Tutti i grandi show si dotano in qualche modo di un antagonista che ne direziona trama e avvenimenti. Dalle gesta più o meno malvage, i villain colorano da sempre i tessuti di ciascuna serie tv. Oltre ai cattivi più o meno buoni, in gran parte delle storie si posizionano anche personaggi caratterizzati ciascuno in modo proprio. Ognuna di queste personalità può essere brillante in maniera relativa, ciò posto, proprio grazie alla costruzione e evoluzione che ogni figura ha nel tempo, impariamo a conoscere sempre di più coloro che tanto animano gli schermi. Personaggi fittizi più o meno complessi che definiscono in un certo modo il plot a cui appartengono, che si tratti del tanto odiato Toby Flenderson di The Office o dell’ingessato padre di famiglia Abe Weissman di The Marvelous Mrs. Maisel, sono diversi i soggetti che si dotano di un arco narrativo e di una struttura psicologica a più strati.
Infatti, spesso ci capita di scoprire caratteri articolati e oscuri in maniera più o meno tacita anche nei personaggi apparentemente più comici, semplici e innocenti.
Il bello delle serie tv sta proprio nel tempo a disposizione: la lunga distensione del racconto consente di conoscere a fondo i protagonisti ed entrare in contatto anche coi loro lati più celati. Proprio per questo, col tempo e con le evoluzioni e involuzioni di ciascuna trama, abbiamo imparato a capire anche i tratti meno evidenti di molte figure delle serie tv. E il contrasto è particolarmente evidente nei ruoli apparentemente più comici. Come è umano che sia, anche i personaggi creati solo per intrattenere si dotano di lati oscuri spesso nascosti, più evidenti, o mostrati di quando in quando agli spettatori più accorti.
1) Tahani Al-Jamil – The Good Place
The Good Place è uno show in cui è chiaro che nessun essere umano è perfetto. La Parte Buona è ormai impossibile da raggiungere proprio per via di un sistema datato di valutazione della bontà arcaica e irraggiungibile degli individui. Ognuno dei protagonisti della serie tv si dota di una certa oscurità che ne ha segnato il passato e determinato il presente nell’aldilà. Per ragioni più o meno valide sono tutti finiti nella Parte Cattiva della storia, ma spesso per azioni ormai comuni per gran parte di noi tutti esseri umani viventi nel 21esimo secolo. Tra questi in particolare, Tahani Al-Jamil fa fatica a capire che cosa abbia sbagliato, non se ne rende conto e, spesso, anche noi ce ne dimentichiamo. Dai modi raffinati e colti (con cui ironicamente risulta fuori luogo e si pone in superiorità rispetto ai compagni), non realizza di essere spesso egoista e altezzosa. Nonostante le buone intenzioni (le millemila azioni benefiche e di volontariato agite pubblicamente), complice il complesso di inferiorità verso la famosissima sorella, mostra inconsciamente un lato oscuro che ne macchia le buone gesta, persino quelle di filantropia. All’inizio può essere difficile capire perché Tahani sia finita nella Parte Cattiva, ma nel giro di qualche battuta è chiaro che la giovane ereditiera non sia tanto di classe, spontanea e magnanima come a primo impatto può sembrare. I commenti e modi supponenti finiscono di quando in quando per smascherarla.
2) Abe Weissman – The Marvelous Mrs. Maisel
Tra i personaggi più divertenti di The Marvelous Mrs. Maisel, l’ingessato padre della protagonista Midge è un genitore che vuole il meglio per la figlia. Nonostante il costante supporto dato (seppur messo alla prova) e l’incondizionato amore paterno, Abe non sempre condivide le scelte della giovane comica. In particolare, l’uomo è anche attento alla reputazione, allo stato sociale conquistato nella New York degli anni Cinquanta e all’opinione altrui. Questi sono elementi che finiscono frequentemente per influenzare il suo goffo e buffo comportamento, tanto da renderlo ancora più maldestro. Le scelte di vita di Midge sono spesso un ostacolo astratto per l’agognato benestare indisturbato dei genitori. Proprio per questo, l’impacciato uomo dai modi raffinati può risultare spesso quasi contradditorio nel suo modo di essere, e per questo ancora più comico nel tentativo di essere un buon padre e mantenere uno stile di vita e un’apparenza altolocata.
3) Toby Flenderson – The Office
Michael Scott ci aveva visto lungo: possiamo veramente fidarci di Toby Flenderson?
