1-“Sense8”
Disperazione. Ecco la parola che meglio descrive il mio stato d’animo alla quinta puntata di “Sense8”. Fondamentalmente per due motivi:
1- mi fidavo ciecamente di Netlix e la trama assomigliava molto a quella di Heroes, 8 persone sparse per il mondo iniziano improvvisamente a percepire tramite i 5 sensi le stesse cose degli altri 7, quindi le premesse erano ottime
2- dopo 5 puntate non avevo ancora capito ASSOLUTAMENTE NULLA. Niente. Il vuoto.
Certo, la bellezza di una serie sta anche nel non svelare troppo alle prime puntate, ma non è nemmeno giusto lasciare troppo a lungo lo spettatore senza nulla di concreto in mano: gli errori che si contano fino ad ora sono già troppi per i miei gusti.
Un numero indefinito di dialoghi a vuoto peggiora la situazione, fanno perdere qualche minuto alla puntata e alla fine ti ritrovi a chiederti “perché mi hanno mostrato/detto questa cosa se poi non ha portato assolutamente a nulla?”. Sono cose che ti lasciano un bell’amaro in bocca e nessuna voglia di vedere le puntate successive.
In una serie con questa trama il risvolto psicologico è fondamentale, eppure non c’è.
Perché un certo personaggio si comporta in tale modo? Cosa lo spinge a compiere certe azioni? Cosa è successo nel suo passato che l’ha portato a diventare ciò che è oggi?
Non aspettatevi che a queste domande vi sia data una risposta in breve tempo, e purtroppo questo è il modo più rapido di far perdere l’entusiasmo iniziale allo spettatore.
Un grandissimo peccato.