini assetati di potere. La firma dell’opera è di Matteo Rovere, che aveva già ampiamente esplorato il tema con Il primo re, il film sulla fondazione con Alessandro Borghi. Con la serie tv, si concentra ancora di più sul contesto socio-politico di quel particolare periodo storico, con il quale possiamo fare pochissimi confronti con altre opere artistiche recenti. Romulus è un prodotto curato nel dettaglio, dalle ambientazioni all’abbigliamento dei personaggi. Gli attori recitano in protolatino, la lingua che molto probabilmente si parlava nel Lazio prima della fondazione di Roma. Alla base della produzione c’è uno studio durato anni e che ha coinvolto centinaia di esperti sul tema.
Romulus è una serie affascinante proprio perché sacrifica in molti casi l’intrattenimento per regalare qualcosa di più concreto. Abbiamo visto come Those About to Die sia stata pensata soprattutto come un’opera di intrattenimento. Romulus vuole essere invece anche una testimonianza.
Le due stagioni finora andate in onda su Sky raccontano di un prodotto di altissima qualità, che purtroppo il pubblico italiano non ha apprezzato come avrebbe dovuto. Matteo Rovere ha fatto un lavoro eccezionale con Romulus e la sua opera entra a pieno titolo tra i prodotti televisivi da guardare se si è appassionati della storia dell’antica Roma. È una serie anticonvenzionale, che ricostruisce un’epoca storica talmente lontana nel tempo da smarrirsi tra mito e leggenda. Folclore, tradizione, superstizione, religione e sentimenti umani fanno da sfondo ad una trama che sceglie l’andatura lenta e si prende il suo tempo.
Non è la classica serie tv che ci aspetteremo sull’antica Roma, ma in attesa della seconda stagione di Those About to Die, potrebbe essere uno di quei titoli da recuperare.
4. Rome
È invece un must assoluto per gli amanti del genere Rome, la mega-produzione HBO andata in onda agli inizi degli anni 2000. La serie ha avuto una vita travagliata e in Italia ha subito diversi tagli e riadattamenti per poter essere trasmessa in prima serata sulla Rai. Gli ingenti investimenti fatti dalla casa di produzione per metter su un progetto mastodontico come questo non sono stati ripagati da un numero sufficiente di ascolti. Ma perché Rome non ha funzionato come avrebbe dovuto se in realtà si tratta di una delle migliori serie tv sulla Roma antica? Le ragioni sono tante e andrebbero indagate tutte. Quel che resta, a distanza di circa vent’anni, è un prodotto televisivo di altissima qualità che, rivisto oggi, avrebbe tutte le carte in regola per essere annoverato tra i migliori period drama della storia della tv.
Così come Domina, anche Rome è ambientata nella fase di trapasso dalla Repubblica al principato. Solo che la serie HBO si concentra sulla fase precedente, quella delle guerre civili che seguirono l’uccisione di Cesare. Rome parte dalla fine della campagna in Gallia e attraversa il periodo delle guerre civili con Pompeo, i contrasti tra Ottaviano e Marco Antonio, la morte di quest’ultimo in Egitto e l’inizio ufficiale di una nuova fase per Roma. Mentre la grande storia si dispiega un passo alla volta, tra uccisioni, vendette incrociate e clangori di spade, due personaggi cercano di lasciare il proprio segno. Lucio Voreno (Kevin McKidd) e Tito Pullo (Ray Stevenson) sono legionari che hanno prestato servizio in Gallia al fianco di Cesare. Tornati a Roma, sono costretti a schierarsi più volte tra le varie fazioni in campo nelle guerre fratricide che seguirono l’assassinio di Cesare.
Le vicende personali di questi due personaggi si intrecciano con la grande storia, sullo sfondo di una Roma caotica e agitata.
Rome faceva parte di un progetto molto ambizioso, che si prefiggeva come obiettivo la realizzazione di più stagioni per raccontare tutto il periodo della dinastia giulio-claudia fino ad arrivare alle soglie dell’età dei Flavi, che è il periodo storico in cui è ambientata Those About to Die. Una serie di concause hanno fatto sì però che lo show della HBO non decollasse come previsto. Se fosse venuta alla luce oggi, dopo vent’anni, Rome avrebbe avuto probabilmente un altro destino. Ma è comunque un prodotto che vale la pena è recuperare, anche se non si è andati oltre la seconda stagione.