L’odio che lo storico direttore della filiale di Scranton della Dunder Mifflin cova in maniera più o meno esplicita verso il rappresentante delle risorse umane Toby Flenderson sembra spesso irrazionale e immotivato. L’uomo impostato e pacato (quasi apatico), cela una cotta per la segretaria Pam e segretamente spera rompa col collega Jim. Nei momenti di buio ci prova in maniera implicita e nel corso della stagioni continua ad augurarsi la rottura della coppia di punta della sitcom. Oltre alla tacita gelosia, Toby Flenderson non è soltanto il comico capro espiatorio di ogni male di Michael Scott, ma potrebbe essere addirittura il tristemente noto Strangolatore di Scranton. Sussiste infatti la teoria per la quale l’uomo non sia altri che il temibile killer che di quando in quando tormenta le cronache dell’ufficio. Il silenzioso e diplomatico uomo potrebbe nascondere il segreto più sconvolgente della compagnia di carta. Nulla è mai stato pubblicamente confermato o esplicitato, ma vogliamo veramente fidarci dei nemici di Michael Scott?
4) Maximo Gallardo – Acapulco
Il protagonista dal buon cuore di Acapulco vive in una favola dai colori saturati in cui la corruzione è sempre dietro l’angolo. A inizio stagione, il giovane dai grandi valori inizia a lavorare nel lussuoso resort Las Colinas in cui regnano vizi e denaro. Nonostante la madre cerchi da sempre di metterlo in guardia sul luogo, lo sprovveduto Maximo si arma di ottimismo e ingenuità e inizia a lavorare nella strutta. Nonostante sia un eroe puro e positivo che la scampa ogni volta con l’animo ottimista e spontaneo di chi è alle prime armi, attraverso una serie di flashforward scopriamo che nel futuro Maximo si è estremamente arricchito. Ciò è indice del fatto che, con un po’ di astuzia e duro lavoro, probabilmente il giovane si è piano piano lasciato trasportare da una realtà che gli ha offerto una scorciatoia al lusso. La prima stagione si è conclusa e ancora non è stato svelato come l’uomo si sia arricchito e corrotto, il che lascia un certo alone di mistero sulla storia ed evoluzione personale di Maximo che è ancora all’inizio di un percorso fatto di immoralità e denaro che pare aver preso il sopravvento finale.
5) Shirley Bennett – Community
Nell’assurdo gruppo di studio del Greendale Community College tutti gli studenti sembrano avere un certo grado di oscurità che ne permea passato, presente, pensieri, azioni e scelte. La persona apparentemente più inoffensiva è la credente madre di famiglia Shirley Bennett. Nonostante i modi materni, anche e soprattutto nei confronti dei compagni di studio, anche la donna ha un certo cenno di oscurità che emerge nelle dinamiche più esagerate di Community, nella sua visione alle volte esasperatamente conservatrice e degli aneddoti giovanili degli amici. Elementi questi che la rendono eccessiva, talvolta pesante e divertente anche e soprattutto tramite il contrasto che sussiste con la vita all’interno del college.
6) Glenn Sturgis – Superstore
Lo sdolcinato Glenn Sturgis è il direttore del superstore Cloud9 di Saint Louis, Missouri. Non particolarmente bravo a gestire il supermercato e gli impiegati, estremamente positivo, con la testa fra le nuvole, ingenuo e di buon cuore, l’uomo si presenta a primo impatto come l’opposto di un antagonista. Pur essendo ampiamente adorabile, anche Glenn ha i suoi tratti meno nobili. Nonostante sia un personaggio cuscinetto, che si caratterizza persino da una voce particolarmente acuta per sottolinearne il carattere, il direttore si rivela essere anche un uomo vecchia scuola. Nei frequenti momenti di distrazione dal lavoro, insegue ingenuamente i propri desideri, non rendendosi conto della possibilità di risultare fuori luogo con battute troppo dirette e/o ambiguamente tradizionaliste. Non lo fa apposta, ma alle volte lascia emergere dei lati più oscuri e scomodi del suo carattere che fanno attrito con la sua apparenza tanto ingenua e positiva.
7) Andy Dwyer – Parks and Recreation
Il gigante buono, il personaggio più ingenuamente divertente all’interno dell’assurda rosa di impiegati nel comune di Pawnee, Indiana, di Parks And Recreation. Andy Dwyer è il più spontaneo, sprovveduto e ottimista della sitcom e per questo non ha mai fallito nel farci ridere con le tante battute fuori luogo e situazioni esagerate in cui si è cacciato. Pur frequentando April, sinistra, temibile e spregiudicata, Andy non si snatura più di tanto e rimane il bonaccione dello show. Nonostante ciò e nonostante lo scarso acume mentale, anche l’uomo ha tratti più oscuri, evidenti soprattutto nella prima stagione. La sua enorme pigrizia lo porta di quando in quando ad agire egoisticamente e/o senza criterio. Esempio più evidente ne è la dinamica in cui ha finto di stare ancora male per continuare a essere accudito e trattato con riguardo dall’ex ragazza Ann.