Non si gioisce per le disgrazie altrui, almeno, non nella vita vera. Quando però, dopo anni di sopportazione in cui abbiamo covato rancore e odio, un personaggio delle serie tv trova la propria meritata fine, non possiamo proprio evitare di provare un dolce sentimento di soddisfazione e di piacere. Quelle di cui oggi andrò a parlarvi sono alcune tra le morti di personaggi seriali che più hanno fatto saltare dal divano gli spettatori, che più li hanno fatti esultare. Attenzione: vi avvisiamo fin da subito che nel seguente articolo troverete pesanti spoiler di Breaking Bad, Game of Thrones, Lost, CSI, e Outlander. Vi racconteremo, infatti, delle dipartite assolutamente meritate, come quella di Todd Alquist di Breaking Bad, che mi hanno ripagata di tutta la rabbia che per anni mi ha roso il fegato nel vedere i miei personaggi preferiti subire tanta crudeltà e cattiveria. Karma, direte voi, ebbene sì, il karma non perdona.
Da Walder Frey fino a Todd Alquist, ecco a voi una personale lista di 5 morti seriali per cui ho goduto come un riccio.
Walder Frey (Game of Thrones)
Non è raro che, guardando una serie tv, pur continuando a odiare il cattivo di turno, io finisca per empatizzare con lui, capirne le motivazioni, provarne rispetto o, addirittura, dispiacermi per la sua morte. Poi, però, ci sono villain come Walder Frey, capaci anche solo con uno sguardo di rendere tutto più semplice, provocandomi un’urticaria tale che la loro morte finisce per trasformarsi in una prodigiosa medicina in grado di curare ogni male. Certo, a far buona compagnia a questo simpaticone nell’inferno seriale troviamo anche altri personaggi di Game of Thrones: come il tanto detestato Joffrey e lo psicopatico Ramsey Bolton.
Tuttavia, devo ammettere che assistere ad Arya Stark che si prende la sua implacabile vendetta sui Frey è stato davvero oro colato per i miei occhi. Vedere che finalmente quel vecchio viscido e terribile aveva ricevuto la giusta punizione per quanto verificatosi alle Nozze Rosse è stato davvero magico. Walder Frey, infatti, finisce per nutrirsi dei suoi stessi figli per poi essere sgozzato poco dopo averlo realizzato: una fine meritatissima, come spesso capita in Game of Thrones.
“Black Jack” Randall (Outlander)
“Black Jack” Randall è un personaggio a cui ogni fan di Outlander ha augurato le peggio cose. Manipolatore, sadico, viscido, crudele: un uomo che usa il proprio potere per causare solo del male agli altri e che si mostra soddisfatto da ciò. Dopo essersela presa con Claire, Randall dà il suo peggio con Jamie: tra torture e sevizie che lasciano segni sia fisici che psicologici, il nostro amato protagonista porterà per sempre con sé le cicatrici della sadica violenza di Randall e così anche il pubblico. La violenza inflitta ai protagonisti da parte di Randall ha fatto maturare in molti fan un gran desiderio di vendetta che si è vistao finalmente ripagare più avanti nel tempo, precisamente nella 3×01.
La scena che vede la morte di Randall ha un che di poetico: Jamie e la sua nemesi si scontrano in un duello mortale, in cui lo stesso protagonista pare soccombere, mentre i due rimangono come gli unici ancora in piedi durante la battaglia di Culloden. Poi, a seguito dell’ennesima pugnalata, Randall cade quasi abbracciato su Jamie, la cui mente, inizia a ondeggiare tra passato e presente, stremata. Personalmente avrei preferito che Randall trovasse il proprio destino tramite una morte più spettacolare, ma devo ammettere che anche solo sapere che il grande nemico era morto mi ha fatto tirare un grande sospiro di sollievo.
Todd Alquist (Breaking Bad)
A una prima occhiata sembra innocuo, ma il personaggio di Todd Alquist rivela presto la propria natura: quella di un uomo disposto a tutto, anche a compiere le più spregevoli azioni pur di avere ciò che vuole e di ottenere la stima e l’approvazione dello zio Jack Walker, terribile individuo a capo di un gruppo di matrice neonazista. Violento e dal cuore di pietra, ma anche sufficientemente astuto da lavorare nell’ombra per non farsi subito scoprire, Todd Alquist si macchia di terribili e imperdonabili crimini. Tra questi spiccano senza dubbio l’assassinio di un bambino innocente e l’uccisione di Andrea, la compagna di Jesse, con cui quest’ultimo sperava di potersi rifare una vita dopo il trauma subito alla morte di Jane. Todd Alquist ha dunque ricevuto una grandissima ondata di odio da parte mia, nonché l’augurio di una rapida morte. Quando Jesse, finalmente, riesce ad avere la meglio su di lui e finisce per strangolarlo, non ho potuto davvero fare a meno di esultare e godere come un riccio.
Anthony Cooper (Lost)
Non è uno tra i personaggi principali di Lost, anzi, oserei dire che le sue apparizioni sono davvero sporadiche, eppure, il personaggio di Anthony Cooper è così odioso da essere diventato uno dei nuclei portanti di tutta Lost. Scoprire che l’uomo ad aver rovinato la vita di John Locke e di James Ford era la stessa persona, rispondente proprio al nome di Anthony Cooper, è stato uno shock che ha rafforzato ancora di più l’odio nei confronti del personaggio. Non solo, infatti, l’individuo in questione è Sawyer, il truffatore che ha portato il padre di James a uccidere la moglie per poi suicidarsi e da cui il ragazzino ha preso il soprannome, ma è anche il padre di Locke che, dopo averlo ingannato per sottrargli un rene, lo ha anche fatto finire in sedia a rotelle gettandolo da un palazzo. Dire che vedere la sua morte per mano di James è stata quasi terapeutica è dire poco. Anche se probabilmente Anthony Cooper si sarebbe meritato di peggio, la sua dipartita ci ha fatto sorridere a trentadue denti.
Il killer delle coppiette (CSI: Crime Scene Investigation)
Arriviamo ora a un personaggio che forse non avrà la notorietà di Todd Alquist, ma che mi ha inquietato come poche cosein vita mia: parlo di Nate Haskell, il killer delle coppiette, una delle principali nemesi dei protagonisti di CSI: Crime Scene Investigation e presente dalla nona all’undicesima stagione della serie. Premetto che forse, dico forse, non avrei dovuto vedere CSI quando avevo quindici/sedici anni, fatto sta che questo inquietante serial killer ha riempito i miei incubi per parecchio tempo. L’uomo, specializzato nell’omicidio di novelli sposi, è una presenza ricorrente nella serie, nonché vera e propria ossessione per il detective Langston, che, tra l’altro, viene da lui accoltellato durante una visita in prigione. Nemmeno il carcere, però, riesce a fermare la sadica furia di Haskell: liberato da alcune delle sue fan, l’uomo continua a seminare caos finché non rapisce l’ex moglie di Langston.
Il detective a questo punto non ci vede più dalla rabbia (e come dargli torto?) e riesce a bloccarlo nella villa dove si era nascosto. L’uomo però, dopo aver saputo le violenze che il killer ha riservato all’ex moglie, lo libera dalle fascette con cui lo aveva legato, lo colpisce ripetutamente e poi lo scaglia giù dalla balaustra delle scale, causandone la morte. Allo scoprire che finalmente non avrei più rivisto il ghigno inquietante di Haskell, non nascondo di essermi messa a saltare per la gioia!